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Il progetto italiano per sostenere le donne vittime di violenza nel Kurdistan iracheno

di MARIANNA GRAZI -
19 aprile 2022
Donne_Kurdistan_iracheno

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Il governo italiano ha siglato un accordo con Un Women per un nuovo progetto a contrasto delle violenza di genere nel Kurdistan iracheno

Le donne sopravvissute alla violenza di genere hanno un alleato in più, anzi due. E non si tratta di donne qualunque, ma di persone che vivono in un contesto particolarmente difficile com'è quello del Kurdistan iracheno, una regione autonoma nell'area meridionale dell'altipiano. La sicurezza, la protezione e il benessere delle vittime di abusi sono infatti al centro di una nuova collaborazione stabilita dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e le Nazioni Unite. A darne notizia è direttamente l'ambasciata italiana a Baghdad. Dalla sede diplomatica in Iraq si afferma che l'accordo è stato raggiunto dal governo italiano con l'Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile (UN Women) e il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa). Una collaborazione che ha dato ad un progetto che intende fare "leva sulle strutture esistenti e sugli sforzi in atto per integrare una prospettiva di genere", per "contribuire a favorire l'accesso a servizi di protezione di qualità per le vittime di violenza, incluso il sostegno psicologico e sociale" e "migliorare la gestione dei casi e la segnalazione ad altri servizi su richiesta delle sopravvissute".
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L'ambasciata italiana a Baghdad annuncia il nuovo progetto per sostenere le donne del Kurdistan iracheno sopravvissute alla violenza di genere

Azioni che vengono intraprese anche in molte nazioni come l'Italia, che hanno ancora a che fare con la violenza di genere nonostante siano definite Paesi civili e avanzati. Ma che in Stati come l'Iraq e il Kurdistan rivestono un rilievo sociale ancor più importante, per scardinare dinamiche tradizionaliste patriarcali legate anche alla religione o allo stato di diritto stessi, ben diversi dal contesto occidentale. Il progetto - si legge nel comunicato - ha anche l'obiettivo di facilitare l'accesso alla giustizia attraverso "procedure operative standard adottate dalle autorità giudiziarie e di polizia", e di "rafforzare le competenze del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali iracheni, del Consiglio Supremo per le Questioni Femminili del Kurdistan e della Direzione Generale per la Lotta contro la Violenza sulle Donne", nel comune obiettivo di mettere in atto politiche e fornire servizi efficaci per il contrasto della violenza di genere. Dina Zorba, rappresentante di UN Women in Iraq e in Yemen, ha ringraziato il governo italiano per "il generoso contributo alla lotta alla violenza di genere e alla disuguaglianza, e al miglioramento delle condizioni di sicurezza e benessere delle donne e delle ragazze sopravvissute alle violenze di genere nella regione del Kurdistan iracheno". Dal canto suo, l'ambasciatore italiano in Iraq, Maurizio Greganti, ha ribadito che il governo del nostro Paese "sostiene pienamente l'esigenza di fornire assistenza alle donne e alle ragazze vittime della violenza di genere con la massima urgenza tramite il ripristino dei servizi di base. È necessario - conclude il comunicato - l'impegno di tutti per reintegrare le vittime nelle comunità di appartenenza e fornire un sostegno concreto per ricostruire le loro vite".