Lo sport compie un altro piccolo passo verso l’inclusione e la parità di genere, e per la storia dell’arbitraggio al femminile si tratta di un evento importante, che, speriamo, apra le porte ad una sempre maggiore presenza delle donne nei campi di calcio italiani e internazionali. La partita tra Cagliari-Cittadella, sedicesimo di finale di Coppa Italia, rimarrà infatti agli annali come la prima partita in cui una squadra di serie A è stata arbitrata da una donna. A maggio scorso lo “step” subito precedente, con Maria Marotta che aveva diretto per la prima volta un match di Serie B. In questo caso invece, a esordire nella direzione di una gara con una squadra di massima seri è stata Maria Sole Ferrieri Caputi, livornese, 31 anni, che aveva già diretto gare di B e la stessa Cittadella. Ma era la prima volta che si trovava a confrontarsi con una squadra di Serie A, il Cagliari, e lo ha fatto in modo impeccabile.
L’emozione non ha giocato brutti scherzi, anzi l’arbitra non ha risparmiato nessuno: tre cartellini gialli e tre gol annullati, uno con la correzione del Var. Sempre vicina all’azione, ha fischiato poco, ma bene, sicura, fredda e mirata negli interventi. Un battesimo per Ferrieri Caputi che ha portato fortuna proprio al Cagliari, tornato alla vittoria (è finita 3-1, ndr) dopo due mesi. “Non posso che essere orgoglioso di lei, perché rappresenta la crescita di un forte movimento, quello femminile, che sta realizzando un sogno di civiltà, con applicazione, impegno e passione“, ha commentato Alfredo Trentalange, presidente dell’Associazione italiana arbitri, che ha dato impulso all’arbitraggio femminile nel calcio degli uomini: l’obiettivo, che lui stesso ha dichiarato nei mesi scorsi, è quello di un’arbitra per la prima volta in A entro due anni. E chissà che non possa accadere anche prima. Ricercatrice nella fondazione Adapt e all’Università di Bergamo, arbitro internazionale, Maria Sole Ferrieri Caputi ha saputo gestire con tranquillità – e anche qualche sorriso, perché no – l’incontro, anche quando la tensione tra i giocatori in campo era alta, facendo sperare così in una possibile accelerazione del percorso verso la parità anche nel settore dell’arbitraggio.