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La ministra Bonetti e la presidente Rai: "No Women No Panel - Senza donne non se ne parla"

di LETIZIA CINI -
18 gennaio 2022
Panel Rai . FIRMA DEL MEMORANDUM

Panel Rai . FIRMA DEL MEMORANDUM

Il talento femminile? “Esiste. Le donne ci sono, non vanno inventate. Se le loro capacità non vengono correttamente valorizzate e utilizzate è la società intera a venire penalizzata“. Parola della ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti che oggi ha firmato - insieme con la presidente della Rai, Marinella Soldi, e un pool composto, fra gli altri, dai rappresentanti del Cnel, dell’Upi, dell’Anci, della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, del Cnr, dell’Accademia dei Lincei e della rappresentanza in Italia della Commissione Europea - il Memorandum d’Intesa “No Women No Panel - Senza donne non se ne parla“. Tradotto, un impegno “affinché nei dibattiti e nei talk show sia assicurata una pari presenza di uomini e donne", per dirla come l’autorevole moderatrice, Simona Sala, la prima donna alla direzione di Tg3.
Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia con la presidente Rai, Marinella Soldi

Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia con la presidente Rai, Marinella Soldi

Cosa buona e giusta, ma non così scontata. “L’Italia è (quasi) fanalino di coda, al 14º posto nella classifica europea per parità di genere nei talk del servizio di Stato - si duole Marinella Soldi - . Al momento abbiamo solo il 37% di presenza femminile nei talk Rai, e sono soprattutto donne chiamate per parlare delle loro storie personali e non per le competenze; abbiamo la responsabilità di proporre nuovi modelli anche per le giovani ragazze che ci seguono”, le parole della presidente della Rai. In apertura di lavori, la ministra Bonetti ha sottolineato l’importanza del Memorandum d’Intesa: “Un’iniziativa di dirompente portata perché accade in un momento particolare per il Paese - sottolinea la ministra, dicendosi “grata alla Rai per essere il capofila di questa nuova alleanza". “Il valore straordinario di questa campagna sta nell’aver dato una parola chiara a quella scelta costituzionale promossa dal Presidente Mattarella di costituire uno spazio concreto che metta in campo tutta la cittadinanza - prosegue - . Una democrazia non può essere definita tale se non vengono raccontate le storie delle donne”. Il ministro Bonetti ricorda inoltre il “ruolo straordinario, educativo, che la comunicazione può svolgere, certificando la necessità di una presenza femminile accanto a quella maschile. La scoperta straordinaria è che le donne ci sono e va riconosciuto il talento femminile, non farlo significa penalizzare la nostra società”. “È un’occasione talmente importante, ben sviluppata e accolta da tante istituzioni che era un privilegio parlare di questi temi: anche l’ad Carlo Fuortes, che non è presente qui, è favorevole e sostiene questa iniziativa”, interviene la presidente rai Soldi, spiegando che “stiamo sottoscrivendo un impegno abbastanza semplice, affinché in ciascun dibattito o talk ci sia equa presenza di uomini e donne che rappresentano la nostra società. Per un terzo degli italiani il lavoro e la competenza sono più importanti per gli uomini che per le donne, e questi sono dati Istat. Per la Rai e per me è un onore ospitare questa cerimonia: quello che stiamo per sottoscrivere è un impegno per l’equa rappresentazione delle donne in ogni talk e dibattito, ed è incredibile che nel 2022 dobbiamo esplicitare questa richiesta".

Mai più "manel"

“Cambiare non è facile - conclude -, ma dobbiamo vincere anche la forza dell’abitudine e fare lo sforzo di cambiare, e porre fine al fenomeno del ‘manel’, per cui nei talk show ci sono per lo più uomini. Il Parlamento Europeo ha votato per eleggere il nuovo presidente dopo la prematura scomparsa di David Sassoli - conclude Marinella Soldi -. Oggi è stata eletta una presidente, Roberta Metsola, e sono certa che Sassoli avrebbe apprezzato”.
Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia con la presidente Rai, Marinella Soldi,Tiziano Treu (Cnel), Maria Terranova vice presidente Anci, Michele De Pascale presidente Unione Province d’Italia, Elena Bonetti ministra per le pari opportunità e la famiglia, Marinella Soldi presidente Rai, la rettrice della Sapienza di Roma, Antonella Polimeni in rappresentanza della Conferenza dei Rettori delle Università d’Italia, Roberto Antonelli (Accademia dei Lincei), Antonio Parenti, capo della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Simona Sala, direttrice Tg3

Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia con la presidente Rai, Marinella Soldi,Tiziano Treu (Cnel), Maria Terranova vice presidente Anci, Michele De Pascale presidente Unione Province d’Italia, Elena Bonetti ministra per le pari opportunità e la famiglia, Marinella Soldi presidente Rai, la rettrice della Sapienza di Roma, Antonella Polimeni in rappresentanza della Conferenza dei Rettori delle Università d’Italia, Roberto Antonelli (Accademia dei Lincei), Antonio Parenti, capo della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Simona Sala, direttrice Tg3

Mai più convegni, dibattiti, trasmissioni radio-tv dove sono solo uomini a parlare, quindi. Mai più una realtà rappresentata solo a metà. L’impegno ufficiale siglato oggi con il Memorandum d’intesa “No Women No Panel - Senza donne non se ne parla“, promosso dalla Rai è il coronamento dell’iniziativa, lanciata il 22 novembre in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“, che arriva dunque al termine della campagna di comunicazione 2020/2021 di Rai Radio1, che ha rilanciato il progetto nato nel 2018 in seno alla Commissione europea.

La firma del documento

Da sinistra, Francesca Bria; Simona Agnes; La presidente Rai, Marinella Soldi; la ministra per le Pari Opportunitˆ, Elena Bonetti e Francesca Bria, durante la firma del Memorandum di Intesa “No Women No Panel - Senza donne non se ne parla“

Da sinistra, Francesca Bria; Simona Agnes; La presidente Rai, Marinella Soldi; la ministra per le Pari Opportunitˆ, Elena Bonetti e Francesca Bria, durante la firma del Memorandum di Intesa “No Women No Panel - Senza donne non se ne parla“

Il documento è stato siglato, a nome delle proprie istituzioni, anche da Tiziano Treu, presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro; Antonio Parenti, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Michele Emiliano, vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; Michele De Pascale, presidente Unione delle Province Italiane; Maria Terranova, vicepresidente Associazione Nazionale Comuni Italiani; Antonella Polimeni, rettrice dell’Università Sapienza di Roma per la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane; Sveva Avveduto, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Roberto Antonelli, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Gli obiettivi

“Le parti - si legge - si impegneranno nell’arco di tre anni a raggiungere le finalità dall’accordo attraverso un Coordinamento, presieduto dalla Rai, composto da un rappresentante per ciascun firmatario“. “Un servizio pubblico per tutti - commenta la consigliera Rai, Francesca Bria - deve partire dalla valorizzazione di competenze, saperi e talento femminili, anche in relazione al bisogno di aumentare l’occupazione femminile nei settori chiave del futuro come tecnologia, economia e sostenibilità". “Sono convinto che ora saranno più divertenti i talk politici - aggiunge Michele Emiliano - La differenza di genere inserisce prospettive che spesso il tunnel della politica non riesce a intercettare». «È il momento di insistere perché diritti delle donne sono diritti di tutti», ricorda la vicepresidente Anci Maria Terranova. L’Upi, aggiunge il presidente Michele De Pascale, “con questa firma si impegna a promuovere l’equilibrio paritario e plurale non solo nei panel, ma anche in tutti gli organismi dell’Associazione e nella definizione dei componenti delle rappresentanze“. Il plauso arriva anche dalla senatrice Pd Valeria Fedeli, capogruppo in commissione di Vigilanza Rai, per “una scelta importante e qualificante“. Affinché i dibattiti sulla parità di genere o sull’allattamento al seno composta da soli relatori uomini, restino solo un brutto ricordo.