Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Trio » In Italia un giovane Lgbtq su dieci vittima di pratiche correttive dell’orientamento sessuale

In Italia un giovane Lgbtq su dieci vittima di pratiche correttive dell’orientamento sessuale

Nel nostro Paese nessuna legge vieta le cosiddette 'terapie di conversione', che, ribadisce la Società Italiana di Andrologia (Sia), hanno "basi scientifiche inesistenti, sono contrarie a ogni deontologia e sono pericolose e dannose per chi le subisce"

Marianna Grazi
4 Febbraio 2022
Cute lesbian couple lying together on the carpet - Image

Cute lesbian couple lying together on the carpet - Image

Share on FacebookShare on Twitter

In Francia le hanno rese illegali pochi giorni fa. In Canada il reato è stato introdotto a fine 2021. Se alcuni Stati corrono ai ripari, le cosiddette ‘terapie di conversione’, usate per tentare il riorientamento sessuale attraverso pratiche che vanno dalla somministrazione di farmaci alla psicoterapia arrivando fino all’elettroshock, sono però ancora accettate in almeno 68 Paesi del mondo, secondo le Nazioni Unite. E alcune versioni di queste pratiche vengono tuttora eseguite in tutte le nazioni⁠. Ma evidentemente non basta nemmeno l’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per far sì che si smetta di cercare di trattare l’omosessualità o qualsiasi ‘devianza’ dall’essere etero come una malattia.

Vittima un adolescente su 10

In Italia le terapie di conversione non sono illegali

In Italia, ad esempio, esiste ancora chi propone ‘terapie di conversione’ per le persone Lgbtq+, visto che nessuna legge le vieta. E questo fa sì che fino al 10% dei giovani della comunità arcobaleno, per lo più in età adolescenziale, sia vittima di pratiche tese a correggere l’orientamento sessuale. Nessun dato ufficiale, si tratta comunque di un fenomeno ancora sommerso (rispetto alla violenza che invece si ritrova quasi quotidianamente tra le cronache nazionali), ma a lanciare l’allarme è la Società Italiana di Andrologia (Sia) che ricorda come questo tipo di ‘terapie correttive’ hanno “basi scientifiche inesistenti, sono contrarie a ogni deontologia e sono pericolose e dannose per chi le subisce“. Alessandro Palmieri, presidente SIA e professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli, sostiene infatti che si tratti di “pseudo-scienza, di cui sono vittime soprattutto giovani e adolescenti. Il genere non deve essere adeguato all’anatomia corporea, ma l’anatomia può e deve essere adeguata al genere, se la persona soffre e lo desidera”. E ancora, “Queste pratiche, che siano più o meno invasive, producono tutte ingenti danni psicologici e fisici alle persone che ne sono vittime. Si tratta di trattamenti eticamente inaccettabili, privi di qualsiasi fondamento scientifico, che la Sia condanna in ogni loro forma come violenze psicologiche e fisiche”, affermano in una nota Marco Capece, chirurgo andrologo del Policlinico Federico II di Napoli e Michele Rizzo, tesoriere SIA.

Pandemia e transizione di genere

La pandemia ha reso più difficile accedere agli interventi chirurgici per il cambio di sesso

La pandemia, intanto, sta rendendo sempre più difficile accedere agli interventi chirurgici per il cambio di sesso. “Sono stati appena una ventina i percorsi di transizione assicurati durante la pandemia, a fronte di almeno un migliaio di richieste”, aggiunge Palmieri. Le liste d’attesa di tutti i principali centri di riferimento per questo tipo di chirurgia sono superiori ai 2 anni e si stanno allungando. Questo trend, se non invertito, porterà alla migrazione dei pazienti verso altri Stati, con costi e rischi elevati per la salute, avverte la Sia. A parte la Francia, però, solo Germania e Malta hanno risposto con una legge specifica all’appello del Parlamento Europeo del 2018 ai Paesi membri di vietare le cosiddette ‘pratiche di correzione’. Belgio e Olanda stanno tuttora analizzando alcune proposte di legge, ma negli altri Paesi di questo tema non si parla. “Riteniamo imperativo tutelare il rispetto dell’identità di genere e crediamo essenziale aiutare ogni persona a vivere pienamente nel genere in cui si identifica”, conclude il presidente della SIA.

Potrebbe interessarti anche

I registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini insieme a Lucy Salani (Instagram)
Attualità

L’addio di Lucy Salani: “Perché, una donna non può chiamarsi Luciano?”

23 Marzo 2023
Le ragazze non piangono in concorso al festival del cinema di Spello
Spettacolo

Tre donne alla guida del festival del cinema “Città di Spello”

18 Marzo 2023
Giornata mondiale della poesia
Attualità

La poesia, un viaggio per tutti: i versi di Dante in Lis

21 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown

In Francia le hanno rese illegali pochi giorni fa. In Canada il reato è stato introdotto a fine 2021. Se alcuni Stati corrono ai ripari, le cosiddette 'terapie di conversione', usate per tentare il riorientamento sessuale attraverso pratiche che vanno dalla somministrazione di farmaci alla psicoterapia arrivando fino all'elettroshock, sono però ancora accettate in almeno 68 Paesi del mondo, secondo le Nazioni Unite. E alcune versioni di queste pratiche vengono tuttora eseguite in tutte le nazioni⁠. Ma evidentemente non basta nemmeno l'appello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per far sì che si smetta di cercare di trattare l'omosessualità o qualsiasi 'devianza' dall'essere etero come una malattia.

Vittima un adolescente su 10

In Italia le terapie di conversione non sono illegali
In Italia, ad esempio, esiste ancora chi propone 'terapie di conversione' per le persone Lgbtq+, visto che nessuna legge le vieta. E questo fa sì che fino al 10% dei giovani della comunità arcobaleno, per lo più in età adolescenziale, sia vittima di pratiche tese a correggere l'orientamento sessuale. Nessun dato ufficiale, si tratta comunque di un fenomeno ancora sommerso (rispetto alla violenza che invece si ritrova quasi quotidianamente tra le cronache nazionali), ma a lanciare l'allarme è la Società Italiana di Andrologia (Sia) che ricorda come questo tipo di 'terapie correttive' hanno "basi scientifiche inesistenti, sono contrarie a ogni deontologia e sono pericolose e dannose per chi le subisce". Alessandro Palmieri, presidente SIA e professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli, sostiene infatti che si tratti di "pseudo-scienza, di cui sono vittime soprattutto giovani e adolescenti. Il genere non deve essere adeguato all’anatomia corporea, ma l’anatomia può e deve essere adeguata al genere, se la persona soffre e lo desidera". E ancora, "Queste pratiche, che siano più o meno invasive, producono tutte ingenti danni psicologici e fisici alle persone che ne sono vittime. Si tratta di trattamenti eticamente inaccettabili, privi di qualsiasi fondamento scientifico, che la Sia condanna in ogni loro forma come violenze psicologiche e fisiche", affermano in una nota Marco Capece, chirurgo andrologo del Policlinico Federico II di Napoli e Michele Rizzo, tesoriere SIA.

Pandemia e transizione di genere

La pandemia ha reso più difficile accedere agli interventi chirurgici per il cambio di sesso
La pandemia, intanto, sta rendendo sempre più difficile accedere agli interventi chirurgici per il cambio di sesso. "Sono stati appena una ventina i percorsi di transizione assicurati durante la pandemia, a fronte di almeno un migliaio di richieste", aggiunge Palmieri. Le liste d'attesa di tutti i principali centri di riferimento per questo tipo di chirurgia sono superiori ai 2 anni e si stanno allungando. Questo trend, se non invertito, porterà alla migrazione dei pazienti verso altri Stati, con costi e rischi elevati per la salute, avverte la Sia. A parte la Francia, però, solo Germania e Malta hanno risposto con una legge specifica all’appello del Parlamento Europeo del 2018 ai Paesi membri di vietare le cosiddette 'pratiche di correzione'. Belgio e Olanda stanno tuttora analizzando alcune proposte di legge, ma negli altri Paesi di questo tema non si parla. "Riteniamo imperativo tutelare il rispetto dell’identità di genere e crediamo essenziale aiutare ogni persona a vivere pienamente nel genere in cui si identifica", conclude il presidente della SIA.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto