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Home » HP Trio » Legge di bilancio 2022 e ‘Stop Tampon Tax’: l’Iva sugli assorbenti femminili scenderà dal 22% al 10%

Legge di bilancio 2022 e ‘Stop Tampon Tax’: l’Iva sugli assorbenti femminili scenderà dal 22% al 10%

Sugli scaffali degli oltre 350 negozi di Coop Alleanza 3.0, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, i prezzi di vendita sono già stati abbassati e adeguati al taglio previsto dal Governo: campagna di parità di genere "Il ciclo non è un lusso"

Lucia Lapi
3 Gennaio 2022
Tampon Tax: Coop plaude al passaggio dal 22% al 10% dell’Iva sugli assorbenti femminili

Tampon Tax: Coop plaude al passaggio dal 22% al 10% dell’Iva sugli assorbenti femminili

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Coop plaude al passaggio dal 22% al 10% dell’Iva sugli assorbenti femminili incluso nella legge di Bilancio 2022: sugli scaffali degli oltre 350 negozi di Coop Alleanza 3.0, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia i prezzi di vendita degli assorbenti femminili sono già stati abbassati e adeguati al taglio dell’Iva previsto dal Governo. La misura inclusa nella manovra “è anche frutto di una mobilitazione collettiva che ha visto Coop Alleanza 3.0 impegnata direttamente” con la campagna di Coop sulla parità di genere e inclusione ‘Close the Gap – Riduciamo le differenze’, nell’ambito della quale si è inserito il sostegno a “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso”, la petizione promossa dal collettivo di giovani donne “Onde Rosa” sulla piattaforma Change.org. Coop inoltre “continuerà a vigilare che non ci siano rincari ingiustificati nel settore che vanifichino il taglio dell’Iva, garantendo dunque che il vantaggio che il Governo ha destinato alle donne italiane a loro arrivi realmente, e confida in un ulteriore abbassamento dell’aliquota al 4% come la petizione richiede” (ha toccato circa 680.000 firme on line a cui si sono aggiunte le 80.000 raccolte a fine ottobre in presenza da soci e volontari Coop in una rete di 260 punti vendita dislocati in 221 comuni).

La battaglia di Francesca Michielin

Molte donne si sono schierate a favore della “No Tampon Tax”, fra queste anche Francesca Michielin. “E anche oggi, come ogni mese, ho speso i miei 15 euro di assorbenti (3 pacchi di media mi servono). Del resto, avere il ciclo è un lusso, è uno sfizio, come voler bere spumante, andare in vacanza, comprarsi le sigarette o un nuovo smartphone, no?”. Con queste parole twittate dal suo account Francesca Michielin, la 26enne idolo della musica italiana, ha lanciato la sua protesta contro la Tampon Tax, ovvero la tassa assorbenti igienici femminili. È vero che, come avevamo spiegato anche noi qualche settimana fa (leggi qui), nell’ultima misura di bilancio il Governo ha tagliato l’Iva sugli assorbenti dal 22 al 10%, anche se il fatto di non aver fissato la percentuale – come si era chiesto – al 4% (quanto vengono tassati i beni essenziali) ha lasciato parecchie donne scontente. E in più la riduzione non è ancora realtà, tanto che per adesso le italiane dovranno continuare a pagare un bene necessario come uno sfizio.

 “Non vogliamo il contentino, vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi”
Francesca Michielin: “Non vogliamo il contentino, vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi”

Di tutte loro si è fatta portavoce la Michielin, che ha concluso il suo messaggio proprio in risposta ai tanti commenti che le ricordavano la misura introdotta recentemente: “Non vogliamo il contentino, vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi”.
La 26enne ha voluto condividere sulla sua pagina social una riflessione personale su un’esperienza comune a moltissime donne: come ogni mese ha dovuto comprare gli assorbenti, e ha speso 15 euro. Una cifra che, come sottolinea nel tweet, è condizionata proprio dall’Iva, in quanto i prodotti igienici femminili vengono considerati ancora oggi beni di lusso. Una cifra irrisoria, magari, per chi guadagna migliaia di euro ma che per moltissime persone condiziona pesantemente i bilanci mensili. Una spesa di cui però non si può fare a meno.
Il suo post in brevissimo tempo è diventato virale, ricevendo migliaia di commenti.

A colpire, tuttavia, è stato il numero di risposte arrivate dal mondo maschile: solo una degli utenti, come ha specificato la cantante, si è concentrato sul problema della Tampon Tax, mentre tutti gli altri erano consigli (certo non richiesti) su come spendere meno. “Non ho parole. Anziché aprire un dibattito sulla tassazione sugli assorbenti – ha commentato Francesca Michielin – mi devo ritrovare a leggere consigli su quali assorbenti usare”. Infatti c’è stato chi le ha consigliato di cercare fra gli scaffali del supermercato le marche più economiche rispetto a quella scelta da lei, chi invece le ha proposto l’uso della coppetta mestruale – perché sua moglie “ci si trova tanto bene” – o della “biancheria da ciclo”, e perfino uomini che hanno lamentato una possibile disparità visto che anche le lamette da barba hanno l’Iva al 22%.

La cantante però non ci sta a sentirsi giudicare per le sue scelte in merito al ciclo, per di più da chi, gli uomini appunto, non ce l’ha. Spiegando che ogni donna dovrebbe essere libera di scegliere la soluzione più idonea alle proprie esigenze, la giovane ha sottolineato che la priorità deve essere “sentirsi a proprio agio” e che nessuna dovrebbe scegliere un prodotto – che magari non le piace o con cui non si trova – perché è l’unico che può permettersi. “My body, my choice”, ha sentenziato infine Michielin.

Nuiva Irpef e ammortizzatori

Restando in ambito economico, sono tante le novità con le quali gli italiani dovranno familiarizzare nel 2022, dalla nuova Irpef al tetto per il contante, dal Superbonus a Quota 102 per andare in pensione. Ecco una veloce carrellata.

Gli strumenti di tutela di chi perde il lavoro diventano universali, includendo anche le imprese con meno di 6 dipendenti finora escluse (che dovranno però dovranno versare un contributo dello 0,5% sui salari). Il decalage della Naspi inizierà dopo 6 mesi, il contratto di espansione si userà a partire dai 50 dipendenti.

– ASSEGNO UNICO. Arriva questo nuovo strumento ‘universalè per chi ha figli a carico, scatta dal 7/mo mese di gravidanza fino a 21 anni. Andrà da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro si scende man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro. Si potrà fare la domanda da gennaio, il beneficio scatta a marzo recuperando i primi due mesi.-

– ASSORBENTI. L’ Iva sugli assorbenti si dimezza e scende al 10%

– BOLLETTE. Le bollette salgono ancora. Dopo il rincari del 2021 arriva un nuovo balzo dei prezzi. Il governo ha previsto per questo un intervento in legge di Bilancio – nel complesso 3,8 miliardi – che punta a sterilizzare gli aumenti soprattutto per le famiglia a basso reddito, oltre a ridurre al 5% l’ Iva sul gas da riscaldamento. Il taglio degli oneri di sistema e l’alleggerimento riguarderà le famiglie meno abbienti. Le bollette del primo quadrimestre si potranno pagare in 10 rate.

– BARRIERE ARCHITETTONICHE. L’apposito bonus al 75% per abbattere le barriere architettoniche con ascensori o montacarichi è una novità di quest’anno. – CONTANTE. Dal primo gennaio il tetto scenderà dagli attuali duemila a mille euro. Anche per il pagamento dei salari (tranne le colf).

– CARTELLE. Ci saranno sei mesi per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre dell’anno.

– DELOCALIZZAZIONI. Scatta una stretta anti delocalizzazioni: servono tre mesi di preavviso e un piano per rendere meno traumatici gli esuberi. Raddoppiano le multe per chi viola la procedura.

– ESPANSIONE. Il contratto di espansione viene finanziato con risorse: prevede un’assunzione ogni tre uscite di lavoratori, consentendo scivoli fino a 5 anni.

– FACCIATE. Rimane il bonus facciate, per rinnovare l’esterno di case e palazzi ma cala dal 90 al 60% della spesa.

– GIOVANI. È stato prorogato lo sconto sulle tasse per l’acquisto di case per gli under 36 ma anche la detrazione al 20% per l’affitto per i giovani under31 (con redditi fino 15.493 euro). Diventa strutturale il bonus cultura per i diciottenni. – IRAP. Scatta la cancellazione dell’Irap per 835mila autonomi, tra professionisti e ditte individuali.

– IRPEF. Cambiano le aliquote Irpef. Si scende da cinque a quattro aliquote (23% da 0 a 15.000 euro; 25% da 15.000 a 28.000 euro; 35% da 28.000 a 50.000,00 euro; 43% sopra questa soglia). Cambiano anche le detrazioni. Lo sconto medio è di 264 euro l’anno. Ma serve tempo per adeguare i software delle buste paga e l’effetto concreto arriverà solo a marzo quando ci sarà il conguaglio anche per i due mesi precedenti. – MOBILI. C’è IL ‘Bonus mobilì CHE raddoppia da 5 a 10mila euro. Ma si attiva solo di pari passo con il bonus ristrutturazioni che non cambia.

– NEO MAMME. Nel 2002 c’è un taglio sperimentale del 50% dei contributi a carico delle lavoratrici madri del settore privato.

– PAPÀ (O NEO-PAPÀ). I lavoratori dipendenti che avranno un figlio o lo adotteranno avranno d’ora in poi diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio e ad un giorno di astensione facoltativa (questo in sostituzione di un giorno di astensione della madre) retribuiti al 100%. Il congedo dovrà essere fruito entro i primi cinque mesi dalla nascita o dall’adozione.

– PLASTIC TAX. È stata rinviata al 2023, con la Sugar Tax.

– QUOTA100 ADDIO. I requisiti per lasciare il lavoro salgono a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). Ma sul fronte pensionistico arriva anche un allargamento dell’Ape social, in cui entrano tra l’altro gli edili e i ceramisti, estetisti, magazzinieri e anche le maestre. Prorogata Opzione donna senza revisione dei requisiti.

– RDC. Cambia, ma poco, il reddito di cittadinanza. Cambiano i criteri per l’offerta di lavoro: dopo la seconda proposta si deve accettare il lavoro in «tutta Italia», o si decade dal beneficio (prima erano tre proposte). Ma già al primo ‘nò si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. I beneficiari «occupabili» dovranno presentarsi al centro per l’impiego almeno una volta al mese.

– SUPERBONUS. Prorogato per i condomini fino al 2025, ma con un decalage: rimane al 110% fino al 2023, poi al 70% nel 2024 e al 65 nel 2025. Le regole più stringenti introdotte per le villette a inizio manovra sono state allentate: la proroga a tutto il 2022 c’è se entro giugno è stato completato il 30% dei lavori. La proroga è fino al 2025 per i comuni colpiti da eventi sismici.

– TAVOLINI ALL’APERTO. Niente tassa per l’occupazione del suolo pubblico fino a tutto marzo. È stata prorogata l’esenzione prevista fino a dicembre. – VOLONTARIATO. Niente Iva fino al 2024 per il terzo settore e il mondo no profit.

– TV E DECODER. È stato rifinanziato il bonus previsto per adeguare gli apparecchiamenti alle nuove tecnologie di trasmissione. Per gli over70 è prevista la consegna a casa del decoder tramite le poste

– VERDE. È il bonus al 36% per migliorare gli spazi verdi da balconi a giardini.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Coop plaude al passaggio dal 22% al 10% dell’Iva sugli assorbenti femminili incluso nella legge di Bilancio 2022: sugli scaffali degli oltre 350 negozi di Coop Alleanza 3.0, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia i prezzi di vendita degli assorbenti femminili sono già stati abbassati e adeguati al taglio dell’Iva previsto dal Governo. La misura inclusa nella manovra “è anche frutto di una mobilitazione collettiva che ha visto Coop Alleanza 3.0 impegnata direttamente” con la campagna di Coop sulla parità di genere e inclusione ‘Close the Gap - Riduciamo le differenze’, nell’ambito della quale si è inserito il sostegno a “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso”, la petizione promossa dal collettivo di giovani donne “Onde Rosa” sulla piattaforma Change.org. Coop inoltre “continuerà a vigilare che non ci siano rincari ingiustificati nel settore che vanifichino il taglio dell’Iva, garantendo dunque che il vantaggio che il Governo ha destinato alle donne italiane a loro arrivi realmente, e confida in un ulteriore abbassamento dell’aliquota al 4% come la petizione richiede” (ha toccato circa 680.000 firme on line a cui si sono aggiunte le 80.000 raccolte a fine ottobre in presenza da soci e volontari Coop in una rete di 260 punti vendita dislocati in 221 comuni). La battaglia di Francesca Michielin Molte donne si sono schierate a favore della "No Tampon Tax", fra queste anche Francesca Michielin. “E anche oggi, come ogni mese, ho speso i miei 15 euro di assorbenti (3 pacchi di media mi servono). Del resto, avere il ciclo è un lusso, è uno sfizio, come voler bere spumante, andare in vacanza, comprarsi le sigarette o un nuovo smartphone, no?”. Con queste parole twittate dal suo account Francesca Michielin, la 26enne idolo della musica italiana, ha lanciato la sua protesta contro la Tampon Tax, ovvero la tassa assorbenti igienici femminili. È vero che, come avevamo spiegato anche noi qualche settimana fa (leggi qui), nell’ultima misura di bilancio il Governo ha tagliato l’Iva sugli assorbenti dal 22 al 10%, anche se il fatto di non aver fissato la percentuale - come si era chiesto - al 4% (quanto vengono tassati i beni essenziali) ha lasciato parecchie donne scontente. E in più la riduzione non è ancora realtà, tanto che per adesso le italiane dovranno continuare a pagare un bene necessario come uno sfizio.
 “Non vogliamo il contentino, vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi”
Francesca Michielin: “Non vogliamo il contentino, vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi”
Di tutte loro si è fatta portavoce la Michielin, che ha concluso il suo messaggio proprio in risposta ai tanti commenti che le ricordavano la misura introdotta recentemente: “Non vogliamo il contentino, vogliamo che la tassazione scenda ancora o che gli assorbenti siano gratuiti come accade in altri Paesi”. La 26enne ha voluto condividere sulla sua pagina social una riflessione personale su un’esperienza comune a moltissime donne: come ogni mese ha dovuto comprare gli assorbenti, e ha speso 15 euro. Una cifra che, come sottolinea nel tweet, è condizionata proprio dall’Iva, in quanto i prodotti igienici femminili vengono considerati ancora oggi beni di lusso. Una cifra irrisoria, magari, per chi guadagna migliaia di euro ma che per moltissime persone condiziona pesantemente i bilanci mensili. Una spesa di cui però non si può fare a meno. Il suo post in brevissimo tempo è diventato virale, ricevendo migliaia di commenti. A colpire, tuttavia, è stato il numero di risposte arrivate dal mondo maschile: solo una degli utenti, come ha specificato la cantante, si è concentrato sul problema della Tampon Tax, mentre tutti gli altri erano consigli (certo non richiesti) su come spendere meno. “Non ho parole. Anziché aprire un dibattito sulla tassazione sugli assorbenti – ha commentato Francesca Michielin – mi devo ritrovare a leggere consigli su quali assorbenti usare”. Infatti c’è stato chi le ha consigliato di cercare fra gli scaffali del supermercato le marche più economiche rispetto a quella scelta da lei, chi invece le ha proposto l’uso della coppetta mestruale - perché sua moglie “ci si trova tanto bene” - o della “biancheria da ciclo”, e perfino uomini che hanno lamentato una possibile disparità visto che anche le lamette da barba hanno l’Iva al 22%. La cantante però non ci sta a sentirsi giudicare per le sue scelte in merito al ciclo, per di più da chi, gli uomini appunto, non ce l’ha. Spiegando che ogni donna dovrebbe essere libera di scegliere la soluzione più idonea alle proprie esigenze, la giovane ha sottolineato che la priorità deve essere “sentirsi a proprio agio” e che nessuna dovrebbe scegliere un prodotto - che magari non le piace o con cui non si trova - perché è l’unico che può permettersi. “My body, my choice”, ha sentenziato infine Michielin.

Nuiva Irpef e ammortizzatori

Restando in ambito economico, sono tante le novità con le quali gli italiani dovranno familiarizzare nel 2022, dalla nuova Irpef al tetto per il contante, dal Superbonus a Quota 102 per andare in pensione. Ecco una veloce carrellata. Gli strumenti di tutela di chi perde il lavoro diventano universali, includendo anche le imprese con meno di 6 dipendenti finora escluse (che dovranno però dovranno versare un contributo dello 0,5% sui salari). Il decalage della Naspi inizierà dopo 6 mesi, il contratto di espansione si userà a partire dai 50 dipendenti. - ASSEGNO UNICO. Arriva questo nuovo strumento ‘universalè per chi ha figli a carico, scatta dal 7/mo mese di gravidanza fino a 21 anni. Andrà da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro si scende man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro. Si potrà fare la domanda da gennaio, il beneficio scatta a marzo recuperando i primi due mesi.- - ASSORBENTI. L’ Iva sugli assorbenti si dimezza e scende al 10% - BOLLETTE. Le bollette salgono ancora. Dopo il rincari del 2021 arriva un nuovo balzo dei prezzi. Il governo ha previsto per questo un intervento in legge di Bilancio - nel complesso 3,8 miliardi - che punta a sterilizzare gli aumenti soprattutto per le famiglia a basso reddito, oltre a ridurre al 5% l’ Iva sul gas da riscaldamento. Il taglio degli oneri di sistema e l’alleggerimento riguarderà le famiglie meno abbienti. Le bollette del primo quadrimestre si potranno pagare in 10 rate. - BARRIERE ARCHITETTONICHE. L’apposito bonus al 75% per abbattere le barriere architettoniche con ascensori o montacarichi è una novità di quest’anno. - CONTANTE. Dal primo gennaio il tetto scenderà dagli attuali duemila a mille euro. Anche per il pagamento dei salari (tranne le colf). - CARTELLE. Ci saranno sei mesi per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre dell’anno. - DELOCALIZZAZIONI. 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Cambiano anche le detrazioni. Lo sconto medio è di 264 euro l’anno. Ma serve tempo per adeguare i software delle buste paga e l’effetto concreto arriverà solo a marzo quando ci sarà il conguaglio anche per i due mesi precedenti. - MOBILI. C’è IL ‘Bonus mobilì CHE raddoppia da 5 a 10mila euro. Ma si attiva solo di pari passo con il bonus ristrutturazioni che non cambia. - NEO MAMME. Nel 2002 c’è un taglio sperimentale del 50% dei contributi a carico delle lavoratrici madri del settore privato. - PAPÀ (O NEO-PAPÀ). I lavoratori dipendenti che avranno un figlio o lo adotteranno avranno d’ora in poi diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio e ad un giorno di astensione facoltativa (questo in sostituzione di un giorno di astensione della madre) retribuiti al 100%. Il congedo dovrà essere fruito entro i primi cinque mesi dalla nascita o dall’adozione. - PLASTIC TAX. È stata rinviata al 2023, con la Sugar Tax. - QUOTA100 ADDIO. I requisiti per lasciare il lavoro salgono a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). Ma sul fronte pensionistico arriva anche un allargamento dell’Ape social, in cui entrano tra l’altro gli edili e i ceramisti, estetisti, magazzinieri e anche le maestre. Prorogata Opzione donna senza revisione dei requisiti. - RDC. Cambia, ma poco, il reddito di cittadinanza. Cambiano i criteri per l’offerta di lavoro: dopo la seconda proposta si deve accettare il lavoro in «tutta Italia», o si decade dal beneficio (prima erano tre proposte). Ma già al primo ‘nò si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. I beneficiari «occupabili» dovranno presentarsi al centro per l’impiego almeno una volta al mese. - SUPERBONUS. Prorogato per i condomini fino al 2025, ma con un decalage: rimane al 110% fino al 2023, poi al 70% nel 2024 e al 65 nel 2025. Le regole più stringenti introdotte per le villette a inizio manovra sono state allentate: la proroga a tutto il 2022 c’è se entro giugno è stato completato il 30% dei lavori. La proroga è fino al 2025 per i comuni colpiti da eventi sismici. - TAVOLINI ALL’APERTO. Niente tassa per l’occupazione del suolo pubblico fino a tutto marzo. È stata prorogata l’esenzione prevista fino a dicembre. - VOLONTARIATO. Niente Iva fino al 2024 per il terzo settore e il mondo no profit. - TV E DECODER. È stato rifinanziato il bonus previsto per adeguare gli apparecchiamenti alle nuove tecnologie di trasmissione. Per gli over70 è prevista la consegna a casa del decoder tramite le poste - VERDE. È il bonus al 36% per migliorare gli spazi verdi da balconi a giardini.
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