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Mario Draghi: "La discriminazione delle donne è immorale e miope. Parità ministeriale solo nel 2077"

di CAMILLA PRATO -
22 giugno 2021
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Il premier Mario Draghi è intervenuto con un videomessaggio al Women Political Leaders Summit 2021

Sulla parità di genere in Italia i passi avanti ci sono stati ma serve fare di più. È questo il chiaro messaggio lanciato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi in un video inviato al 'Women Political Leaders Summit 2021'.  "Ogni giorno milioni di ragazze si trovano a dover imparare, a proprie spese, che non possono realizzare i propri sogni. Devono subire discriminazioni, a volte anche violente. Devono accettare anziché scegliere, devono obbedire anziché inventare. Solo perché sono donne. Questa situazione non solo risulta immorale ed ingiusta, ma rappresenta anche un atteggiamento miope. Le nostre economie stanno perdendo alcuni dei nostri talenti migliori". Per questo serve uno sforzo maggiore del nostro Paese per contrastare le disuguaglianze tra uomini e donne, ancora molto presenti non solo in campo lavorativo ma anche sociale ed economico. E politico: "Negli ultimi 15 anni, l’Italia ha registrato il tasso di crescita più alto d’Europa per quanto riguarda il numero di donne presenti nel Parlamento. Nel 2004, le donne rappresentavano solo il 9,9% del numero totale di parlamentari. Oggi tale percentuale ha raggiunto il 35,8%. [...] In ogni caso, questi sono solo dei primi passi". Primi passi per noi, per le generazioni odierne, ma che devono diventare passi da gigante per quelle future, per non rimanere bloccati, o peggio, tornare indietro sulla parità di genere. In un altro passaggio, infatti, il Presidente del Consiglio rimarca che "Le nostre società si stanno lasciando sfuggire alcune delle migliori leader del futuro. La riduzione delle disuguaglianze di genere deve essere una priorità a livello globale. Fin da giovanissime, le ragazze in tutto il mondo devono far fronte a pregiudizi e stereotipi culturali. [...] Solamente 22 paesi hanno una donna che ricopre la carica di Capo di Stato o di Governo. Ben 119 paesi – compreso il mio – non ne hanno mai avuto una. Benché ci siano stati alcuni miglioramenti, i progressi restano assai lenti e si rischia addirittura di tornare indietro", sottolinea Draghi ricordando a più riprese che la lotta alle diseguaglianze tra uomini e donne deve essere una priorità planetaria. Anche perché, guardando al mondo di oggi, che sta faticosamente uscendo dalla pandemia, il fatto che questa abbia avuto delle ripercussioni maggiori proprio sulle donne è sotto gli occhi di tutti. In questo anno e mezzo le donne hanno perso il lavoro più velocemente rispetto agli uomini, sono state costrette a occuparsi dei figli rimasti senza scuola o senza asilo a causa dei lockdown, le ore trascorse in casa, ad occuparsi dei lavori domestici, si sono moltiplicate e nella gran parte sono ricadute sulle loro spalle. E, come ripete Draghi, "c’è stato un aumento del divario tra uomini e donne a livello globale, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle donne alla vita politica. Al ritmo attuale, non arriveremo alla parità di genere nelle cariche ministeriali prima del 2077". Tante parole, che si sentono risuonare da anni, ciclicamente. Ecco allora che l'annuncio fatto dal premier nel video messaggio risulta di importanza capitale: "Il nostro obiettivo in Italia è quello di investire, entro il 2026, almeno 7 miliardi di euro per la promozione dell’uguaglianza di genere. Siamo determinati ad aumentare il numero di ragazze e donne che scelgono di studiare le discipline tecnico-scientifiche - prosegue - Vogliamo ampliare i servizi di prima infanzia e di istruzione primaria in modo tale da poter aiutare le mamme lavoratrici. Stanzieremo fondi a sostegno dell’imprenditoria femminile e provvederemo ad introdurre una clausola di condizionalità per fare in modo che le imprese assumano più donne". Perché questo appello verso la parità non rimanga solo l'ennesimo messaggio privo di impegni concreti perché si realizzi. Il nostro Paese quest'anno inoltre ha la presidenza del G20, il forum dei leader internazionali in materia finanziaria ed economica. Un'occasione ulteriore per approfondire il tema delle disuguaglianze di genere e trovare soluzioni comuni. Per questo, conclude Draghi, "ad agosto terremo una conferenza ministeriale sull’emancipazione femminile per la prima volta nella storia del G20. Appoggiamo fermamente l’impegno di Women Political Leaders di creare una solida rete di donne internazionali. Vogliamo aiutare le leader femminili in tutto il mondo a favorire l’emancipazione di altre donne. Questo è un nostro dovere nei confronti di milioni di giovani e della nostra società nel suo complesso".