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Home » HP Trio » La casa a tema Pride fa impazzire i vicini e il web. E la coppia gay fa partire una raccolta fondi

La casa a tema Pride fa impazzire i vicini e il web. E la coppia gay fa partire una raccolta fondi

Un gigantesco pennello che sprigiona una cascata arcobaleno, con la frase "Don't be afraid to show off your true color". È l'installazione di Nicholas Vazquez e Jesse Campbell sulla loro casa in occasione del Pride month

Marianna Grazi
18 Giugno 2021
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“Non aver paura di mostrare i tuoi veri colori“. Una citazione che, in questo mese di giugno, acquista un significato tutto particolare. Il mese del Pride, dell’orgoglio LGBTQ+, della rivendicazione dei propri ‘colori’, dei propri diritti e identità. Una citazione che ha ispirato anche un designer di interni di Chicago a realizzare quella che è ora, a tutti gli effetti, la casa più stravagante e attraente del quartiere di Andersonville.

Nicholas Vazquez e Jesse Campbell sono la coppia di proprietari dell’immobile. Come rivelato al Chicago Tribune, volevano realizzare qualcosa per celebrare il Pride Month in onore del loro figlio di 16 mesi, Rocco. Campbell ha pensato alla frase, che gli ha fatto venire in mente un pennello con molti colori. Dall’idea alla realtà il passo è stato breve: Jesse ha costruito un gigantesco pennello di polistirolo, posizionandolo sopra il portico di casa. Poi vi ha appeso strisce di tessuto dai colori dell’arcobaleno e ha dipinto insieme al compagno Nicholas i gradini con le stesse tinte, aggiungendo le parole della citazione. Una vera e propria colata di colore e allegria, che ha reso l’ingresso dell’abitazione uno spettacolo unico.

“È iniziato come un progetto artigianale e si è trasformato in qualcosa di più grande“, ha detto Vazquez al canale televisivo americano Fox32. È infatti bastata una foto del loro portico postata sul gruppo Facebook del quartiere di Andersonville per far sì che quell’immagine diventasse virale. In poche ore decine e decine di persone si sono presentate per immortalare la struttura e fare i complimenti ai due. Una coppia, raccontano, ha addirittura guidato per 45 minuti pur di ammirare la casa di Nicholas e Jesse.

Diversi genitori, poi, hanno colto l’occasione per spiegare ai propri figli cosa significasse quell’allestimento rainbow. Proprio da questo fatto, rendendosi conto di quanto la loro creazione fosse diventata famosa e allo stesso tempo ‘esemplare’, i due hanno colto la possibilità di sfruttare questa improvvisa popolarità per fare qualcosa di buono. Allora hanno fatto partire una raccolta fondi per “The Trevor Project“, un’organizzazione che lavora per sostenere i giovani LGBT senza casa e prevenire il suicidio tra gli adolescenti della comunità.

“Per noi, è diventato un modo per restituire qualcosa alla comunità – ha spiegato Campbell – Ci sono molti posti non così diversi da Chicago in cui i bambini hanno davvero bisogno del Trevor Project”. La raccolta fondi, lanciata lunedì, ha già raccolto oltre 6000 dollari.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
"Non aver paura di mostrare i tuoi veri colori". Una citazione che, in questo mese di giugno, acquista un significato tutto particolare. Il mese del Pride, dell'orgoglio LGBTQ+, della rivendicazione dei propri 'colori', dei propri diritti e identità. Una citazione che ha ispirato anche un designer di interni di Chicago a realizzare quella che è ora, a tutti gli effetti, la casa più stravagante e attraente del quartiere di Andersonville. Nicholas Vazquez e Jesse Campbell sono la coppia di proprietari dell'immobile. Come rivelato al Chicago Tribune, volevano realizzare qualcosa per celebrare il Pride Month in onore del loro figlio di 16 mesi, Rocco. Campbell ha pensato alla frase, che gli ha fatto venire in mente un pennello con molti colori. Dall'idea alla realtà il passo è stato breve: Jesse ha costruito un gigantesco pennello di polistirolo, posizionandolo sopra il portico di casa. Poi vi ha appeso strisce di tessuto dai colori dell’arcobaleno e ha dipinto insieme al compagno Nicholas i gradini con le stesse tinte, aggiungendo le parole della citazione. Una vera e propria colata di colore e allegria, che ha reso l'ingresso dell'abitazione uno spettacolo unico. "È iniziato come un progetto artigianale e si è trasformato in qualcosa di più grande", ha detto Vazquez al canale televisivo americano Fox32. È infatti bastata una foto del loro portico postata sul gruppo Facebook del quartiere di Andersonville per far sì che quell'immagine diventasse virale. In poche ore decine e decine di persone si sono presentate per immortalare la struttura e fare i complimenti ai due. Una coppia, raccontano, ha addirittura guidato per 45 minuti pur di ammirare la casa di Nicholas e Jesse. Diversi genitori, poi, hanno colto l'occasione per spiegare ai propri figli cosa significasse quell’allestimento rainbow. Proprio da questo fatto, rendendosi conto di quanto la loro creazione fosse diventata famosa e allo stesso tempo 'esemplare', i due hanno colto la possibilità di sfruttare questa improvvisa popolarità per fare qualcosa di buono. Allora hanno fatto partire una raccolta fondi per "The Trevor Project", un'organizzazione che lavora per sostenere i giovani LGBT senza casa e prevenire il suicidio tra gli adolescenti della comunità. "Per noi, è diventato un modo per restituire qualcosa alla comunità – ha spiegato Campbell – Ci sono molti posti non così diversi da Chicago in cui i bambini hanno davvero bisogno del Trevor Project". La raccolta fondi, lanciata lunedì, ha già raccolto oltre 6000 dollari.
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