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Home » HP Trio » Leo Gassman soccorre una ragazza abusata: “Non abbiate paura a denunciare o a chiedere aiuto”

Leo Gassman soccorre una ragazza abusata: “Non abbiate paura a denunciare o a chiedere aiuto”

Il cantautore venerdì notte stava uscendo da un locale quando ha sentito le urla di una donna che chiedeva aiuto. Insieme ad alcuni passanti ha messo in fuga l'aggressore e su Instagram invita: "In situazioni del genere non non tiratevi mai indietro anche se fa paura"

Marianna Grazi
8 Maggio 2022
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“Non dimenticherò mai le sue urla”. Grida di aiuto di una ragazza americana che ha trovato in Leo Gassman il suo angelo salvatore. Il 24enne, figlio d’arte dell’attore Alessandro e di di Sabrina Knaflitz, nipote dell’indimenticato Vittorio Gassman, nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 4, ha soccorso una giovane turista che stava subendo un aggressione sessuale in zona Portonaccio, a Roma. Il cantautore stava tornando a casa dopo una serata trascorsa in un locale in zona, quando è stato attirato dalle urla di una donna, che ha visto mentre cercava di divincolarsi da un uomo che la teneva bloccata tra le auto parcheggiate. Leo ha radunato allora un paio di passanti per aiutarla, mentre l’aggressore è fuggito.

Il racconto sui social

È stato lo stesso Leo Gassman, ancora sconvolto, a raccontare la vicenda attraverso i sui social:

leo gassman_turista_abusata
Leo Gassman racconta la vicenda di una ragazza che ha soccorso mentre veniva abusata in zona Portonaccio a Roma

“Questa notte io e alcuni passanti abbiamo soccorso una ragazza americana che era stata poco prima abusata da un ragazzo di origine francese. Appena ho sentito le urla mi sono avvicinato e ho chiesto una mano a un paio di ragazzi che passavano da quelle parti, ma il ragazzo francese era già fuggito”, scrive in una storia di Instagram il cantautore. “Abbiamo chiamato la polizia e un’ambulanza ha portato via la ragazza per accertamenti. Se vi capita di incappare in una situazione del genere non tiratevi mai indietro. Da essere umani abbiamo il dovere di aiutare i nostri fratelli e sorelle se in difficoltà, anche se fa paura” aggiunge il giovane Gassman, appellandosi alla sensibilità del suo pubblico perché, in casi come quello di cui è stato partecipe, non si volti dall’altra parte ma intervenga in soccorso delle vittime. Perché questo è l’unico modo perché non avvengano ancora, non è con l’indifferenza che si combatte la ‘cultura’ dello stupro.

Leo Gassman_ragazza_abusata_roma
Leo Gassman lancia un appello di sensibilizzazione verso i suoi followers

“Mi fa male al cuore pensare quanto l’uomo possa arrivare così in basso – aggiunge Gassman dalle storie di Instagram sulla vicenda della ragazza abusata a Roma -. Confido però nell’umanità e nell’amore che appartiene ad ognuno di noi. Non abbiate paura a denunciare o a chiedere aiuto” invita il cantautore, aggiungendo “NON siete soli/e. Rendiamo questo mondo un posto migliore”.

leo gassman
Il cantautore 24enne coglie l’occasione per invitare all’azione contro certi tipi di comportamenti e dichiara” Chi sbaglia va punito”

Ancora scosso dalla vicenda, sabato 7 maggio il 24enne ha voluto condividere una riflessione con i suoi followers e con tutti i suoi fan attraverso i social: “Non dimenticherò mai le urla di questa ragazza che gridava aiuto”, scrive, cogliendo l’occasione per dichiarare di essere pronto ad impegnarsi a “dedicare la mia vita a proteggere queste persone“. Perché oltre la fama, c’è tanto altro e Leo Gassman si dimostra un ragazzo sensibile ai problemi concreti della società, a quelle malattie endemiche, come appunto la violenza sessuale, che ancora colpiscono molte persone innocenti, ma di cui spesso, troppo spesso, si fa finta che non ci riguardino. “Tutti abbiamo il dovere civico di agire: quella ragazza poteva essere mia sorella o la mia fidanzata, non potevo lasciarla lì”, ha spiegato infatti in un commento a Il Messaggero, mentre su Instagram ha concluso con una semplice morale: “Chi sbaglia va punito“. E come dargli torto?

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Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
"Non dimenticherò mai le sue urla". Grida di aiuto di una ragazza americana che ha trovato in Leo Gassman il suo angelo salvatore. Il 24enne, figlio d'arte dell'attore Alessandro e di di Sabrina Knaflitz, nipote dell'indimenticato Vittorio Gassman, nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 4, ha soccorso una giovane turista che stava subendo un aggressione sessuale in zona Portonaccio, a Roma. Il cantautore stava tornando a casa dopo una serata trascorsa in un locale in zona, quando è stato attirato dalle urla di una donna, che ha visto mentre cercava di divincolarsi da un uomo che la teneva bloccata tra le auto parcheggiate. Leo ha radunato allora un paio di passanti per aiutarla, mentre l'aggressore è fuggito.

Il racconto sui social

È stato lo stesso Leo Gassman, ancora sconvolto, a raccontare la vicenda attraverso i sui social:
leo gassman_turista_abusata
Leo Gassman racconta la vicenda di una ragazza che ha soccorso mentre veniva abusata in zona Portonaccio a Roma
"Questa notte io e alcuni passanti abbiamo soccorso una ragazza americana che era stata poco prima abusata da un ragazzo di origine francese. Appena ho sentito le urla mi sono avvicinato e ho chiesto una mano a un paio di ragazzi che passavano da quelle parti, ma il ragazzo francese era già fuggito", scrive in una storia di Instagram il cantautore. "Abbiamo chiamato la polizia e un'ambulanza ha portato via la ragazza per accertamenti. Se vi capita di incappare in una situazione del genere non tiratevi mai indietro. Da essere umani abbiamo il dovere di aiutare i nostri fratelli e sorelle se in difficoltà, anche se fa paura" aggiunge il giovane Gassman, appellandosi alla sensibilità del suo pubblico perché, in casi come quello di cui è stato partecipe, non si volti dall'altra parte ma intervenga in soccorso delle vittime. Perché questo è l'unico modo perché non avvengano ancora, non è con l'indifferenza che si combatte la 'cultura' dello stupro.
Leo Gassman_ragazza_abusata_roma
Leo Gassman lancia un appello di sensibilizzazione verso i suoi followers
"Mi fa male al cuore pensare quanto l'uomo possa arrivare così in basso - aggiunge Gassman dalle storie di Instagram sulla vicenda della ragazza abusata a Roma -. Confido però nell'umanità e nell'amore che appartiene ad ognuno di noi. Non abbiate paura a denunciare o a chiedere aiuto" invita il cantautore, aggiungendo "NON siete soli/e. Rendiamo questo mondo un posto migliore".
leo gassman
Il cantautore 24enne coglie l'occasione per invitare all'azione contro certi tipi di comportamenti e dichiara" Chi sbaglia va punito"
Ancora scosso dalla vicenda, sabato 7 maggio il 24enne ha voluto condividere una riflessione con i suoi followers e con tutti i suoi fan attraverso i social: "Non dimenticherò mai le urla di questa ragazza che gridava aiuto", scrive, cogliendo l'occasione per dichiarare di essere pronto ad impegnarsi a "dedicare la mia vita a proteggere queste persone". Perché oltre la fama, c'è tanto altro e Leo Gassman si dimostra un ragazzo sensibile ai problemi concreti della società, a quelle malattie endemiche, come appunto la violenza sessuale, che ancora colpiscono molte persone innocenti, ma di cui spesso, troppo spesso, si fa finta che non ci riguardino. "Tutti abbiamo il dovere civico di agire: quella ragazza poteva essere mia sorella o la mia fidanzata, non potevo lasciarla lì", ha spiegato infatti in un commento a Il Messaggero, mentre su Instagram ha concluso con una semplice morale: "Chi sbaglia va punito". E come dargli torto?
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