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Home » HP Trio » Il presidente Draghi per la sospensione dei brevetti dei vaccini Covid: “Siamo aperti all’idea”

Il presidente Draghi per la sospensione dei brevetti dei vaccini Covid: “Siamo aperti all’idea”

Il Premier rompe gli indugi e sposa l’ipotesi che aveva lanciato il presidente Usa Joe Biden qualche settimana fa

Marianna Grazi
24 Maggio 2021
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Il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen

Per uscire veramente dalla pandemia tutte le persone devono essere vaccinate, compresi i cittadini dei Paesi più poveri o in via di sviluppo. È l’idea del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, che si schiera per la sospensione dei brevetti dei vaccini. “Mentre ci prepariamo per la prossima pandemia, la nostra priorità deve essere garantire che tutti noi superiamo quella attuale insieme. Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo velocemente”, ha affermato aprendo, venerdì, i lavori del Global Health summit a Villa Pamphili (Roma).

“La pandemia Covid-19 – ha detto Draghi – ha dimostrato l’importanza della cooperazione internazionale per affrontare la crisi sanitaria attuale e quelle future. Dobbiamo guardare attraverso Paesi e discipline diversi se vogliamo capire cosa sia andato storto durante questa pandemia e cosa possiamo fare meglio in futuro“. Questo, in concreto, significa che “l’Italia è aperta alla sospensione dei brevetti dei vaccini contro il Covid“. “Dobbiamo anche aiutare i Paesi a basso reddito, compresa l’Africa, a produrre i propri vaccini” ha aggiunto, evidenziando poi che “probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale”.

Affermazioni, quelle del Premier italiano, che sposano quindi apertamente l’ipotesi che per primo, a livello di capi di Stato, aveva lanciato il presidente degli Stati Uniti qualche settimana fa. L’amministrazione Biden, infatti, aveva annunciato di essere favorevole a rimuovere le protezioni dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 e di essersi impegnata “attivamente” in questo senso nei negoziati alla World Trade Organization.

Dichiarazioni su cui non si è fatto attendere il parere della Commissione europea. La Presidente Ursula Von Der Leyen, in risposta alle affermazioni di Biden, aveva commentato: “L’Europa è pronta a discutere la proposta degli Stati Uniti per una deroga alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid 19, ma chiede a tutti i Paesi produttori di vaccini di consentire l’esportazione e di evitare misure che interrompano le catene di approvvigionamento“. Concetto rimarcato durante il Global Health summit: “Oggi ci focalizziamo su tre obiettivi: controllare la pandemia dappertutto; assicurarci che i vaccini arrivino a tutti, non sono con la condivisione e l’export ma anche aumentando la capacità produttiva in tante regioni; prepararci meglio alle pandemie”. Sulla possibilità di sospendere i brevetti avanzata dal nostro Paese ha aggiunto che “l’Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche”.

Insomma se da un lato si ristabilisce un “canale atlantico” tra Italia e Stati Uniti in termini di cooperazione nel contrasto alla pandemia, l’Unione Europea sembra al momento non volersi sbilanciare sulla sospensione dei brevetti. “Come Europa daremo 100 milioni di dosi ai Paesi a basso reddito entro la fine del 2021″ ha aggiunto Von der Leyen, concludendo il suo intervento con un elogio: “Non dobbiamo mai dimenticare la comunità scientifica. Se oggi abbiamo una speranza lo dobbiamo a uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla scienza”.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
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  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen
Per uscire veramente dalla pandemia tutte le persone devono essere vaccinate, compresi i cittadini dei Paesi più poveri o in via di sviluppo. È l'idea del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, che si schiera per la sospensione dei brevetti dei vaccini. "Mentre ci prepariamo per la prossima pandemia, la nostra priorità deve essere garantire che tutti noi superiamo quella attuale insieme. Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo velocemente", ha affermato aprendo, venerdì, i lavori del Global Health summit a Villa Pamphili (Roma). "La pandemia Covid-19 – ha detto Draghi – ha dimostrato l'importanza della cooperazione internazionale per affrontare la crisi sanitaria attuale e quelle future. Dobbiamo guardare attraverso Paesi e discipline diversi se vogliamo capire cosa sia andato storto durante questa pandemia e cosa possiamo fare meglio in futuro". Questo, in concreto, significa che "l'Italia è aperta alla sospensione dei brevetti dei vaccini contro il Covid". "Dobbiamo anche aiutare i Paesi a basso reddito, compresa l'Africa, a produrre i propri vaccini" ha aggiunto, evidenziando poi che "probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale". Affermazioni, quelle del Premier italiano, che sposano quindi apertamente l’ipotesi che per primo, a livello di capi di Stato, aveva lanciato il presidente degli Stati Uniti qualche settimana fa. L'amministrazione Biden, infatti, aveva annunciato di essere favorevole a rimuovere le protezioni dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 e di essersi impegnata "attivamente" in questo senso nei negoziati alla World Trade Organization. Dichiarazioni su cui non si è fatto attendere il parere della Commissione europea. La Presidente Ursula Von Der Leyen, in risposta alle affermazioni di Biden, aveva commentato: "L'Europa è pronta a discutere la proposta degli Stati Uniti per una deroga alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid 19, ma chiede a tutti i Paesi produttori di vaccini di consentire l'esportazione e di evitare misure che interrompano le catene di approvvigionamento". Concetto rimarcato durante il Global Health summit: "Oggi ci focalizziamo su tre obiettivi: controllare la pandemia dappertutto; assicurarci che i vaccini arrivino a tutti, non sono con la condivisione e l’export ma anche aumentando la capacità produttiva in tante regioni; prepararci meglio alle pandemie". Sulla possibilità di sospendere i brevetti avanzata dal nostro Paese ha aggiunto che "l'Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche". Insomma se da un lato si ristabilisce un "canale atlantico" tra Italia e Stati Uniti in termini di cooperazione nel contrasto alla pandemia, l'Unione Europea sembra al momento non volersi sbilanciare sulla sospensione dei brevetti. "Come Europa daremo 100 milioni di dosi ai Paesi a basso reddito entro la fine del 2021" ha aggiunto Von der Leyen, concludendo il suo intervento con un elogio: "Non dobbiamo mai dimenticare la comunità scientifica. Se oggi abbiamo una speranza lo dobbiamo a uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla scienza".
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