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Home » HP Trio » L’Alfabeto della Gentilezza: così i bambini imparano, giocando, le pratiche di straordinaria normalità

L’Alfabeto della Gentilezza: così i bambini imparano, giocando, le pratiche di straordinaria normalità

"Costruiamo la Gentilezza" è un progetto nazionale, coordinato dal presidente dell'associazione Cor et Amor, Luca Nardi, per promuovere attraverso le Reti (oltre 650 persone in tutta Italia) progetti e idee che testimoniano il valore dei piccoli gesti gentili

Camilla Prato
24 Novembre 2021
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Pensare ad un mondo migliore, più giusto, è possibile. E c’è chi si muove quotidianamente su questa linea, per rendere la possibilità una realtà. C’è una squadra che scende in campo ogni giorno, più di 650 uomini e donne in tutta Italia e in ogni regione, impegnati nel progetto nazionale “Costruiamo gentilezza”, coordinato da Luca Nardi, presidente dell’associazione Cor et Amor. Il colore che li rappresenta è il viola, che si associa alla gentilezza, e che nasce dalla fusione del rosso del cuore e dal blu della mente. Viola sono anche le panchine inaugurate in più di 180 città italiane come simbolo di luogo di questo valore importantissimo.

L’associazione culturale è stata costituita nel settembre del  2014 e cinque anni dopo è stata trasformata in associazione di promozione sociale ente del terzo settore. “Costruiamo Gentilezza” è invece un progetto nazionale, che attraverso le Reti (quella degli assessori, insegnanti, allenatori e medici pediatri, tutti per la Gentilezza) condividono idee, proposte, opinioni sulle pratiche virtuose da portare avanti. I costruttori sono infatti persone in carne e ossa, che ricoprono ruoli sociali e che volontariamente e in completa autonomia si impegnano, con responsabilità, a promuovere la gentilezza, mettendo al centro delle loro attività in primis i bambini, per accrescere il benessere delle proprie comunità. E per formare le future generazioni in modo che possano davvero realizzare un mondo migliore. Come? Partendo dal linguaggio che i bambini conoscono meglio, quello del gioco: “Giochiamo con la gentilezza, ogni giorno, per conoscerla, allenarla e metterla in pratica spontaneamente, per la felicità di bambini e grandi, per vivere tutti i giorni col sorriso” si legge infatti sul sito (clicca qui).

“La gentilezza è agire. Una pratica di gentilezza ripetuta più e più volte diventa un’abitudine. In questo modo se ogni individuo agisce abitualmente con gentilezza, le comunità potranno essere più accoglienti e tutti i cittadini più felici”. Tra le iniziative e i progetti promossi nell’ambito di “Costruiamo la Gentilezza”, è nato pochi giorni fa l’Alfabeto della Gentilezza: a ridosso del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il progetto si propone di sviluppare un vero e proprio alfabeto che, invece di essere composto da sole lettere, contenga parole belle. “È  semplice e può essere compilato da tutti, bambini e adulti. Ogni lettera, dalla A alla Z sarà l’iniziale di una diversa parola gentile. Per esempio A di amicizia, B di bellezza, C di carezza…”, spiega infatti Gaia Simonetti giornalista sportiva e ambasciatrice della Gentilezza, che lo ha ideato. “Giocando, da soli, o in gruppo, si potrà scoprire che le parole gentili sono veramente tante – aggiunge Luca Nardi – ed oltre a quelle più classiche legate alla buona educazione, come ‘ciao’, ‘buongiorno’, ‘grazie’, ci sono anche tutte quelle il cui significato fa stare bene sia chi le pronuncia che coloro che le ascoltano“.

Un progetto che subito ha ricevuto tantissime adesioni, tanto che in 10 giorni sono arrivati oltre 300 “Alfabeti della Gentilezza” da varie scuole in tutta Italia, a dimostrazione dell’interesse e della sensibilità dei più piccoli verso certi temi. Le parole più frequenti, usate dai bambini negli alfabeti che sono arrivati, sono “abbracci”, “carezze” e “sorrisi”. Parole che racchiudono gesti, che a loro volta dimostrano quanto anche una piccola azione virtuosa possa mettere un mattoncino ulteriore nella realizzazione dei futuri adulti e protagonisti della società. Per partecipare all’Alfabeto della Gentilezza basta mandare una mail a: abc@costruiamogentilezza.org. Ne verrà fatta una raccolta come “libro del cuore e della gentilezza”. Altri saranno esposti nelle scuole, negli uffici, nei luoghi pubblici per diventare messaggi di straordinaria normalità.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague

Pensare ad un mondo migliore, più giusto, è possibile. E c'è chi si muove quotidianamente su questa linea, per rendere la possibilità una realtà. C'è una squadra che scende in campo ogni giorno, più di 650 uomini e donne in tutta Italia e in ogni regione, impegnati nel progetto nazionale "Costruiamo gentilezza", coordinato da Luca Nardi, presidente dell'associazione Cor et Amor. Il colore che li rappresenta è il viola, che si associa alla gentilezza, e che nasce dalla fusione del rosso del cuore e dal blu della mente. Viola sono anche le panchine inaugurate in più di 180 città italiane come simbolo di luogo di questo valore importantissimo.

L'associazione culturale è stata costituita nel settembre del  2014 e cinque anni dopo è stata trasformata in associazione di promozione sociale ente del terzo settore. "Costruiamo Gentilezza" è invece un progetto nazionale, che attraverso le Reti (quella degli assessori, insegnanti, allenatori e medici pediatri, tutti per la Gentilezza) condividono idee, proposte, opinioni sulle pratiche virtuose da portare avanti. I costruttori sono infatti persone in carne e ossa, che ricoprono ruoli sociali e che volontariamente e in completa autonomia si impegnano, con responsabilità, a promuovere la gentilezza, mettendo al centro delle loro attività in primis i bambini, per accrescere il benessere delle proprie comunità. E per formare le future generazioni in modo che possano davvero realizzare un mondo migliore. Come? Partendo dal linguaggio che i bambini conoscono meglio, quello del gioco: "Giochiamo con la gentilezza, ogni giorno, per conoscerla, allenarla e metterla in pratica spontaneamente, per la felicità di bambini e grandi, per vivere tutti i giorni col sorriso" si legge infatti sul sito (clicca qui). "La gentilezza è agire. Una pratica di gentilezza ripetuta più e più volte diventa un’abitudine. In questo modo se ogni individuo agisce abitualmente con gentilezza, le comunità potranno essere più accoglienti e tutti i cittadini più felici". Tra le iniziative e i progetti promossi nell'ambito di "Costruiamo la Gentilezza", è nato pochi giorni fa l'Alfabeto della Gentilezza: a ridosso del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il progetto si propone di sviluppare un vero e proprio alfabeto che, invece di essere composto da sole lettere, contenga parole belle. "È  semplice e può essere compilato da tutti, bambini e adulti. Ogni lettera, dalla A alla Z sarà l’iniziale di una diversa parola gentile. Per esempio A di amicizia, B di bellezza, C di carezza…", spiega infatti Gaia Simonetti giornalista sportiva e ambasciatrice della Gentilezza, che lo ha ideato. "Giocando, da soli, o in gruppo, si potrà scoprire che le parole gentili sono veramente tante – aggiunge Luca Nardi – ed oltre a quelle più classiche legate alla buona educazione, come 'ciao', 'buongiorno', 'grazie', ci sono anche tutte quelle il cui significato fa stare bene sia chi le pronuncia che coloro che le ascoltano".

Un progetto che subito ha ricevuto tantissime adesioni, tanto che in 10 giorni sono arrivati oltre 300 "Alfabeti della Gentilezza" da varie scuole in tutta Italia, a dimostrazione dell'interesse e della sensibilità dei più piccoli verso certi temi. Le parole più frequenti, usate dai bambini negli alfabeti che sono arrivati, sono "abbracci", "carezze" e "sorrisi". Parole che racchiudono gesti, che a loro volta dimostrano quanto anche una piccola azione virtuosa possa mettere un mattoncino ulteriore nella realizzazione dei futuri adulti e protagonisti della società. Per partecipare all'Alfabeto della Gentilezza basta mandare una mail a: abc@costruiamogentilezza.org. Ne verrà fatta una raccolta come "libro del cuore e della gentilezza". Altri saranno esposti nelle scuole, negli uffici, nei luoghi pubblici per diventare messaggi di straordinaria normalità.

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