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Home » HP Trio » Mata’afa rompe la tradizione maschilista: sarà la prima premier donna di Samoa

Mata’afa rompe la tradizione maschilista: sarà la prima premier donna di Samoa

In un paese fortemente tradizionalista spodestato il capo di Stato Tuilaepa Sailele Malielegaoi, in carica da 22 anni. Il merito è della candidata dell'unico partito d'opposizione

Camilla Prato
20 Maggio 2021
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Lo scorso settembre Fiame Naomi Mata’afa aveva lasciato l’incarico di vice prima ministra per staccarsi dal partito di governo, il Partito per la Protezione dei Diritti Umani (HRPP), e unirsi all’unico partito di opposizione, il Fa’atuatua i le Atua Samoa ua Tasi (Fede nell’Unico Vero Dio, o FAST), che era stato fondato soltanto due mesi prima. Il FAST era nato da alcuni ex esponenti politici dello HRPP che avevano criticato il governo per aver approvato troppo velocemente tre proposte di legge che avevano modificato in maniera sostanziale diversi aspetti del diritto del paese, e per il modo con cui il primo ministro stava accentrando sempre di più il potere attorno al partito.

Mata’afa ha letteralmente rinnovato il modo di fare campagna elettorale: se i rivali hanno usato metodi tradizionali, forti dell’appoggio dei media, lei ha organizzato dibattiti in casa e roadshow. La donna ha comunicato in modo nuovo con gli elettori, in una maniera molto più diretta ed “umana”. Infatti, la neoeletta, li ha addirittura invitati a casa sua per discutere dei problemi e di possibili soluzioni, o incontrati nelle varie isole. Con questo innovativo modo di interagire con il pubblico, Mata’afa ha fatto guadagnare al FAST, nelle elezioni di aprile, lo stesso numero di seggi (25) dello HRPP(25), che aveva dominato incontrastato la politica di Samoa per gli ultimi 40 anni.

Il 20 aprile, a giocare a sfavore della premier è stata la Commissione elettorale, che ha sottolineato come non fosse stata superata la soglia minima, consistente nel 10 per cento, di donne elette in Parlamento stabilita per legge. Questa aveva pertanto deciso di istituire un ulteriore seggio, assegnandolo al partito di governo. Il paradosso? Il rispetto al centesimo delle quote rosa stava impedendo al Paese di avere la sua prima premier donna. È infatti da sottolineare il fatto che mancasse soltanto lo 0,2% al tetto. Nello stesso periodo però Tuala Tevaga Iosefo Ponifasio, l’unico candidato indipendente alle elezioni e detentore del cinquantunesimo seggio, aveva deciso di unirsi al FAST, riportando il numero dei seggi in parità: 26 a 26.

Il 4 maggio Afioga Tuimalealiifano Vaaletoa Sualauvi, capo di stato dal 2016 , aveva annunciato la convocazione di nuove elezioni per venerdì 21 maggio, mettendo in discussione l’imparzialità della Corte Suprema. Quest’ultima aveva messo in discussione la legalità dell’assegnazione del cinquantaduesimo seggio.

I dubbi si sono rivelati fondati quando la Corte Suprema , con una sentenza del 17 maggio, ha stabilito che la Costituzione non prevede che il capo di stato abbia il potere di indire nuove elezioni e che l’assegnazione del seggio aggiuntivo è stata incostituzionale. Pertanto, sono stati considerati validi i risultati delle elezioni del 9 aprile, in base alle quali il FAST ha ottenuto la maggioranza di 26 seggi grazie al sostegno del candidato indipendente.

Sarà lei dunque, paladina dell’emancipazione femminile, la prima donna a guidare questo piccolo Stato di 200 mila abitanti organizzati in clan patriarcali. Il Paese è sicuramente ad una svolta: Fiame è riuscita a mandare a casa il 75enne Malilegaoi, capo dell’HRPP in carica dal 1998, secondo premier più longevo al mondo e leader del partito al potere da 40 anni. Tuttavia i tentativi dell’attuale governo di mantenere a tutti i costi il potere sono un forte campanello d’allarme per la democrazia di Samoa.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Lo scorso settembre Fiame Naomi Mata’afa aveva lasciato l’incarico di vice prima ministra per staccarsi dal partito di governo, il Partito per la Protezione dei Diritti Umani (HRPP), e unirsi all’unico partito di opposizione, il Fa’atuatua i le Atua Samoa ua Tasi (Fede nell’Unico Vero Dio, o FAST), che era stato fondato soltanto due mesi prima. Il FAST era nato da alcuni ex esponenti politici dello HRPP che avevano criticato il governo per aver approvato troppo velocemente tre proposte di legge che avevano modificato in maniera sostanziale diversi aspetti del diritto del paese, e per il modo con cui il primo ministro stava accentrando sempre di più il potere attorno al partito. Mata’afa ha letteralmente rinnovato il modo di fare campagna elettorale: se i rivali hanno usato metodi tradizionali, forti dell’appoggio dei media, lei ha organizzato dibattiti in casa e roadshow. La donna ha comunicato in modo nuovo con gli elettori, in una maniera molto più diretta ed “umana”. Infatti, la neoeletta, li ha addirittura invitati a casa sua per discutere dei problemi e di possibili soluzioni, o incontrati nelle varie isole. Con questo innovativo modo di interagire con il pubblico, Mata’afa ha fatto guadagnare al FAST, nelle elezioni di aprile, lo stesso numero di seggi (25) dello HRPP(25), che aveva dominato incontrastato la politica di Samoa per gli ultimi 40 anni. Il 20 aprile, a giocare a sfavore della premier è stata la Commissione elettorale, che ha sottolineato come non fosse stata superata la soglia minima, consistente nel 10 per cento, di donne elette in Parlamento stabilita per legge. Questa aveva pertanto deciso di istituire un ulteriore seggio, assegnandolo al partito di governo. Il paradosso? Il rispetto al centesimo delle quote rosa stava impedendo al Paese di avere la sua prima premier donna. È infatti da sottolineare il fatto che mancasse soltanto lo 0,2% al tetto. Nello stesso periodo però Tuala Tevaga Iosefo Ponifasio, l’unico candidato indipendente alle elezioni e detentore del cinquantunesimo seggio, aveva deciso di unirsi al FAST, riportando il numero dei seggi in parità: 26 a 26. Il 4 maggio Afioga Tuimalealiifano Vaaletoa Sualauvi, capo di stato dal 2016 , aveva annunciato la convocazione di nuove elezioni per venerdì 21 maggio, mettendo in discussione l’imparzialità della Corte Suprema. Quest'ultima aveva messo in discussione la legalità dell’assegnazione del cinquantaduesimo seggio. I dubbi si sono rivelati fondati quando la Corte Suprema , con una sentenza del 17 maggio, ha stabilito che la Costituzione non prevede che il capo di stato abbia il potere di indire nuove elezioni e che l’assegnazione del seggio aggiuntivo è stata incostituzionale. Pertanto, sono stati considerati validi i risultati delle elezioni del 9 aprile, in base alle quali il FAST ha ottenuto la maggioranza di 26 seggi grazie al sostegno del candidato indipendente. Sarà lei dunque, paladina dell’emancipazione femminile, la prima donna a guidare questo piccolo Stato di 200 mila abitanti organizzati in clan patriarcali. Il Paese è sicuramente ad una svolta: Fiame è riuscita a mandare a casa il 75enne Malilegaoi, capo dell'HRPP in carica dal 1998, secondo premier più longevo al mondo e leader del partito al potere da 40 anni. Tuttavia i tentativi dell’attuale governo di mantenere a tutti i costi il potere sono un forte campanello d'allarme per la democrazia di Samoa.
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