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Home » HP Trio » La prima volta della Germania: nominato un responsabile governativo per le questioni LGTBQ

La prima volta della Germania: nominato un responsabile governativo per le questioni LGTBQ

È il deputato verde Sven Lehmann che ha dichiarato di volere il suo Paese “leader nella lotta contro la discriminazione”. E Friedrichr Merz, considerato espressione dell’ala destra del Cdu, si dichiara favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali

Letizia Cini
6 Gennaio 2022
La Germania per la prima volta ha nominato un responsabile governativo per le questioni LGTBQ: si tratta di Sven Lehmann, 42 anni

La Germania per la prima volta ha nominato un responsabile governativo per le questioni LGTBQ: si tratta di Sven Lehmann, 42 anni

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Per la prima volta la Germania ha nominato un responsabile governativo per le questioni LGTBQ. L’obiettivo è quello di mettere a punto un “piano di azione nazionale” per promuovere l’accettazione e proteggere la diversita’. La scelta è caduta sul deputato verde Sven Lehmann, 42 anni, che dopo la nomina ha dichiarato di voler fare della Germania il Paese “leader della lotta contro la discriminazione”. Lehmann si è impegnato perché “i diritti fondamentali delle persone trans, inter e non binarie siano pienamente applicati”. Dal 2018 Lehmann è stato il portavoce sulle questioni LGBT e sociali per il partito dei Verdi al Bundestag.

Il deputato verde Sven Lehmann, 42 anni: dopo la nomina ha dichiarato di voler fare della Germania il Paese “leader della lotta contro la discriminazione”

La decisione

Il governo tedesco guidato dal cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha nominato come primo commissario federale per le politiche queer Sven Lehmann: il deputato dei Verdi avrà la responsabilità di occuparsi delle politiche volte a promuovere l’accettazione e il rispetto delle persone LGBTQ+ in Germania.
Il neo-commissario ha accolto la nomina con entusiasmo, sostenendo che “tutti hanno diritto a una vita libera, sicura e con uguali diritti” e che il nuovo governo tedesco, in materia di politiche queer, si ispirerà al principio dell’autodeterminazione e farà scelte progressiste per “allineare la politica familiare con la realtà sociale delle diverse forme di famiglia”. Nello specifico, ha promesso un piano d’azione nazionale per garantire a livello costituzionale la protezione delle persone rispetto alle discriminazioni legate a identità di genere e orientamento sessuale e il riconoscimento e la piena applicazione dei diritti delle persone trans, intersex e non binarie. Saranno inoltre necessarie, ha concluso Sven Lehmann, strategie per combattere le sacche di omo-transfobia ancora presenti nel Paese.

Riguardo a questi propositi, Lehmann può contare sull’appoggio di tutta la coalizione di governo: un piano di politiche anti-discriminazione, da lanciare di concerto con il ministero della famiglia, era già stato annunciato fin dall’accordo di coalizione fra SPD, Verdi ed FDP, che puntano a fare della Germania un Paese pioniere nella lotta contro le discriminazioni.
Lehmann, che ha 42 anni, è segretario di stato parlamentare del ministero della famiglia ed è stato eletto al Bundestag nella circoscrizione di Colonia. Membro dei verdi dal 1999, al Bundestag dal 2017, è stato portavoce per le politiche queer e sociali del gruppo parlamentare del suo partito al Bundestag dal 2018 al 2021. In occasione della sua nomina, ha anche specificato che il termine “Queer”, utilizzato nella definizione della sua funzione, è un termine inglese che abbraccia in una definizione ampia tutte le persone che si discostano dal paradigma cisgender/eterosessuale e che quindi comprende molte identità oltre a quelle degli uomini gay o delle donne lesbiche, come per esempio le persone transessuali o intersessuali.

Friedrich Merz favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali

Ancora in Germania, nei giorni scorsi il neoeletto leader della CDU da poco, Friedrich Merz ha attirato l’attenzione: considerato espressione dell’ala destra del partito, il neopresidente sta invece esprimendo posizioni che stupiscono e che attratti si qualificano come decisamente progressiste.

Friedrich Merz favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali
Friedrich Merz favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali

Dopo le dichiarazioni concilianti verso la sua nemica politica storica, Angela Merkel, e dopo la minaccia di espellere dalla CDU chiunque faccia accordi con l’ultradestra di AfD, Merz ha recentemente dichiarato di essere favorevole alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Sull’edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine Zeitung, considerato il quotidiano di riferimento dei conservatori, Merz – che sarà ufficialmente designato come successore di Armin Laschet durante il congresso del partito che si terrà il 21 e 22 gennaio – ha ammesso di aver giudicato in modo critico, in passato, la possibilità da parte delle coppie dello stesso sesso di adottare, ma di aver però cambiato opinione: “Oggi lo sappiamo: Alcune coppie omosessuali sono probabilmente genitori migliori di alcune coppie eterosessuali” ha dichiarato.
Il leader dei conservatori ha motivato la sua nuova posizione dichiarando di aver letto “diversi studi di psicologia infantile che spiegano come le attenzioni di cui i bambini hanno bisogno non dipendano dal fatto che i genitori siano omosessuali o eterosessuali”. Ha inoltre sostenuto che essere conservatori significa anche “essere sempre aperti ad argomenti validi”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

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  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

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Per la prima volta la Germania ha nominato un responsabile governativo per le questioni LGTBQ. L’obiettivo è quello di mettere a punto un “piano di azione nazionale” per promuovere l’accettazione e proteggere la diversita’. La scelta è caduta sul deputato verde Sven Lehmann, 42 anni, che dopo la nomina ha dichiarato di voler fare della Germania il Paese “leader della lotta contro la discriminazione”. Lehmann si è impegnato perché “i diritti fondamentali delle persone trans, inter e non binarie siano pienamente applicati”. Dal 2018 Lehmann è stato il portavoce sulle questioni LGBT e sociali per il partito dei Verdi al Bundestag.
Il deputato verde Sven Lehmann, 42 anni: dopo la nomina ha dichiarato di voler fare della Germania il Paese “leader della lotta contro la discriminazione”

La decisione

Il governo tedesco guidato dal cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha nominato come primo commissario federale per le politiche queer Sven Lehmann: il deputato dei Verdi avrà la responsabilità di occuparsi delle politiche volte a promuovere l’accettazione e il rispetto delle persone LGBTQ+ in Germania. Il neo-commissario ha accolto la nomina con entusiasmo, sostenendo che “tutti hanno diritto a una vita libera, sicura e con uguali diritti” e che il nuovo governo tedesco, in materia di politiche queer, si ispirerà al principio dell’autodeterminazione e farà scelte progressiste per “allineare la politica familiare con la realtà sociale delle diverse forme di famiglia”. Nello specifico, ha promesso un piano d’azione nazionale per garantire a livello costituzionale la protezione delle persone rispetto alle discriminazioni legate a identità di genere e orientamento sessuale e il riconoscimento e la piena applicazione dei diritti delle persone trans, intersex e non binarie. Saranno inoltre necessarie, ha concluso Sven Lehmann, strategie per combattere le sacche di omo-transfobia ancora presenti nel Paese. Riguardo a questi propositi, Lehmann può contare sull’appoggio di tutta la coalizione di governo: un piano di politiche anti-discriminazione, da lanciare di concerto con il ministero della famiglia, era già stato annunciato fin dall’accordo di coalizione fra SPD, Verdi ed FDP, che puntano a fare della Germania un Paese pioniere nella lotta contro le discriminazioni. Lehmann, che ha 42 anni, è segretario di stato parlamentare del ministero della famiglia ed è stato eletto al Bundestag nella circoscrizione di Colonia. Membro dei verdi dal 1999, al Bundestag dal 2017, è stato portavoce per le politiche queer e sociali del gruppo parlamentare del suo partito al Bundestag dal 2018 al 2021. In occasione della sua nomina, ha anche specificato che il termine “Queer”, utilizzato nella definizione della sua funzione, è un termine inglese che abbraccia in una definizione ampia tutte le persone che si discostano dal paradigma cisgender/eterosessuale e che quindi comprende molte identità oltre a quelle degli uomini gay o delle donne lesbiche, come per esempio le persone transessuali o intersessuali.

Friedrich Merz favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali

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