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Home » HP Trio » Imballaggi per spedizioni, così un’azienda guidata da due donne è riuscita a liberarsi della plastica

Imballaggi per spedizioni, così un’azienda guidata da due donne è riuscita a liberarsi della plastica

Grifal è una società bergamasca da sempre votata all'ecologia e all'innovazione. Grazie a cArtù, un cartone flessibile e riciclabile, Giulia Gritti ha reso i suoi imballaggi sostenibili e sicuri: "Le imprese possono fare di più per l'ambiente"

Nicolò Guelfi
27 Aprile 2022
imballaggi per spedizioni

imballaggi per spedizioni

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Ogni giorno milioni di oggetti vengono ordinati, spediti e consegnati al destinatario, ma questa operazione sarebbe impossibile senza un’adeguata protezione che li difenda dagli urti e dalle intemperie. Spesso troviamo i nostri acquisti avvolti in strati di plastica, polistirolo, polietilene e altri materiali sintetici, imballaggi che rischiano di essere dispersi nell’ambiente e la cui produzione genera un grande consumo di anidride carbonica. La soluzione arriva dalla Grifal Spa: un’azienda bergamasca a conduzione familiare, da sempre votata all’ecologia e all’innovazione, fondata e guidata da due donne.

Gli acquisti che facciamo online spesso vengono avvolti in strati di plastica, polistirolo e altri materiali sintetici che rischiano di essere dispersi nell’ambiente

La storia del gruppo inizia proprio sotto la guida di Anna Maria Tisi, che nel 1969 decide di vendere la fabbrica di veicoli agricoli del defunto marito e acquistare un piccolo scatolificio nel bresciano, per produrre confezioni per uova e fiammiferi. All’epoca inserirsi in un mercato da zero non era una cosa semplice, soprattutto per una donna vedova con due figli piccoli. La scommessa però risulta vincente: negli anni ’90 entrano anche i due figli Fabio e Roberto Gritti e, da semplice fabbrica di scatole, l’azienda si trasforma in laboratorio di progettazione per imballaggi specifici. L’obiettivo è quello fornire la protezione giusta per ogni tipologia di merce. In 50 anni di attività, Grifal ha ottenuto 17 brevetti internazionali riconosciuti, diventando una realtà unica nel panorama di riferimento. Oggi alla guida dell’azienda c’è la nipote Giulia Gritti, 36 anni, che continua a portare avanti la tradizione.

Anna Maria Tisi, presidente onoraria di Grifal Spa, nel 1969 acquistò un piccolo scatolificio nel bresciano per produrre confezioni per uova e fiammiferi

cArtù, che cos’è l’imballaggio riciclabile

La soluzione al problema degli imballaggi arriva nel 2016 con “cArtù”, un imballaggio composto di cartone flessibile, in grado di prendere la forma dell’oggetto che avvolge. Un’idea semplice ed efficace, in grado di sostituire il pluriball, il polistirolo e i cuscinetti in plastica per bloccare, ammortizzare e proteggere dagli urti e i prodotti che devono essere trasportati. Data la bassa percentuale di colla al suo interno, cArtù è totalmente riciclabile e consente un risparmio di oltre l’80% di CO2 per la produzione. “cArtù si basa sull’ondulazione della carta, ma non assomiglia al cartone tradizionale – spiega Giulia –. Il cartone classico ha, tra i due fogli, un’onda dello spessore di 2 millimetri. cArtù invece è costituito da onde ad arco di ponte dello spessore di 20 millimetri e questo gli permette di essere flessibile e ammortizzante. Ne esiste anche una versione con uno spessore inferiore, 10 millimetri, che viene utilizzata per avvolgere gli oggetti più piccoli e delicati, come per esempio i prodotti alimentari”. Avvolgendo il contenuto si diminuisce anche il volume occupato, quindi si risparmia spazio nelle spedizioni. Trovare confezioni della misura corretta riduce il danneggiamento della merce durante il trasporto. Il successo di questo prodotto Made in Italy è stato enorme, tanto da portare all’apertura di uno stabilimento in Romania, che ha già raggiunto il massimo della capacità produttiva.

Giulia Gritti, 36 anni, oggi alla guida di Grifal Spa: “Ho incontrato tante altre donne imprenditrici come me. Una volta c’era maggiore resistenza, ma si sta cambiando rotta”

Come conciliare lavoro e sostenibilità (e ripartire dai giovani)

Giulia Gritti unisce nel suo lavoro la tradizione familiare con lo slancio verso il futuro: “Stiamo sostenendo l’attività nella formazione dei giovani sui temi ambientali e la pulizia dell’oceano. Le imprese possono impegnarsi per migliorare sotto il profilo ecologico, ma è importante cambiare la mentalità, a partire dall’educazione dei più giovani. Il mercato sta cambiando sotto questo aspetto e noi ne siamo la prova”. Gritti si fa portavoce di questa missione generazionale sostenendo iniziative a favore dell’ambiente come la Mostra Ocean&Climate Change organizzata insieme all’Unesco. Ha inoltre ottenuto il riconoscimento del Conai (il consorzio nazionale imballaggi) per l’etichettatura ambientale applicata sugli imballaggi Grifal. Infine, ha realizzato delle Lunch Box per le atlete del Giro D’Italia Donne 2021.

Non sono ancora molte oggi in Italia le donne alla guida di grandi aziende, ma Giulia ritiene che anche sotto questo aspetto le cose stiano cambiando rispetto al passato e che la mentalità sia molto più aperta: “Essere una donna nell’ambito dell’industria per me non è stata fonte di difficoltà, anche se ho la fortuna di entrare nell’azienda della mia famiglia. Io sono parte dei giovani di Confindustria Bergamo e ho incontrato tante altre donne imprenditrici come me. Una volta c’era una maggiore resistenza, ma si sta cambiando rotta. Non si tratta di una battaglia vinta, ma di un percorso che dobbiamo portare avanti tutti”.

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  • "Amiamo troppo la nostra storia e cultura per permettere che tutto venga distrutto.”

Il cambiamento climatico è un problema da affrontare il prima possibile. Per smuovere le acque di un immobilismo colpevole due attivisti si sono incollati a un capolavoro di 200 anni alla National Gallery di Londra. Letteralmente. 

Si tratta dell’ultima di una serie di proteste dirompenti del gruppo ambientalista britannico Just Stop Oil.

I due attivisti hanno coperto il famoso dipinto di John Constable “The Hay Wain” con una versione modificata dell’immagine prima di attaccare le mani alla sua cornice. 

Raffigurante il fiume Stour, che divide le contee inglesi di Suffolk ed Essex, è considerato uno dei dipinti per eccellenza di Constable. La versione modificata dei manifestanti ha visto il fiume sostituito con una strada asfaltata, con le ciminiere della fabbrica raffigurate sullo sfondo e gli aeroplani che volano sopra la testa. 

Lazarus, uno dei due studenti che si è incollato al dipinto, ha detto agli spettatori che la versione “reinventata” del dipinto “mostra la natura distruttiva della nostra dipendenza dal petrolio. Voglio lavorare nelle arti, non distruggerle. La situazione in cui ci troviamo dimostra che dobbiamo fare tutto il possibile, in modo non violento, per prevenire il collasso della civiltà verso cui ci stiamo precipitando.”

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #thehaywain #juststopoil #nationalgallery #londra #attivisti #thereisnoplanetb
  • Surrealismo e folclore, fusi in una sola persona. 
Nasceva oggi Frida Kahlo, la pittrice messicana dagli intensi ritratti e autoritratti, autrice di poesie immortali, uno straordinario simbolo del femminismo moderno. 

#lucenews #lucelanazione #fridakahlo #anniversari #fridakahloinspired #fridakahlofrases #fridakahloquotes
  • Oggi è la giornata mondiale del bacio, il gesto che esprime l
  • “C’è un bambino! C’è un bambino!”

Poteva essere una tragedia nella tragedia. Invece, grazie a un gesto di coraggio di quelli che non si vedono certo tutti i giorni, un barlume di luce appare anche nel momento più tragico. 

Una bimba di appena 4 mesi è stata salvata dall’annegamento da un giovane proveniente dal Togo che, come lei, si trovava a bordo del barcone affondato lo scorso 27 giugno durante la traversata che dall’Africa Settentrionale li stava portando verso una sperata nuova vita in Europa.

A bordo c’erano un centinaio di persone: uomini, donne, ragazzi e ragazze, tanti bambini che, come spesso accade, sono costretti ad abbandonare la loro terra, dilaniata spesso dalla carestia, dalla siccità, dai conflitti, per cercare un futuro altrove.

Il ragazzo non ha esitato a prendere la bimba dall’acqua e poggiarsela sulla spalla, in modo che potesse rimanere in superficie. Lui, in evidente difficoltà, trova aiuto invece in un pezzo di legno galleggiante, fino all’arrivo dei soccorritori della nave della Ong Geo Barents. La piccola, che purtroppo nonostante lo sforzo del ragazzo mostrava i primi segnali di annegamento è stata rianimata e curata dal personale volontario di Medici Senza Frontiere.

Di Marianna Grazi ✍

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Ogni giorno milioni di oggetti vengono ordinati, spediti e consegnati al destinatario, ma questa operazione sarebbe impossibile senza un’adeguata protezione che li difenda dagli urti e dalle intemperie. Spesso troviamo i nostri acquisti avvolti in strati di plastica, polistirolo, polietilene e altri materiali sintetici, imballaggi che rischiano di essere dispersi nell’ambiente e la cui produzione genera un grande consumo di anidride carbonica. La soluzione arriva dalla Grifal Spa: un’azienda bergamasca a conduzione familiare, da sempre votata all’ecologia e all’innovazione, fondata e guidata da due donne.
Gli acquisti che facciamo online spesso vengono avvolti in strati di plastica, polistirolo e altri materiali sintetici che rischiano di essere dispersi nell'ambiente
La storia del gruppo inizia proprio sotto la guida di Anna Maria Tisi, che nel 1969 decide di vendere la fabbrica di veicoli agricoli del defunto marito e acquistare un piccolo scatolificio nel bresciano, per produrre confezioni per uova e fiammiferi. All’epoca inserirsi in un mercato da zero non era una cosa semplice, soprattutto per una donna vedova con due figli piccoli. La scommessa però risulta vincente: negli anni ’90 entrano anche i due figli Fabio e Roberto Gritti e, da semplice fabbrica di scatole, l’azienda si trasforma in laboratorio di progettazione per imballaggi specifici. L’obiettivo è quello fornire la protezione giusta per ogni tipologia di merce. In 50 anni di attività, Grifal ha ottenuto 17 brevetti internazionali riconosciuti, diventando una realtà unica nel panorama di riferimento. Oggi alla guida dell’azienda c’è la nipote Giulia Gritti, 36 anni, che continua a portare avanti la tradizione.
Anna Maria Tisi, presidente onoraria di Grifal Spa, nel 1969 acquistò un piccolo scatolificio nel bresciano per produrre confezioni per uova e fiammiferi

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Giulia Gritti, 36 anni, oggi alla guida di Grifal Spa: "Ho incontrato tante altre donne imprenditrici come me. Una volta c'era maggiore resistenza, ma si sta cambiando rotta"

Come conciliare lavoro e sostenibilità (e ripartire dai giovani)

Giulia Gritti unisce nel suo lavoro la tradizione familiare con lo slancio verso il futuro: “Stiamo sostenendo l'attività nella formazione dei giovani sui temi ambientali e la pulizia dell'oceano. Le imprese possono impegnarsi per migliorare sotto il profilo ecologico, ma è importante cambiare la mentalità, a partire dall’educazione dei più giovani. Il mercato sta cambiando sotto questo aspetto e noi ne siamo la prova”. Gritti si fa portavoce di questa missione generazionale sostenendo iniziative a favore dell’ambiente come la Mostra Ocean&Climate Change organizzata insieme all’Unesco. Ha inoltre ottenuto il riconoscimento del Conai (il consorzio nazionale imballaggi) per l’etichettatura ambientale applicata sugli imballaggi Grifal. Infine, ha realizzato delle Lunch Box per le atlete del Giro D’Italia Donne 2021. Non sono ancora molte oggi in Italia le donne alla guida di grandi aziende, ma Giulia ritiene che anche sotto questo aspetto le cose stiano cambiando rispetto al passato e che la mentalità sia molto più aperta: “Essere una donna nell'ambito dell'industria per me non è stata fonte di difficoltà, anche se ho la fortuna di entrare nell’azienda della mia famiglia. Io sono parte dei giovani di Confindustria Bergamo e ho incontrato tante altre donne imprenditrici come me. Una volta c’era una maggiore resistenza, ma si sta cambiando rotta. Non si tratta di una battaglia vinta, ma di un percorso che dobbiamo portare avanti tutti”.
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