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Milano, primo Festival del ciclo mestruale: dialogo e divertimento per abbattere i tabù

di MARIANNA GRAZI -
24 maggio 2022
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Tre giorni dedicati... alle mestruazioni! Ma non solo, tranquilli. Arriva a Milano il primo Festival del ciclo mestruale, che per tre giorni, dal 17 al 19 giugno, nelle cornici del Mare Culturale Urbano (Via G. Gabetti, 15), al Nuovo Armenia (via Livigno, 9) e al Rob de Matt (Via Enrico Annibale Butti, 18), darà spazio e tempo ai 'discorsi da donne', che vanno dal menarca all'endometriosi, dai disturbi premestruali alla Tampon Tax, ma che affronteranno anche temi come la salute e l'igiene mestruale, l'impatto ambientale, fino alla discriminazione di genere, alla transfobia e alle guerre. Perché una donna non smette di avere il ciclo solo perché intorno a lei si combatte.

Confrontarsi, dialogare e divertire parlando di ciclo

ciclo mestruale

A Milano, dal 17 al 19 giugno, si svolgerà il primo Festival del ciclo mestruale

"È l’occasione in cui far dialogare diverse figure che si occupano di divulgazione mestruale. È un evento dove ci si può informare, confrontare e divertire! Lo faremo attraverso una serie di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set" si legge sul sito del Festival, che è nato grazie agli spunti delle autrici del primo podcast in Italia sul tema 'ciclo', Eva in Rosso. Dietro le quinte, però, ci sono anche due importantissime associazioni che si occupano di empowerment femminile, cioè Errante e Promise, e Studio But Maybe, che si occupa di graphic e digital design. Tante realtà, tanti i temi da trattare attraverso le voci di moltissime ospiti. Una manifestazione che vuole accendere i riflettori su una tematica fondamentale per la parità di genere e soprattutto per la salute femminile. Perché parlarne pubblicamente è necessario per abbattere i tabù e liberare finalmente il corpo delle donne dai pregiudizi e dagli stereotipi che lo circondando ancora oggi. "È connesso al sangue, e già di per sé questo provoca un’allerta – ha spiegato Vania Cuppari, presidente e co-fondatrice dell’associazione Errante durante la conferenza stampa – Ed è poi legato alla sessualità della donna, da sempre celata o poco raccontata. Sembra che operiamo una scissione: non parliamo mai di come arriviamo alla nascita di nuovi esseri umani”.

Un tema fondamentale

“Abbiamo deciso di chiamarlo Festival del Ciclo mestruale proprio perché ci siamo concentrati sull’intero arco temporale dei 28 giorni, non solo i 5 di mestruazioni”, aggiunge Cuppari. Qualcosa di naturale, di fisiologico, ma anche qualcosa di cui non si parla ancora abbastanza o lo si fa esclusivamente in ambienti riservati, dedicati. Ma le mestruazioni, il ciclo mestruale, riguardano metà della popolazione umana per una parte importante della sua vita e non si può far finta che non esistano. In più parlarne può dimostrarsi fondamentale per risolvere alcuni dei più seri temi sociali che riguardano la donna: partendo dalla salute, perché circa il 20% delle donne, nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 35 anni non hanno effettuato una visita ginecologica, mentre sono almeno 3 milioni le persone in Italia colpite endometriosi, più tutte coloro che soffrono di altre patologie dell'apparato pelvico e riproduttivo, come la vulvodinia e la neuropatia del pudendo; si sente poi parlare spesso di 'Tampon Tax', ovvero la tassa sugli assorbenti igienici femminili, che solo recentemente è stata abbassata dal 22% (l'Iva per i beni di lusso) al 10%; c'è poi tutta la questione del gender gap lavorativo, del divario che separa donne e uomini e a cui si collega sia la questione maternità sua quella del congedo mestruale (di cui in Italia si è ben lontani dal parlare, mentre in Spagna e Francia è già allo studio dei governi). E non si può dimenticare l'attualità, i conflitti in corso in varie parti del mondo - tra cui ovviamente la 'vicina' Ucraina - e i problemi che stanno affrontando le donne in guerra legati anche alla mancanza di beni di prima necessità come appunto gli assorbenti. Ricordando anche quanto questi ultimi possano 'pesare' come impatto ambientale nella crisi climatica e richiamando il loro corretto smaltimento. Quindi promuovere un dibattito in libertà attorno al ciclo mestruale e alle patologie del corpo femminile può essere veramente fondamentale a livello sociale. Non solo per le donne.

Il crowdfunding per il Festival

Per sostenersi, le promotrici hanno avviato un crowdfunding, lanciato da Produzioni dal basso, il cui termine ultimo è il 15 giugno. “Ci ha concesso di coinvolgere i cittadini nella realizzazione. In molti ci hanno scritto per proporci idee e approfondimenti. E, dato che ogni donazione prevede un gadget, abbiamo pensato di chiedere, a chi vorrà, di acquistare una confezione di assorbenti da inviare in Ucraina, con la collaborazione del locale Rob de Matt”, spiega Vania Cuppari. Il supporto economico sarà indispensabile per pagare artisti, relatori, allestimenti e materiali tecnici, la promozione e la produzione del festival, ma ogni donazione, che prevede gadget come postcard o tote bag, avrà anche un 'movente solidale' come quello dell'aiuto e del sostegno alle donne ucraine che stanno vivendo da ormai più di 3 mesi il dramma della guerra.  “La parte più difficile di questo progetto è stata trasporre nel concreto idee portatrici di aspettative e valori. E anche trasformarli in qualcosa di fruibile: ha richiesto a tutti noi molto equilibrio. L’attenzione a questo tema era stata sollevata da tempo sui social network, ma da lì non si era smossa. Abbiamo cercato di farlo noi”.