Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Trio » Minnie in pantaloni firmati Stella McCartney: “Simbolo di progresso per le nuove generazioni”

Minnie in pantaloni firmati Stella McCartney: “Simbolo di progresso per le nuove generazioni”

In occasione delle celebrazioni per il 30°anniversario dell'apertura di Disneyland Paris la storica compagna di Mickey Mouse indosserà giacca e pantaloni disegnati dalla stilista britannica

Marianna Grazi
28 Gennaio 2022
Minnie Mouse

Stella McCartney disegna il nuovo look di Minnie con un completo giacca e pantaloni

Share on FacebookShare on Twitter

Anche le icone possono cambiare look. E così Minnie, storica e amata compagna di Mickey Mouse, d’ora in poi, indosserà anche i pantaloni, in un completo disegnato appositamente per lei dalla stilista Stella McCartney, al posto del classico vestitino rosso a pois bianchi. Insomma per una delle star della Disney era giunto il momento di rifarsi il guardaroba e chi meglio della regina della moda britannica poteva occuparsi del suo restyling? Con un tailleur blu scuro, con gli immancabili pois, e ricami neri abbinato al classico fiocco con la stessa fantasia, ecco che Minnie diventa la madrina delle celebrazioni in occasione del 30esimo compleanno di Disneyland Paris, il parco divertimenti a tema inaugurato il 12 aprile 1992, che si festeggeranno con una sfilata e vari eventi il prossimo 6 marzo.

L’annuncio del nuovo look di Minnie sull’account Twitter di Disneyland Paris

L’annuncio del nuovo look del personaggio è stato dato attraverso l’account Twitter di Disneyland Paris stesso, a corredo di un’immagine del nuovo outfit. “Stella McCartney ha realizzato il primo tailleur pantalone di Minnie ed è stupendo”, si legge nel post.

Minnie sfila con abiti e stile disegnati dalla casa di moda Lanvin

Minnie, ideata da Walt Disney in persona nel lontano 1928, proprio come indispensabile controparte femminile dell’icona dell’azienda stessa, Topolino, in passato era già stata portata in passerella da altri stilisti, come Lanvin, nel 2012, scatenando però qualche polemica per l’eccessivo rimaneggiamento del personaggio. Quando alla McCartney è stato quindi chiesto un commento su come avesse deciso di realizzare il nuovo costume, la stilista ha detto di amare il fatto che Minnie “incarni la felicità, la libera espressione e l’autenticità” e sappia ispirare persone di tutte le età in tutto il mondo con il suo stile “straordinario”.

La nuova versione di Minnie verrà lanciata nel mese di marzo, in occasione del Women’s History Month. “Sono felice di lavorare con un’icona unica come Minnie – ha detto la 50enne britannica al sito D23, fan club ufficiale di Disney -. Lei ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, perché condividiamo gli stessi valori. Volevo che Minnie indossasse i suoi primi pantaloni a Disneyland Paris, così ho disegnato uno dei miei outfit iconici, un tuxedo blu, usando tessuti da fonti sostenibili. Questa nuova interpretazione dei suoi caratteristici pois rende Minnie Mouse un simbolo di progresso per le nuove generazioni“.

Ma la collaborazione fra la regina dello stile e l’azienda dei sogni non si esaurirà con il restyling di Topolina: la stilista, proprio per lanciare l’iniziativa, commercializzerà infatti anche un’esclusiva t-shirt dedicata a Minnie e realizzata in cotone sostenibile, che sarà acquistabile solo online e negli store monomarca a partire dall’8 marzo, in concomitanza con la giornata mondiale della donna. In un video di Disneyland Parigi ritroviamo il personaggio non solo con il nuovo completo, ma anche in look colorati e luccicanti, creati apposta per la storica ricorrenza.

Potrebbe interessarti anche

Matilde Gioli in "Fernanda", il film in onda su Raiuno il 31 gennaio in prima serata
Spettacolo

Fernanda Wittgens, la storia della prima direttrice della Pinacoteca di Brera diventa un film tv

31 Gennaio 2023
Il 14enne del Minnesota Isaac Ortman in una delle prime notti trascorse a dormire fuori (Melissa Ortman)
Lifestyle

L’adolescente Isaac Ortman dorme all’aperto da oltre mille notti. “Ha imparato a non arrendersi mai”

31 Gennaio 2023
Nilufar e Pegah, il loro appello per l’Iran: "Il Paese ha bisogno di una rivoluzione social"
Attualità

Nilufar e Pegah, appello per l’Iran: “Il nostro Paese insanguinato ha bisogno di una rivoluzione social”

28 Gennaio 2023

Instagram

  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout
Anche le icone possono cambiare look. E così Minnie, storica e amata compagna di Mickey Mouse, d'ora in poi, indosserà anche i pantaloni, in un completo disegnato appositamente per lei dalla stilista Stella McCartney, al posto del classico vestitino rosso a pois bianchi. Insomma per una delle star della Disney era giunto il momento di rifarsi il guardaroba e chi meglio della regina della moda britannica poteva occuparsi del suo restyling? Con un tailleur blu scuro, con gli immancabili pois, e ricami neri abbinato al classico fiocco con la stessa fantasia, ecco che Minnie diventa la madrina delle celebrazioni in occasione del 30esimo compleanno di Disneyland Paris, il parco divertimenti a tema inaugurato il 12 aprile 1992, che si festeggeranno con una sfilata e vari eventi il prossimo 6 marzo.
L'annuncio del nuovo look di Minnie sull'account Twitter di Disneyland Paris
L'annuncio del nuovo look del personaggio è stato dato attraverso l’account Twitter di Disneyland Paris stesso, a corredo di un’immagine del nuovo outfit. "Stella McCartney ha realizzato il primo tailleur pantalone di Minnie ed è stupendo", si legge nel post.
Minnie sfila con abiti e stile disegnati dalla casa di moda Lanvin
Minnie, ideata da Walt Disney in persona nel lontano 1928, proprio come indispensabile controparte femminile dell'icona dell'azienda stessa, Topolino, in passato era già stata portata in passerella da altri stilisti, come Lanvin, nel 2012, scatenando però qualche polemica per l'eccessivo rimaneggiamento del personaggio. Quando alla McCartney è stato quindi chiesto un commento su come avesse deciso di realizzare il nuovo costume, la stilista ha detto di amare il fatto che Minnie "incarni la felicità, la libera espressione e l’autenticità" e sappia ispirare persone di tutte le età in tutto il mondo con il suo stile "straordinario". La nuova versione di Minnie verrà lanciata nel mese di marzo, in occasione del Women’s History Month. "Sono felice di lavorare con un’icona unica come Minnie - ha detto la 50enne britannica al sito D23, fan club ufficiale di Disney -. Lei ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, perché condividiamo gli stessi valori. Volevo che Minnie indossasse i suoi primi pantaloni a Disneyland Paris, così ho disegnato uno dei miei outfit iconici, un tuxedo blu, usando tessuti da fonti sostenibili. Questa nuova interpretazione dei suoi caratteristici pois rende Minnie Mouse un simbolo di progresso per le nuove generazioni". Ma la collaborazione fra la regina dello stile e l'azienda dei sogni non si esaurirà con il restyling di Topolina: la stilista, proprio per lanciare l'iniziativa, commercializzerà infatti anche un’esclusiva t-shirt dedicata a Minnie e realizzata in cotone sostenibile, che sarà acquistabile solo online e negli store monomarca a partire dall’8 marzo, in concomitanza con la giornata mondiale della donna. In un video di Disneyland Parigi ritroviamo il personaggio non solo con il nuovo completo, ma anche in look colorati e luccicanti, creati apposta per la storica ricorrenza.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto