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Home » HP Trio » In Italia le città sono sempre più calde. Da nord a sud, gli effetti dell’aumento delle temperature

In Italia le città sono sempre più calde. Da nord a sud, gli effetti dell’aumento delle temperature

A Bologna il caso più evidente di aumento della temperatura, mentre a Palermo il primato sull'incremento delle precipitazioni, in calo in generale su tutta la Penisola a causa dell’inquinamento atmosferico

Domenico Guarino
22 Dicembre 2021
Innalzamento delle temperature in Italia

Una donna tiene un termometro davanti a una spiaggia italiana affollata

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Le città italiane sono sempre più calde. Se, infatti, secondo i dati raccolti dal programma europeo Copernicus climate change service, in tutta l’Ue il 2020 è stato uno degli anni più caldi mai registrati, è proprio nei centri urbani che l’aumento delle temperature si manifesta con particolare evidenza. La città che ha registrato il maggior aumento della temperatura è stata Bologna, dove nel 2020 è stata di 1,2 gradi superiore rispetto al valore medio degli anni 2006-2015. A seguire Catania (+1°C) e poi Roma (+0,9°C). In totale l’83,3% delle principali città in Italia ha registrato un incremento della temperatura media annua nel 2020 rispetto al periodo 2006-2015. Soltanto in 3 centri urbani si è osservata invece la tendenza opposta. Il calo più consistente è stato pari a -0,8 gradi ad Ancona, seguita da Bari (-0,2°C) e L’Aquila (-0,1°C). Solo a Potenza non c’è stato alcun mutamento.

Una turista si rinfresca con l’acqua di una fontanella in una piazza di Roma

Al di là della questione meteo climatica e delle conseguenze in termini tanto ambientali, quanto di confort individuale, l’aumento delle temperature nei grossi agglomerati ha anche una rilevanza –non secondaria– sul piano economico, in quanto innesca le condizioni per una serie di fenomeni che hanno ricadute anche pesanti sulle comunità urbane. Pensiamo all’uso dei condizionatori, o ai costi degli allestimenti architettonici necessari a superare la sensazione di caldo opprimente, che genera anche, non di rado, esiti sanitari, soprattutto sulle persone più fragili. Il fenomeno delle isole di calore, determina, inoltre, direttamente o indirettamente, anche il calo sostanziale delle precipitazioni totali annue, pari, nel 2020, a 132 mm, rispetto agli anni 2006-2015.

Fenomeno che si riscontra soprattutto nelle città meridionali, e in particolare a Napoli, dove nel 2020 le precipitazioni totali sono state di 423,5 mm inferiori rispetto alla media 2006-2015. Segue Catanzaro (-416 mm) e Catania (-359,7). Solo nelle città di Bolzano e Perugia le precipitazioni, in senso assoluto, sono aumentate, rispettivamente di 133,8 e 83 millimetri. Anche per quanto riguarda poi quelli che Istat definisce come i “giorni piovosi”, ovvero i giorni, in un anno, in cui le precipitazioni sono state pari o superiori a 1 mm, si è registrato un calo, pari a meno 14 i giorni piovosi nel 2020, rispetto alla media 2006-2015. Napoli si riconferma come la città italiana con il maggior calo delle precipitazioni annue, pari a -439,6 millimetri rispetto alla normale climatica. Seguita da Genova (-276,9 mm), che tra i comuni considerati era quello con le precipitazioni più elevate (1.263,8 mm nel periodo 1971-2000) e Firenze (-221,6 mm).

Pioggia a Milano
Passanti e turisti sotto la pioggia in Piazza Duomo a Milano

Soltanto a Palermo c’è stato un incremento delle precipitazioni, pari a 60,7 millimetri, nonostante rispetto al periodo 2006-2015 anche la città siciliana avesse registrato un calo. Da notare che nel periodo 1971-2000 la temperatura media più alta era infatti quella di Palermo, pari a 18,5 gradi, seguita da Bari (17°C), mentre osservando le anomalie del 2020 rispetto al valore climatico, Roma fa registrare il maggiore aumento, pari a +2°C, seguita da Milano (+1,9°C), Bologna (+1,8°C) e Torino (1,7°C).
In sintesi, le città del centro-nord registrano anomalie maggiori rispetto a quelle del sud. Perché accade questo? La spiegazione più ovvia, anche se mancano studi precisa a riguardo, è che sia una conseguenza dell’inquinamento atmosferico, che è più incisivo nell’Italia settentrionale rispetto al meridione ed è la causa principale dell’innalzamento delle temperature.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Le città italiane sono sempre più calde. Se, infatti, secondo i dati raccolti dal programma europeo Copernicus climate change service, in tutta l’Ue il 2020 è stato uno degli anni più caldi mai registrati, è proprio nei centri urbani che l’aumento delle temperature si manifesta con particolare evidenza. La città che ha registrato il maggior aumento della temperatura è stata Bologna, dove nel 2020 è stata di 1,2 gradi superiore rispetto al valore medio degli anni 2006-2015. A seguire Catania (+1°C) e poi Roma (+0,9°C). In totale l’83,3% delle principali città in Italia ha registrato un incremento della temperatura media annua nel 2020 rispetto al periodo 2006-2015. Soltanto in 3 centri urbani si è osservata invece la tendenza opposta. Il calo più consistente è stato pari a -0,8 gradi ad Ancona, seguita da Bari (-0,2°C) e L'Aquila (-0,1°C). Solo a Potenza non c'è stato alcun mutamento.
Una turista si rinfresca con l'acqua di una fontanella in una piazza di Roma
Al di là della questione meteo climatica e delle conseguenze in termini tanto ambientali, quanto di confort individuale, l’aumento delle temperature nei grossi agglomerati ha anche una rilevanza –non secondaria– sul piano economico, in quanto innesca le condizioni per una serie di fenomeni che hanno ricadute anche pesanti sulle comunità urbane. Pensiamo all’uso dei condizionatori, o ai costi degli allestimenti architettonici necessari a superare la sensazione di caldo opprimente, che genera anche, non di rado, esiti sanitari, soprattutto sulle persone più fragili. Il fenomeno delle isole di calore, determina, inoltre, direttamente o indirettamente, anche il calo sostanziale delle precipitazioni totali annue, pari, nel 2020, a 132 mm, rispetto agli anni 2006-2015. Fenomeno che si riscontra soprattutto nelle città meridionali, e in particolare a Napoli, dove nel 2020 le precipitazioni totali sono state di 423,5 mm inferiori rispetto alla media 2006-2015. Segue Catanzaro (-416 mm) e Catania (-359,7). Solo nelle città di Bolzano e Perugia le precipitazioni, in senso assoluto, sono aumentate, rispettivamente di 133,8 e 83 millimetri. Anche per quanto riguarda poi quelli che Istat definisce come i "giorni piovosi", ovvero i giorni, in un anno, in cui le precipitazioni sono state pari o superiori a 1 mm, si è registrato un calo, pari a meno 14 i giorni piovosi nel 2020, rispetto alla media 2006-2015. Napoli si riconferma come la città italiana con il maggior calo delle precipitazioni annue, pari a -439,6 millimetri rispetto alla normale climatica. Seguita da Genova (-276,9 mm), che tra i comuni considerati era quello con le precipitazioni più elevate (1.263,8 mm nel periodo 1971-2000) e Firenze (-221,6 mm).
Pioggia a Milano
Passanti e turisti sotto la pioggia in Piazza Duomo a Milano
Soltanto a Palermo c'è stato un incremento delle precipitazioni, pari a 60,7 millimetri, nonostante rispetto al periodo 2006-2015 anche la città siciliana avesse registrato un calo. Da notare che nel periodo 1971-2000 la temperatura media più alta era infatti quella di Palermo, pari a 18,5 gradi, seguita da Bari (17°C), mentre osservando le anomalie del 2020 rispetto al valore climatico, Roma fa registrare il maggiore aumento, pari a +2°C, seguita da Milano (+1,9°C), Bologna (+1,8°C) e Torino (1,7°C). In sintesi, le città del centro-nord registrano anomalie maggiori rispetto a quelle del sud. Perché accade questo? La spiegazione più ovvia, anche se mancano studi precisa a riguardo, è che sia una conseguenza dell’inquinamento atmosferico, che è più incisivo nell’Italia settentrionale rispetto al meridione ed è la causa principale dell’innalzamento delle temperature.
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