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Home » HP Trio » Museo del Louvre: il più famoso tempio dell’arte per la prima volta guidato da una donna

Museo del Louvre: il più famoso tempio dell’arte per la prima volta guidato da una donna

A partire dal 1° settembre Laurence des Cars assumerà il ruolo di direttrice, dopo qualche mese di transizione e co-abitazione con il direttore attuale Jean-Luc Martinez

Camilla Prato
27 Maggio 2021
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Dopo più di un anno il Louvre riapre i battenti. Ad attendere i visitatori del museo ci sarà una grande novità: per la prima volta nella storia a dirigerlo ci sarà una donna. Si tratta di Laurence Des Cars, attuale direttrice del Musée d’Orsay, che andrà a sostituire dal prossimo 1° settembre Jean-Luc Martinez, alla guida del museo più famoso del mondo per ben due mandati, e che, negli ultimi tempi, era finito nel mirino per una serie di operazioni aspramente criticate.

Tra queste, la controversia riguardante la Salle des Bronzes, oggetto di lavori di restauro giudicati poco rispettosi non solo della storia del luogo ma anche del grande soffitto dipinto da Cy Twombly nel 2010, che ha portato anche a un contenzioso con l’omonima Fondazione che cura l’eredità dell’artista. Eletto nel 2013, Martinez iniziò a lavorare nel Louvre già nel 1997 come curatore della sezione di sculture greche.

Des Cars, 54 anni, è una storica dell’arte specializzata nel periodo che va dall’Ottocento fino all’inizio del Novecento. Dopo gli studi alla Sorbona e all’Ecole du Louvre ha iniziato come curatrice al d’Orsay nel 1994, per poi diventare, nel 2007, direttrice di France Museums, organismo statale che ha seguito l’apertura del Louvre Abu Dhabi. Si è dedicata anche ad uno scritto sui Preraffaelliti del 1999 ed un volume sull’arte francese del XIX secolo del 2008. L’anno precedente è stata anche nominata direttrice scientifica dell’Agenzia dei musei francesi. In quegli stessi anni ha curato diverse mostre in collaborazione con musei internazionali, come il Metropolitan Museum of Art di New York, la Royal Academy of Art di Londra o il Museo Thyssen di Madrid. Nel 2014 viene nominata direttrice dell’Orangerie, e nel 2017 del Musée d’Orsay: qui organizza una delle mostre di maggiore successo della sua direzione del museo, “Le modèle noir de Géricault à Matisse”, esposizione che ha approfondito i temi legati alla rappresentazione di modelli neri dall’abolizione della schiavitù in Francia a oggi. Sempre durante la sua direzione al Musée d’Orsay, Des Cars si è occupata di casi di restituzione di opere d’arte trafugate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, come il dipinto “Rose sotto gli alberi” di Gustav Klimt.

Per ottenere l’incarico al Louvre ha dovuto superare un’accanita concorrenza e un lungo processo di selezione. Alla fine, però, Des Cars ha raccontato che il suo cuore “batteva forte” quando il ministro della Cultura, Roselyne Bachelot, le ha telefonato per darle la notizia. “È stato un momento gioioso ed emozionante. Non dimenticherò mai quella chiamata”, ha raccontato la storica dell’arte.

La donna ha le idee chiare sugli obiettivi per i prossimi anni, e li ha anticipati all’emittente France Info: “Il Louvre può essere completamente contemporaneo, può aprirsi al mondo di oggi raccontandoci il passato, dando rilevanza al presente attraverso la luce del passato. Abbiamo bisogno di tempo, abbiamo bisogno di prospettiva, stiamo uscendo da una crisi destabilizzante, stiamo vivendo tempi eccitanti ma complicati. Siamo tutti un po’ senza direzione. Penso che abbia molto da dire anche ai giovani, che saranno al centro delle mie preoccupazioni come direttrice. Il museo non è solo un luogo di conservazione, è un luogo di trasmissione. Bisogna trasmettere, ascoltare il pubblico e le sensibilità”.
“Devi stare aperto più a lungo nel corso della giornata, se vuoi che i giovani lavoratori vengano” ha osservato. Tra i primi passi, è prevista anche la creazione di una nuova sezione del museo dedicato all’arte bizantina e al cristianesimo d’Oriente. Tra le sue priorità ci sarà il dialogo tra arte antica e arte contemporanea, con l’obiettivo di attirare il maggior numero di persone.

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🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

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All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

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Dopo più di un anno il Louvre riapre i battenti. Ad attendere i visitatori del museo ci sarà una grande novità: per la prima volta nella storia a dirigerlo ci sarà una donna. Si tratta di Laurence Des Cars, attuale direttrice del Musée d’Orsay, che andrà a sostituire dal prossimo 1° settembre Jean-Luc Martinez, alla guida del museo più famoso del mondo per ben due mandati, e che, negli ultimi tempi, era finito nel mirino per una serie di operazioni aspramente criticate. Tra queste, la controversia riguardante la Salle des Bronzes, oggetto di lavori di restauro giudicati poco rispettosi non solo della storia del luogo ma anche del grande soffitto dipinto da Cy Twombly nel 2010, che ha portato anche a un contenzioso con l’omonima Fondazione che cura l’eredità dell’artista. Eletto nel 2013, Martinez iniziò a lavorare nel Louvre già nel 1997 come curatore della sezione di sculture greche. Des Cars, 54 anni, è una storica dell’arte specializzata nel periodo che va dall’Ottocento fino all’inizio del Novecento. Dopo gli studi alla Sorbona e all’Ecole du Louvre ha iniziato come curatrice al d’Orsay nel 1994, per poi diventare, nel 2007, direttrice di France Museums, organismo statale che ha seguito l’apertura del Louvre Abu Dhabi. Si è dedicata anche ad uno scritto sui Preraffaelliti del 1999 ed un volume sull’arte francese del XIX secolo del 2008. L’anno precedente è stata anche nominata direttrice scientifica dell’Agenzia dei musei francesi. In quegli stessi anni ha curato diverse mostre in collaborazione con musei internazionali, come il Metropolitan Museum of Art di New York, la Royal Academy of Art di Londra o il Museo Thyssen di Madrid. Nel 2014 viene nominata direttrice dell’Orangerie, e nel 2017 del Musée d’Orsay: qui organizza una delle mostre di maggiore successo della sua direzione del museo, "Le modèle noir de Géricault à Matisse", esposizione che ha approfondito i temi legati alla rappresentazione di modelli neri dall’abolizione della schiavitù in Francia a oggi. Sempre durante la sua direzione al Musée d’Orsay, Des Cars si è occupata di casi di restituzione di opere d’arte trafugate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, come il dipinto "Rose sotto gli alberi" di Gustav Klimt. Per ottenere l'incarico al Louvre ha dovuto superare un'accanita concorrenza e un lungo processo di selezione. Alla fine, però, Des Cars ha raccontato che il suo cuore "batteva forte" quando il ministro della Cultura, Roselyne Bachelot, le ha telefonato per darle la notizia. "È stato un momento gioioso ed emozionante. Non dimenticherò mai quella chiamata", ha raccontato la storica dell'arte. La donna ha le idee chiare sugli obiettivi per i prossimi anni, e li ha anticipati all’emittente France Info: "Il Louvre può essere completamente contemporaneo, può aprirsi al mondo di oggi raccontandoci il passato, dando rilevanza al presente attraverso la luce del passato. Abbiamo bisogno di tempo, abbiamo bisogno di prospettiva, stiamo uscendo da una crisi destabilizzante, stiamo vivendo tempi eccitanti ma complicati. Siamo tutti un po' senza direzione. Penso che abbia molto da dire anche ai giovani, che saranno al centro delle mie preoccupazioni come direttrice. Il museo non è solo un luogo di conservazione, è un luogo di trasmissione. Bisogna trasmettere, ascoltare il pubblico e le sensibilità". "Devi stare aperto più a lungo nel corso della giornata, se vuoi che i giovani lavoratori vengano" ha osservato. Tra i primi passi, è prevista anche la creazione di una nuova sezione del museo dedicato all’arte bizantina e al cristianesimo d’Oriente. Tra le sue priorità ci sarà il dialogo tra arte antica e arte contemporanea, con l’obiettivo di attirare il maggior numero di persone.
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