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Home » HP Trio » “La nostra è la prima storia di un padre e un figlio omosessuali. La sessualità è una cosa tranquilla”

“La nostra è la prima storia di un padre e un figlio omosessuali. La sessualità è una cosa tranquilla”

Franco e Joshua Prezioso sono padre e figlio ed entrambi sono omosessuali. Una scoperta graduale, una rivoluzione, una storia comune che hanno voluto raccontare attraverso un visual podcast che sta spopolando in tutto il mondo

Marianna Grazi
21 Settembre 2021
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C’è ancora chi la considera una malattia, chi crede che sia una cosa genetiche, che avere genitori dello stesso sesso provochi la stessa ‘condizione’ di riflesso, chi pensa che una persona omosessuale nemmeno dovrebbe averli, i figli. Ma questa è un’altra storia. È la storia di Joshua – Josh- e di suo padre Franco Prezioso. Lui è omosessuale, suo papà anche. E attraverso il visual podcast “Josh&Franco” ce la raccontano, la loro incredibile vicenda.

“La mia è una storia traumatica – precisa Josh, 28 anni, specializzato in economia e legislazione dei Beni culturali, laureato ad Harvard, professore e ricercatore – ma ha un finale nel segno della realizzazione. Questa è la prima storia di un padre e un figlio omosessuali, abbiamo la necessità di raccontarla per dimostrare che la sessualità è una cosa tranquilla“.

Realizzato da The European Podcast e Are We Europe, è ambientato ad Ostuni, la città bianca, loro borgo natio. Una cittadina piccola, del sud Italia, negli anni Novanta. Tutto parte da lì. Quando ancora il turismo non erano quello di oggi, la vita era semplice e la gente si conosceva tutta. Franco, tornato all’epoca dalla Germania, sapeva le lingue e aveva un ristorante, o meglio, un luogo dove incontrarsi – come scopre ben presto il figlio -, la “Locanda dei sette peccati”. Un imprenditore fuori dalle righe in un ambiente ancora piuttosto conservatore, che serviva panini a forma di pene e che diventa presto famoso quale icona gay e bisex.

Ma quel piccolo borgo meridionale e tradizionale, si dimostra cittadina aperta a quella ‘diversità’ che ancora oggi, altrove, spaventa. “Ostuni ci ha abbracciato, ci siamo sentiti inclusi” raccontano i due nel podcast animato, che si struttura come un lungo scambio telefonico a distanza. Tutto parte dal matrimonio dei genitori di Josh, voluto per il forte desiderio del padre di mettere in piedi una famiglia ed avere dei bambini. Poi il racconto prosegue attraverso la voce narrante del figlio che, come in una graduale presa di coscienza della propria identità, ricorda alcuni dei momenti salienti della propria crescita, della propria esperienza di vita, fino alla scoperta della propria omosessualità. Non certo una cosa facile da affrontare. Si tratta insomma di una riflessione audio visiva sui pregiudizi, sulle barriere sociali che sono stati costretti a superare, sui timori e sulle incomprensioni reciproche. Ma, soprattutto, sull’importanza di affrontare con sincerità la propria sessualità.

Non aspettatevi risposte definitive o formule magiche: il loro intento era di condividere la propria esperienza ponendo però le domande giuste.

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
C'è ancora chi la considera una malattia, chi crede che sia una cosa genetiche, che avere genitori dello stesso sesso provochi la stessa 'condizione' di riflesso, chi pensa che una persona omosessuale nemmeno dovrebbe averli, i figli. Ma questa è un'altra storia. È la storia di Joshua - Josh- e di suo padre Franco Prezioso. Lui è omosessuale, suo papà anche. E attraverso il visual podcast "Josh&Franco" ce la raccontano, la loro incredibile vicenda. "La mia è una storia traumatica - precisa Josh, 28 anni, specializzato in economia e legislazione dei Beni culturali, laureato ad Harvard, professore e ricercatore - ma ha un finale nel segno della realizzazione. Questa è la prima storia di un padre e un figlio omosessuali, abbiamo la necessità di raccontarla per dimostrare che la sessualità è una cosa tranquilla". Realizzato da The European Podcast e Are We Europe, è ambientato ad Ostuni, la città bianca, loro borgo natio. Una cittadina piccola, del sud Italia, negli anni Novanta. Tutto parte da lì. Quando ancora il turismo non erano quello di oggi, la vita era semplice e la gente si conosceva tutta. Franco, tornato all'epoca dalla Germania, sapeva le lingue e aveva un ristorante, o meglio, un luogo dove incontrarsi - come scopre ben presto il figlio -, la "Locanda dei sette peccati". Un imprenditore fuori dalle righe in un ambiente ancora piuttosto conservatore, che serviva panini a forma di pene e che diventa presto famoso quale icona gay e bisex. Ma quel piccolo borgo meridionale e tradizionale, si dimostra cittadina aperta a quella 'diversità' che ancora oggi, altrove, spaventa. "Ostuni ci ha abbracciato, ci siamo sentiti inclusi" raccontano i due nel podcast animato, che si struttura come un lungo scambio telefonico a distanza. Tutto parte dal matrimonio dei genitori di Josh, voluto per il forte desiderio del padre di mettere in piedi una famiglia ed avere dei bambini. Poi il racconto prosegue attraverso la voce narrante del figlio che, come in una graduale presa di coscienza della propria identità, ricorda alcuni dei momenti salienti della propria crescita, della propria esperienza di vita, fino alla scoperta della propria omosessualità. Non certo una cosa facile da affrontare. Si tratta insomma di una riflessione audio visiva sui pregiudizi, sulle barriere sociali che sono stati costretti a superare, sui timori e sulle incomprensioni reciproche. Ma, soprattutto, sull’importanza di affrontare con sincerità la propria sessualità. Non aspettatevi risposte definitive o formule magiche: il loro intento era di condividere la propria esperienza ponendo però le domande giuste.
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