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Home » Attualità » La forza di Lesia Vasylenko, deputata ucraina: “Ho portato i miei tre figli fuori dal Paese, io resto a combattere”

La forza di Lesia Vasylenko, deputata ucraina: “Ho portato i miei tre figli fuori dal Paese, io resto a combattere”

La parlamentare di 34 anni ha accompagnato i suoi bambini oltre la frontiera, ma lei ha deciso di rimanere: "Voglio che loro abbiano la possibilità di vivere in Ucraina, in un'Ucraina indipendente, libera e forte"

Remy Morandi
9 Marzo 2022
Lesia Vasylenko

Lesia Vasylenko

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“Ho accompagnato i miei tre figli fuori dall’Ucraina. Non so se li rivedrò mai più, ma io devo restare a combattere per il loro futuro”. Lesia Vasylenko, 34 anni, è una deputata del Parlamento ucraino eletta nelle fila del partito Holos. Come ha raccontato in un’intervista a La Stampa, la giovane parlamentare ha preso i suoi tre bambini – una neonata di appena 9 mesi, una piccola di 6 anni e un maschietto di 8 – e li ha portati in una città di 200mila abitanti vicino a Kiev. Da lì, i suoi figli hanno oltrepassato il confine, mentre lei è rimasta in Ucraina “perché è mio dovere difendere la libertà dei concittadini in stato di guerra, scappare per me si chiama tradimento”. Tuttavia, non è stato facile per Lesia separarsi dai suoi tre figli. Anzi, come lei stessa ha raccontato a La Stampa, “è stato straziante, una tortura che non auguro a nessuno di voi, genitori che mi leggete. Li ho lasciati senza sapere se li rivedrò”.

La deputata ucraina Lesia Vasylenko, 34 anni, mentre lavora al computer con a fianco un Kalashnikov (Foto: Lesia Vasylenko / Twitter)

“I miei figli capiscono che io sono felice sapendo che loro sono al sicuro. Ho dato la vita a tre splendidi esseri umani – ha raccontato Lesia a Sky News -. E ho dato loro quella vita perché loro potessero viverla. Voglio che abbiano la possibilità di scegliere dove vivere la loro vita. E voglio che quella scelta includa anche l’Ucraina, un’Ucraina indipendente, libera e forte“.

I will keep telling the stories of the children of war. And the women. And the men. They are not just casualties. Or numbers. They are people. And they deserve for their story to live, having given up so much for freedom. 💙🇺🇦💛

— Lesia Vasylenko (@lesiavasylenko) March 8, 2022

Lesia è molto seguita sui social. La parlamentare ucraina racconta su Twitter storie di famiglie, di donne e di bambini ucraini, anche rimasti vittime delle bombe e della guerra in Ucraina. Anzi, come dice lei stessa “Non sono solo vittime. O numeri – scrive la deputata su Twitter -. Sono persone. E meritano che la loro storia rimanga in vita, avendo rinunciato a così tanto per la libertà”. Anche lei ha deciso di rinunciare alla sua libertà, alla sua salvezza che poteva trovare scappando con i suoi tre figli dall’Ucraina. Invece no. Ha deciso di rimanere nonostante tutto. “Torno dal popolo ucraino per aiutare dove posso”, ha detto Lesia.

Lesia Vasylenko ha deciso di accompagnare i propri figli alla frontiera e di rimanere a combattere per l’Ucraina (Foto Lesia Vasylenko / Facebook)

In un’intervista alla Bbc lo scorso 28 febbraio, e quindi prima di accompagnare i suoi tre figli otre la frontiera, Lesia ha raccontato di aver dovuto impugnare per la prima volta un fucile, nonostante sia sempre stata contraria all’uso delle armi. “Ma la storia che vi sto raccontando – ha detto Lesia – non è solo la mia. Ci sono milioni di donne in tutta l’Ucraina che hanno dovuto prendere per la prima volta un’arma con l’obiettivo di proteggere le proprie famiglie, le proprie case, i propri bambini”.

La parlamentare ucraina Lesia Vasylenko a un’assemblea delle Nazioni Unite lo scorso 17 febbraio (Foto Lesia Vasylenko / Facebook)

Secondo la deputata, in Ucraina sono decine di migliaia le donne che hanno deciso di arruolarsi “pronte a proteggere la propria terra e le loro famiglie – racconta Lesia alla Bbc -. Le nostre donne sono pronte a combattere fianco a fianco con gli uomini anche nelle condizioni più difficili e pericolose. Le donne si stanno arruolando in tutto il Paese perché sono pronte a combattere, a combattere per la loro vita. Perché quello per cui stiamo combattendo in Ucraina è la nostra stessa esistenza. “Se mi preoccupa il fatto di dover premere il grilletto e sparare a qualcuno? Non voglio pensarci. Ma se quel momento dovesse arrivare, non esiterò a sparare”, ha detto Lesia. Per lei, i suoi bambini, l’Ucraina.

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Instagram

  • Sono tanti gli esperti e gli attivisti americani che si interrogano se la sentenza della Corte Suprema, che elimina il diritto all’aborto negli Usa, potrà avere impatti anche su altri diritti, compresi quelli alla privacy.

I procuratori possono decidere di indagare su qualsiasi donna che sia stata incinta ma non abbia portato a termine la gravidanza, anche in caso di aborti spontanei.

“La differenza tra ora e l’ultima volta che l’aborto è stato illegale negli Stati Uniti è che viviamo in un’era di sorveglianza digitale senza precedenti”.

A dirlo è la direttrice per la sicurezza informatica della Electronic Frontier Foundation Eva Galperin.

Il caso più eclatante è stato quello di Latice Fisher, la donna del Mississippi che nel 2017 era stata accusata di omicidio di secondo grado dopo aver partorito un bambino nato morto nel terzo trimestre perché, nelle settimane precedenti, aveva cercato online informazioni sulle pillole abortive. Non esisteva nessun’altra prova che Fisher avesse comprato le pillole, ma il caso è comunque durato fino al 2020, quando era stato archiviato.

Le autorità possono decidere di chiedere direttamente alle aziende di fornire i dati in loro possesso relativi a specifici utenti. Non si tratta soltanto di Google, Facebook, Instagram, TikTok o Amazon: a raccogliere dati che possono essere potenzialmente incriminanti sono anche i servizi di telefonia mobile, i provider di servizi Internet e qualsiasi app abbia accesso ai dati sulla posizione. Di solito queste informazioni vengono raccolte a fini pubblicitari, ma possono anche essere acquistate da privati o da forze dell’ordine.

Proprio per questo motivo negli ultimi giorni molte donne americane hanno cancellato le applicazioni per il monitoraggio delle mestruazioni dai loro cellulari, che secondo le stime vengono usate da un terzo delle donne statunitensi, nel timore che i dati raccolti sul proprio ciclo mestruale, o altri dettagli legati alla salute riproduttiva, dalle applicazioni possano essere usati contro di loro in future cause penali negli Stati in cui l’aborto è diventato illegale.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #dirittoallaborto #dirittoallaprivacy #usa #roevwade
  • Esplosiva, incantevole, nata dalla fantasia di un fumetto per trasformarsi nell’immagine potente di un poster dai colori acrilici alla Andy Warhol. Psichedelica e attraente, conturbante e sexy. Bella da guastare il sonno a molti. Maschio eppure femmina. 

Eva Robin’s, lei che ha fatto sognare generazioni, è stata e rimane il simbolo incontrastato della transessualità. 

Dicevano che somigliasse in modo sorprendente al personaggio di Diabolik Eva Kant, e lei su quell’immagine ci ha lavorato, quasi divertendosi, rendendola viva e facendone una star in carne e ossa. 

"Io sono attratta sessualmente da un uomo ma la mia affettività è diretta verso le donne. Senza dubbio il maschio che c’è in me pretende la sua parte”.

Attrice di cinema e teatro, showgirl e cantante, Eva continua a calcare le scene recitando in ruoli teatrali di grande spessore e impegno. La sua figura di oggi sembra sfumata, il suo volto un po’ flou, l’esuberanza di un tempo addolcita dal tempo. 

Leggi l
  • Al cinema e in tv serve una rappresentazione più reale dei corpi. Anche di quelli in carne.

A rivendicare il diritto di apparire per come si è, soprattutto nei ruoli che chiedono una determinata fisicità, è Shannon Purser, nota soprattutto per aver interpretato Barb Holland in "Stranger Things" e Ethel Muggs in “Riverdale". La 25enne statunitense ha criticato aspramente il trattamento riservato agli “attori grassi” a Hollywood, in particolare per quanto riguarda il casting.

“Non assumono attori grassi per ruoli iconici grassi perché vogliono grandi nomi. Non ci sono quasi mai star grasse di primo piano perché agli attori grassi non è consentita la possibilità di salire di livello. Non ci viene data la giusta visibilità perché l’industria ci vede come elementi bidimensionali“.

Shannon Purser aveva già affrontato la questione in un’intervista a Vanity Fair durante le riprese di “Sierra Burgess è una sfigata”. 

“Anche le donne plus size meritano di avere un principe e il libero arbitrio. Crescendo, se avessi avuto qualcuno che mi somigliava, mi sarei sentita molto meno sola e più compresa. Spero che questo film sfidi i giovani a ripensare il modo in cui guardano se stessi e l’un l’altro, imparando ad abbracciare l’autenticità”. 

E chissà che questa volta, oltre alle parole, non si arrivi anche ai fatti, per invertire la tendenza discriminante e grassofobica proprio nella culla dei sogni: Hollywood.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #shannonpurser #barbstrangerthings #hollywood #bodyshaming #sierraburgessisaloser
  • Sul tema dell
"Ho accompagnato i miei tre figli fuori dall'Ucraina. Non so se li rivedrò mai più, ma io devo restare a combattere per il loro futuro". Lesia Vasylenko, 34 anni, è una deputata del Parlamento ucraino eletta nelle fila del partito Holos. Come ha raccontato in un'intervista a La Stampa, la giovane parlamentare ha preso i suoi tre bambini - una neonata di appena 9 mesi, una piccola di 6 anni e un maschietto di 8 - e li ha portati in una città di 200mila abitanti vicino a Kiev. Da lì, i suoi figli hanno oltrepassato il confine, mentre lei è rimasta in Ucraina "perché è mio dovere difendere la libertà dei concittadini in stato di guerra, scappare per me si chiama tradimento". Tuttavia, non è stato facile per Lesia separarsi dai suoi tre figli. Anzi, come lei stessa ha raccontato a La Stampa, "è stato straziante, una tortura che non auguro a nessuno di voi, genitori che mi leggete. Li ho lasciati senza sapere se li rivedrò".
La deputata ucraina Lesia Vasylenko, 34 anni, mentre lavora al computer con a fianco un Kalashnikov (Foto: Lesia Vasylenko / Twitter)
"I miei figli capiscono che io sono felice sapendo che loro sono al sicuro. Ho dato la vita a tre splendidi esseri umani - ha raccontato Lesia a Sky News -. E ho dato loro quella vita perché loro potessero viverla. Voglio che abbiano la possibilità di scegliere dove vivere la loro vita. E voglio che quella scelta includa anche l'Ucraina, un'Ucraina indipendente, libera e forte".

I will keep telling the stories of the children of war. And the women. And the men. They are not just casualties. Or numbers. They are people. And they deserve for their story to live, having given up so much for freedom. 💙🇺🇦💛

— Lesia Vasylenko (@lesiavasylenko) March 8, 2022
Lesia è molto seguita sui social. La parlamentare ucraina racconta su Twitter storie di famiglie, di donne e di bambini ucraini, anche rimasti vittime delle bombe e della guerra in Ucraina. Anzi, come dice lei stessa "Non sono solo vittime. O numeri - scrive la deputata su Twitter -. Sono persone. E meritano che la loro storia rimanga in vita, avendo rinunciato a così tanto per la libertà". Anche lei ha deciso di rinunciare alla sua libertà, alla sua salvezza che poteva trovare scappando con i suoi tre figli dall'Ucraina. Invece no. Ha deciso di rimanere nonostante tutto. "Torno dal popolo ucraino per aiutare dove posso", ha detto Lesia.
Lesia Vasylenko ha deciso di accompagnare i propri figli alla frontiera e di rimanere a combattere per l'Ucraina (Foto Lesia Vasylenko / Facebook)
In un'intervista alla Bbc lo scorso 28 febbraio, e quindi prima di accompagnare i suoi tre figli otre la frontiera, Lesia ha raccontato di aver dovuto impugnare per la prima volta un fucile, nonostante sia sempre stata contraria all'uso delle armi. "Ma la storia che vi sto raccontando - ha detto Lesia - non è solo la mia. Ci sono milioni di donne in tutta l'Ucraina che hanno dovuto prendere per la prima volta un'arma con l'obiettivo di proteggere le proprie famiglie, le proprie case, i propri bambini".
La parlamentare ucraina Lesia Vasylenko a un'assemblea delle Nazioni Unite lo scorso 17 febbraio (Foto Lesia Vasylenko / Facebook)
Secondo la deputata, in Ucraina sono decine di migliaia le donne che hanno deciso di arruolarsi "pronte a proteggere la propria terra e le loro famiglie - racconta Lesia alla Bbc -. Le nostre donne sono pronte a combattere fianco a fianco con gli uomini anche nelle condizioni più difficili e pericolose. Le donne si stanno arruolando in tutto il Paese perché sono pronte a combattere, a combattere per la loro vita. Perché quello per cui stiamo combattendo in Ucraina è la nostra stessa esistenza. "Se mi preoccupa il fatto di dover premere il grilletto e sparare a qualcuno? Non voglio pensarci. Ma se quel momento dovesse arrivare, non esiterò a sparare", ha detto Lesia. Per lei, i suoi bambini, l'Ucraina.
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