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La Florida vieta i libri di testo di matematica in cui si fa riferimento alla Teoria critica della razza

di MARIANNA GRAZI -
20 aprile 2022
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Una classe elementare di una scuola della Florida

Il Dipartimento dell'Educazione della Florida ha respinto più di 50 libri di testo di matematica - circa il 40% di quelli presentati - per non aver soddisfatto i nuovi standard di apprendimento della Florida o perché "contenevano argomenti proibiti", inclusi i riferimenti alla teoria critica della razza. Nel suo comunicato stampa di venerdì scorso , il dipartimento ha annunciato di aver respinto quello che ha detto essere un numero record di libri di testo di matematica - 54 su 134 - presentati dagli editori. Più della metà di questi manuali non approvati comprendeva "argomenti proibiti o approcci non richiesti, inclusa la CRT", mentre altri non sono stati approvati perché gli editori hanno "rielaborato" gli standard del Common Core. I titoli dei testi considerati inaccettabili non sono stati rivelati dai funzionari statali, ma si sa che la maggior parte di essi era rivolta agli studenti delle classi primarie, dall'asilo alla quinta elementare. L'annuncio arriva mentre il governatore Ron DeSantis ha assunto un ruolo di primo piano a livello nazionale nello sforzo repubblicano di respingere energicamente i valori culturali liberali e l'indottrinamento "da svegli". Il titolo del comunicato in cui viene annunciato il divieto di utilizzo dei libri di testo 'incriminati' sottolinea la posizione del governatore stesso: "La Florida respinge i tentativi degli editori di indottrinare gli studenti".   "Sembra che alcuni editori abbiano tentato di dare una mano di vernice su una vecchia casa costruita sulle fondamenta del Common Core, e di indottrinare concetti come il fondamentalismo razziale, in particolare – curiosamente – per gli studenti della scuola elementare", ha detto infatti DeSantis in una dichiarazione. Ha poi aggiunto anche di essere "grato" che il commissario per l'istruzione Richard Corcoran e il suo dipartimento " abbiano condotto una verifica così approfondita di questi libri di testo per garantire che siano conformi alla legge". Nel lodare la leadership federale, Corcoran ha spiegato: "Continuiamo a rafforzare i diritti dei genitori concentrandoci sul fornire ai loro figli un'educazione di livello eccellente senza la paura di indottrinamento o esposizione a concetti pericolosi e divisivi nelle nostre aule".
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Il commissario per l'istruzione della Florida Richard Corcoran. Alle sue spalle il governatore DeSantis

I democratici statali, invece, hanno condannato la mossa e hanno chiesto allo stato di rilasciare la lista dei libri di testo vietati. La rappresentante Anna Eskamani l'ha definita parte dell'agenda del partito repubblicano per eliminare il pensiero critico nelle scuole."Stanno accusando un nemico invisibile di indottrinamento. Nel frattempo, sono loro che indottrinano gli studenti cercando di censurare i libri di testo di matematica". Le fa eco Carlos Guillermo Smith che ha twittato: "Il governatore ha trasformato le nostre aule in campi di battaglia politica, e questo è solo l'inizio" e in un'intervista ha attaccato il governo repubblicano: "Non ci hanno mostrato cosa c'è dentro i libri che sostengono contenere teorie critiche razziali, e c'è una ragione per cui non ce lo mostrano: perché non c'è".

La Teoria critica della razza

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Le proteste fuori dalle aule per vietare i libri di testo che fanno riferimento, tra le altre cose, alla Teoria critica della razza

Dall’inglese Critical Race Theory, fino a pochi anni fa era materia pressoché esclusiva degli accademici. Si tratta di una teoria giuridica nata nelle facoltà di legge negli anni '70/'80 per spiegare i motivi del persistere delle diseguaglianze razziali anche dopo l’approvazione del Civil Rights Act nel 1964. In pratica è un quadro analitico usato in ambito giuridico per studiare il razzismo sistemico e istituzionale: una teoria sviluppata dall’ex professore di diritto ad Harvard Derrick Bell e altri studiosi che esamina i modi in cui il razzismo è stato incorporato nelle leggi americane e in altre istituzioni moderne, mantenendo la supremazia dei bianchi sulle minoranze etniche. L’idea centrale alla base (ricordiamo non è una teoria scientifica dimostrabile) è  che il razzismo sia un costrutto sociale e non semplicemente il prodotto di prevenzioni o pregiudizi individuali, ma anche qualcosa di incorporato nei sistemi legali e nelle politiche. Per maggior precisione si può vedere anche la definizione che si legge sul sito dell'Encyclopædia Britannica:
Movimento intellettuale e struttura di analisi giuridica non molto ben organizzata e basata sulla premessa che la razza non è una caratteristica naturale e biologicamente fondata di sottogruppi di esseri umani fisicamente distinti, ma una categoria socialmente costruita (inventata culturalmente) che viene utilizzata per opprimere e sfruttare le persone di colore. I teorici critici della razza sostengono che la legge e le istituzioni legali negli Stati Uniti sono intrinsecamente razziste nella misura in cui funzionano per creare e mantenere disuguaglianze sociali, economiche e politiche tra bianchi e non bianchi, in particolare gli afroamericani.
Dopo oltre 40 anni di assoluto – o quasi – silenzio sulla questione, sull’onda delle proteste in particolare del movimento Black Lives Matter, la situazione è radicalmente cambiata. Da una parte la portata del dibattito sul razzismo è diventata preponderante, aumentandone la capacità di incidere sulla società; dall'altra invece ha anche prodotto semplificazioni e degenerazioni come la cosiddetta Cancel culture – la presunzione di “cancellare” ogni traccia del passato coloniale e segregazionista – o il movimento per de-finanziare la polizia, Defund the police. Un anno fa circa l’argomento è esploso anche nell’arena pubblica. L'ala repubblicana (anche grazie all'attivista conservatore Christopher Rufo, noto sostenitore di Donald Trump quanto 'inventore' di fake news) ha fatto della 'scoperta' della Teoria critica della razza una vera e propria arma contro le proteste e le battaglie di piazza del 2020/2021: più la sinistra progressista alzava la voce e il pugno contro il “razzismo sistemico” della società americana, più la destra incarnata da Donald Trump andava in cerca della sua arma di contrattacco. Così, specialmente in ambito educativo — nel segmento scolastico che va dalla scuola materna a quella secondaria, detto anche K-12 — sono spuntate anche numerose leggi statali o progetti di legge che intendono vietare l’applicazione/l’insegnamento in classe della teoria medesima, per vietare agli insegnanti di enfatizzare il ruolo del razzismo sistemico. Secondo una ricerca di Education Week questo sarebbe avvenuto in almeno 15 Stati a guida repubblicana, tra cui, ovviamente, la Florida.

Il Common Core

La Common Core State Standards Initiative, conosciuta anche semplicemente come Common Core, è un'iniziativa educativa del 2010 che descrive in dettaglio ciò che gli studenti della scuola primaria e secondaria di tutti gli Stati Uniti dovrebbero imparare in determinate materie, cioè lingua inglese e matematica, in ogni grado scolastico. L'iniziativa è sponsorizzata dalla National Governors Association e dal Council of Chief State School Officers. Inoltre l'obiettivo è anche quello di stabilire standard educativi coerenti tra tutti gli Stati e di assicurare che gli studenti che si diplomano alla scuola superiore siano preparati ad entrare in college di due o quattro anni o direttamente nella mondo del lavoro.