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Home » HP Trio » In Malesia inventato il primo preservativo unisex al mondo: sottilissimo, impermeabile e sicuro

In Malesia inventato il primo preservativo unisex al mondo: sottilissimo, impermeabile e sicuro

Flessibile, resistente e double fast: il condom ideato dal ginecologo John Tang Ing Chinh è una vera rivoluzione nei metodi di contraccezione. E per gli scettici all'uso, "una volta indossato, spesso non ci si rende conto di averlo

Marianna Grazi
3 Novembre 2021
Fingers art of Happy couple in medical mask from COVID-2019. Concept of safe sex.

Fingers art of Happy couple in medical mask from COVID-2019. Concept of safe sex.

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Sesso sicuro? Arriva un’arma in più. Addio a gravidanze indesiderate e soprattutto al rischio di malattie sessualmente trasmissibili: un solo metodo, doppia possibilità d’uso. Un ginecologo malese ha infatti creato quello che si pensa sia il primo preservativo unisex al mondo: il “Wondaleaf Uni Condom”. Realizzato con un materiale di tipo sanitario solitamente utilizzato come medicazione per le ferite, il preservativo può essere indossato in modo convenzionale (andrà a coprire però l’intera zona genitale, non solo il pene) ma la pellicola trasparente può essere anche utilizzata sulla vagina, come una sorta di barriera adesiva che può essere attaccata alla zona pubica. Insomma la contraccezione diventa double fast, visto che in entrambi i casi impedisce lo scambio di fluidi corporei e il contatto diretto con la pelle durante il rapporto. ⁣

Realizzato in poliuretano, un materiale presente nelle medicazioni per lesioni e ferite, il dispositivo è quindi sicuro per le persone allergiche al lattice, oltre a non avere alcun odore o sapore.⁣ Inoltre è sottile e flessibile, ma forte e impermeabile, e si adatta bene alla pelle, secondo la ditta di forniture mediche Twin Catalyst. L’ideatore, il dottor John Tang Ing Chinh, spera che la sua invenzione possa migliorare la salute sessuale nel suo paese d’origine, la Malesia: “Sulla base del numero di studi clinici che abbiamo condotto, sono abbastanza ottimista che con il tempo sarà un’aggiunta significativa ai molti metodi contraccettivi utilizzati nella prevenzione delle gravidanze involontarie e delle malattie sessualmente trasmissibili”. E ha aggiunto: “Una volta indossato, spesso non ci si rende conto di averlo“, specificando che il materiale di realizzazione è stato reso il più sottile possibile (0,03 millimetri di spessore) per evitare la perdita di sensibilità.

Come ha spiegato il ginecologo, prima della commercializzazione, prevista solo in Malesia al momento, il preservativo è stato sottoposto a una serie di studi clinici, che hanno dimostrato come il nuovo condom unisex sia meno soggetto a rotture o a ‘scivolare via’ durante il rapporto rispetto ai tradizionali. Wondaleaf arriverà sul mercato a partire dal mese di dicembre, acquistabile sul sito web dell’azienda Twin Catalyst che lo produce. Ogni confezione conterrà due preservativi unisex e costerà 14,99 ringgit (circa circa 2,62 sterline/3 euro). Una spesa leggermente superiore a quella di una scatola di preservativi tradizionali (dai 4 agli 8 euro per 12 condom), ma sicuramente un’esperienza da sperimentare, almeno una volta. E chissà se per le donne non diventi invece un’abitudine. Provare per credere (appena possibile).⁣
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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Sesso sicuro? Arriva un'arma in più. Addio a gravidanze indesiderate e soprattutto al rischio di malattie sessualmente trasmissibili: un solo metodo, doppia possibilità d'uso. Un ginecologo malese ha infatti creato quello che si pensa sia il primo preservativo unisex al mondo: il "Wondaleaf Uni Condom". Realizzato con un materiale di tipo sanitario solitamente utilizzato come medicazione per le ferite, il preservativo può essere indossato in modo convenzionale (andrà a coprire però l'intera zona genitale, non solo il pene) ma la pellicola trasparente può essere anche utilizzata sulla vagina, come una sorta di barriera adesiva che può essere attaccata alla zona pubica. Insomma la contraccezione diventa double fast, visto che in entrambi i casi impedisce lo scambio di fluidi corporei e il contatto diretto con la pelle durante il rapporto. ⁣ Realizzato in poliuretano, un materiale presente nelle medicazioni per lesioni e ferite, il dispositivo è quindi sicuro per le persone allergiche al lattice, oltre a non avere alcun odore o sapore.⁣ Inoltre è sottile e flessibile, ma forte e impermeabile, e si adatta bene alla pelle, secondo la ditta di forniture mediche Twin Catalyst. L'ideatore, il dottor John Tang Ing Chinh, spera che la sua invenzione possa migliorare la salute sessuale nel suo paese d'origine, la Malesia: "Sulla base del numero di studi clinici che abbiamo condotto, sono abbastanza ottimista che con il tempo sarà un'aggiunta significativa ai molti metodi contraccettivi utilizzati nella prevenzione delle gravidanze involontarie e delle malattie sessualmente trasmissibili". E ha aggiunto: "Una volta indossato, spesso non ci si rende conto di averlo", specificando che il materiale di realizzazione è stato reso il più sottile possibile (0,03 millimetri di spessore) per evitare la perdita di sensibilità. Come ha spiegato il ginecologo, prima della commercializzazione, prevista solo in Malesia al momento, il preservativo è stato sottoposto a una serie di studi clinici, che hanno dimostrato come il nuovo condom unisex sia meno soggetto a rotture o a 'scivolare via' durante il rapporto rispetto ai tradizionali. Wondaleaf arriverà sul mercato a partire dal mese di dicembre, acquistabile sul sito web dell’azienda Twin Catalyst che lo produce. Ogni confezione conterrà due preservativi unisex e costerà 14,99 ringgit (circa circa 2,62 sterline/3 euro). Una spesa leggermente superiore a quella di una scatola di preservativi tradizionali (dai 4 agli 8 euro per 12 condom), ma sicuramente un'esperienza da sperimentare, almeno una volta. E chissà se per le donne non diventi invece un'abitudine. Provare per credere (appena possibile).⁣ ⁣
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