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Home » HP Trio » Francesca e le opere che si vedono con le mani: “Ho seguito la mia passione e sono uscita dal buio”

Francesca e le opere che si vedono con le mani: “Ho seguito la mia passione e sono uscita dal buio”

Natural-mente, l'Arte diventa Braille. Gli studenti di prima e seconda del Gentileschi di Carrara domenica 5 giugno accompagneranno i visitatori in un insolito percorso: "E dovranno anche modellare dei volti con la creta rimanendo bendati"

Maria Nudi
4 Giugno 2022
arte braille

Arte braille nel progetto Natural-mente

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Nel 2006 ha preso la maturità all’Istituto d’arte Gentileschi di Carrara e in quel periodo, per raggiungere il traguardo scolastico, ha messo ancora più a repentaglio le difficoltà visive con le quali è nata. Oggi Francesca Bernardini, 35 anni, originaria di Carrara dove tuttora vive, nell’I.I.S. Gentileschi è tornata come esperta di linguaggio Braille e insieme a due docenti della scuola ha dato vita a una mostra che rappresenta una grande novità. Un esperimento che potrebbe essere il primo in Italia.

mostra di tratto-scultura
Domenica 5 giugno gli alunni dell’Istituto Gentileschi di Carrara accompagneranno i visitatori nella mostra celata del progetto “Natural-mente. Arte braille”

La mostra d’arte celata

Un viaggio nel buio guiderà gli ospiti che parteciperanno, domenica 5 giugno, alla mostra celata di tratto-scultura “Natural-mente – Arte Braille”, proposta dagli allievi delle classi prima e seconda C. Una esperienza unica e irripetibile che avrà luogo dalle 15 alle 19 nell’impianto Giovanile Diocesano “I Giovani al centro” con ingresso gratuito. Chi andrà a ‘vedere’ la mostra sarà bendato e sarà accompagnato nel leggere i disegni braille realizzati dagli studenti dalle insegnanti  Tiziana Corbani, arti plastiche, e Doriana Guadalaxara, arti figurative. Il percorso sarà affrontato con la presenza appunto di Francesca Bernardini. Gli ospiti, oltre a leggere i disegni realizzati dagli studenti, rigorosamente bendati potranno modellare con la creta volta umani.

Francesca: “Ho seguito la mia passione e non mi sento una vittima”

Francesca Bernardini
Francesca Bernardini esperta del linguaggio braille all’Istituto Gentileschi di Carrara

Un percorso nell’oscurità per comprendere in prima persona come le persone con disabilità visiva affrontano la vita, la quotidianità. “Fin da piccola, avevo circa 3 anni, portavo gli occhiali. Tra i 18 e i 19 anni le mie condizioni visive sono andate peggiorando un destino del quale sono sempre stata consapevole e che è la mia condizione attuale, dalla quale non ci sono rimedi. Ma grazie a mia madre Alessandra ho vissuto e vivo affrontando ogni giorno le difficoltà, senza sentirmi una vittima. Mi sono appunto diplomata al Gentileschi di Carrara perché ho sempre coltivato l’amore e la passione per l’arte. Dopo la maturità mi sono iscritta alla scuola per centralinisti dell’Unione ciechi di Lucca e sono diventata centralinista del provveditorato”.

 

Come nasce il progetto di questa mostra?
“Il  progetto nasce poco prima della pandemia e con la scuola solo ora abbiamo potuto realizzarlo. Con le insegnanti e le professoresse abbiamo lavorato da aprile. I ragazzi sono stati splendidi, hanno realizzato una ventina di opere con la tecnica puntinata. Sono disegni fatti in braille che ritraggono frutta o animali. Gli spettatori dovranno “vederli” con il linguaggio braille. Una esperienza che li renderà partecipi di come vivono le persone che non vedono. Saranno bendati e attraverso il mio aiuto vedranno e vivranno l’arte”, racconta Francesca Bernardini. “I visitatori dovranno anche modellare dei volti con la creta rimanendo bendati”, aggiunge. Un’emozione unica, realizzata con l’obiettivo di utilizzare l’arte per abbattere il muro dei pregiudizi e promuovere la cultura della solidarietà nei confronti di chi ha una disabilità visiva. “Se ci saranno le opportunità il progetto andrà avanti e sarà esteso anche nel prossimo anno scolastico”, spiega ancora Bernardini.

naturalmente braille
Nella mostra “Natural-mente. Arte Braille” i visitatori saranno bendati ed accompagnati a ‘vedere’ con le mani i disegni di animali o frutti realizzati con il braille

Lei come vive la sua vita?
“Cercando di essere felice. Dipingendo e scrivendo poesie. Vedo con la mente e utilizzo gli altri sensi. L’udito, l’olfatto mi aiutano a immaginare la realtà. E guardo, è un gioco di parole provocatorio, al futuro con entusiasmo e gioia. Un futuro senza più pregiudizi”. E Natural-mente Braille va in questa direzione. Ai visitatori l’emozione di vedere nel buio.

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mostra di tratto-scultura
Domenica 5 giugno gli alunni dell'Istituto Gentileschi di Carrara accompagneranno i visitatori nella mostra celata del progetto "Natural-mente. Arte braille"

La mostra d'arte celata

Un viaggio nel buio guiderà gli ospiti che parteciperanno, domenica 5 giugno, alla mostra celata di tratto-scultura "Natural-mente - Arte Braille", proposta dagli allievi delle classi prima e seconda C. Una esperienza unica e irripetibile che avrà luogo dalle 15 alle 19 nell'impianto Giovanile Diocesano "I Giovani al centro" con ingresso gratuito. Chi andrà a 'vedere' la mostra sarà bendato e sarà accompagnato nel leggere i disegni braille realizzati dagli studenti dalle insegnanti  Tiziana Corbani, arti plastiche, e Doriana Guadalaxara, arti figurative. Il percorso sarà affrontato con la presenza appunto di Francesca Bernardini. Gli ospiti, oltre a leggere i disegni realizzati dagli studenti, rigorosamente bendati potranno modellare con la creta volta umani.

Francesca: "Ho seguito la mia passione e non mi sento una vittima"

Francesca Bernardini
Francesca Bernardini esperta del linguaggio braille all'Istituto Gentileschi di Carrara
Un percorso nell'oscurità per comprendere in prima persona come le persone con disabilità visiva affrontano la vita, la quotidianità. "Fin da piccola, avevo circa 3 anni, portavo gli occhiali. Tra i 18 e i 19 anni le mie condizioni visive sono andate peggiorando un destino del quale sono sempre stata consapevole e che è la mia condizione attuale, dalla quale non ci sono rimedi. Ma grazie a mia madre Alessandra ho vissuto e vivo affrontando ogni giorno le difficoltà, senza sentirmi una vittima. Mi sono appunto diplomata al Gentileschi di Carrara perché ho sempre coltivato l'amore e la passione per l'arte. Dopo la maturità mi sono iscritta alla scuola per centralinisti dell'Unione ciechi di Lucca e sono diventata centralinista del provveditorato".   Come nasce il progetto di questa mostra? "Il  progetto nasce poco prima della pandemia e con la scuola solo ora abbiamo potuto realizzarlo. Con le insegnanti e le professoresse abbiamo lavorato da aprile. I ragazzi sono stati splendidi, hanno realizzato una ventina di opere con la tecnica puntinata. Sono disegni fatti in braille che ritraggono frutta o animali. Gli spettatori dovranno "vederli" con il linguaggio braille. Una esperienza che li renderà partecipi di come vivono le persone che non vedono. Saranno bendati e attraverso il mio aiuto vedranno e vivranno l'arte", racconta Francesca Bernardini. "I visitatori dovranno anche modellare dei volti con la creta rimanendo bendati", aggiunge. Un'emozione unica, realizzata con l'obiettivo di utilizzare l'arte per abbattere il muro dei pregiudizi e promuovere la cultura della solidarietà nei confronti di chi ha una disabilità visiva. "Se ci saranno le opportunità il progetto andrà avanti e sarà esteso anche nel prossimo anno scolastico", spiega ancora Bernardini.
naturalmente braille
Nella mostra "Natural-mente. Arte Braille" i visitatori saranno bendati ed accompagnati a 'vedere' con le mani i disegni di animali o frutti realizzati con il braille
Lei come vive la sua vita? "Cercando di essere felice. Dipingendo e scrivendo poesie. Vedo con la mente e utilizzo gli altri sensi. L'udito, l'olfatto mi aiutano a immaginare la realtà. E guardo, è un gioco di parole provocatorio, al futuro con entusiasmo e gioia. Un futuro senza più pregiudizi". E Natural-mente Braille va in questa direzione. Ai visitatori l'emozione di vedere nel buio.
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