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Home » HP Trio » “Non puoi stare seduta qui, le donne non giocano”. Frasi shock contro Aurora dei The Jackal

“Non puoi stare seduta qui, le donne non giocano”. Frasi shock contro Aurora dei The Jackal

La ragazza è stata costretta a lasciare l'hotel e 'il ritiro' alla vigilia de "La partita del cuore”. Nel pomeriggio le dimissioni di Pecchini

Camilla Prato
25 Maggio 2021
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Il calcio, si sa, fa battere il cuore degli italiani. Anche quando la partita non è di Campionato o di Champions, ma a scopo benefico. Purtroppo però, non è questo il caso. A scaldare gli animi, in questo caso, non è il tifo, ma lo shock provocato da alcune dichiarazioni contro una donna, l’attrice e star femminile dei The Jackal Aurora Leone, casertana di 21 anni.

Martedì 25 maggio, in prima serata su Canale 5, andrà in onda la trentesima edizione de “La partita del cuore”. Un appuntamento imperdibile per la ricerca contro il cancro: il ricavato delle donazioni andrà infatti a sostegno dell’Istituto di Candiolo, Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro onlus, presieduta da Donna Allegra Agnelli. Come di consueto a sfidarsi  saranno la Nazionale Italiana Cantanti, capitanata da Enrico Ruggeri, e i Campioni per la Ricerca, capitanati da Andrea Agnelli.

Tutto come di consueto, le squadre ricevono le convocazioni e si ritrovano a cena insieme. Ma è a quel punto che succede qualcosa che non dovrebbe mai accadere. La sera della vigilia il direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti, Gianluca Pecchini, finisce nell’occhio del ciclone per aver attirato l’attenzione di tutti i media italiani. E non era di certo questo il tipo di eco mediatico che si auspicava per questa iniziativa benefica.

La scena, virale sui social da diverse ore, ha avuto luogo al J Hotel, l’albergo al centro del J Village, nei pressi dell’Allianz Stadium di Torino. Qui, Aurora Leone, ufficialmente convocata insieme a Ciro Priello per essere parte integrante della squadra dei Campioni per la Ricerca e scendere in campo, si siede al tavolo con il resto del gruppo. A quel punto che Pecchini le si avvicina e  le chiede di allontanarsi: “Ti devi alzare perché le donne non possono stare al tavolo delle squadre“.

Aurora Leone è una grande appassionata di calcio e tifosa del Napoli

È la stessa Aurora, nelle sue storie Instagram, a raccontare la vicenda: “Gli abbiamo fatto presente (lei e Ciro, ndr) che non ero un’accompagnatrice, ma giocatrice. Lui mi ha risposto ‘non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, non puoi e basta'”. I ragazzi hanno creduto di dover lasciare il tavolo della Nazionale Cantanti perché facevano parte dell’altra squadra, ma non era così. Il dg ha infatti chiarito: “Tu Ciro puoi restare. Aurora si deve alzare perché è donna e non può stare seduta qui secondo le nostre regole”. Lei ha quindi prontamente risposto di aver ricevuto la convocazione e avere persino fornito le misure del completino. Ma questa motivazione non ha soddisfatto Pecchini, che ribatte: “Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c’entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua”.
Così, i due The Jackal si sono ritrovati a vivere una situazione surreale. Arrivati nel pomeriggio di quella stessa giornata, dopo un viaggio di 800 chilometri da Napoli, i ragazzi non sono riusciti a subire passivamente quelle parole umilianti e denigratorie, ed hanno alzato i toni della discussione. Per questo sono stati persino cacciati dall’albergo.

“Quest’accaduto ha dell’assurdo, del paradossale. Abbiamo discusso su una questione medievale. Io avevo una convocazione, la mia presenza lì era al pari di quella di Ciro. Quindi purtroppo non saremo alla partita. Era una partita di beneficenza non la Champions League”, ha dichiarato la Leone ai suoi follower. E Ciro: “Invece mi è stato detto che qui è proprio come fosse la Champions League…”.

Pochi minuti dopo la pubblicazione delle storie i due hanno iniziato a ricevere messaggi di solidarietà e di scuse dei componenti delle due squadre: Andro dei Negramaro, Eros Ramazzotti, Stefano Fisico e Andrea Bettarelli, a nome della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. In tanti hanno preso le parti di Aurora, compreso il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, che ha twittato: “Quanto denunciato da Aurora Leone è l’ennesima triste attestazione di quanta strada ci sia ancora da fare. ‘Da quando in qua le donne giocano a calcio’ evidenzia la necessità di tanta cultura sportiva. Si punta al cuore, ma qui bisogna ricominciare dal cervello! #partitadelcuore”.

Enrico Ruggeri, capitano della Nazionale Cantanti insieme a Gianluca Pecchini, direttore generale

Anche Enrico Ruggeri, storico capitano della Nazionale cantanti, è intervenuto sul profilo ufficiale della squadra pubblicando una videointervista al Tg4: “Abbiamo avviato una inchiesta interna e allontanato già due persone che sono due volontari, ma devono attenersi al protocollo deontologico della Nazionale cantanti. Noi da 40 anni siamo in prima linea per cercare di renderci utili”. Quindi mostra la maglia di Aurora: “Ditele che la stiamo aspettando, in campo“.

Poco dopo il commento di Ruggeri, arriva la notizia della dimissioni del d.g. Gianluca Pecchini: “Mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via”.

A questa brutta faccenda la Nazionale cantanti ha invece replicato con un comunicato ufficiale: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale. Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della Partita del cuore. La Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle , tipo di successo e followers . C’è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare arroganza e minacce dai nostri ospiti. Non è la prima volta che qualcuno cerca pubblicità (e followers) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia”.

Aurora Leone e Ciro Priello avevano partecipato, sin dal loro arrivo a Torino, alle attività social per sensibilizzare alla raccolta fondi per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. La giovane è una grande appassionata e conoscitrice di calcio, tanto è vero che è spesso protagonista di gag e commenti sul canale Instagram dei The Jackal (ultimo, quello sulla Superlega). Proprio per questo si dice ancor più amareggiata: “Vorrei solo che quanto successo non metta in cattiva luce l’importanza della ricerca sul Cancro e di quanto fa la Fondazione. Donate, non lasciate che questa storia incida sull’importantissima causa di quest’iniziativa”.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Il calcio, si sa, fa battere il cuore degli italiani. Anche quando la partita non è di Campionato o di Champions, ma a scopo benefico. Purtroppo però, non è questo il caso. A scaldare gli animi, in questo caso, non è il tifo, ma lo shock provocato da alcune dichiarazioni contro una donna, l'attrice e star femminile dei The Jackal Aurora Leone, casertana di 21 anni. Martedì 25 maggio, in prima serata su Canale 5, andrà in onda la trentesima edizione de "La partita del cuore". Un appuntamento imperdibile per la ricerca contro il cancro: il ricavato delle donazioni andrà infatti a sostegno dell’Istituto di Candiolo, Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro onlus, presieduta da Donna Allegra Agnelli. Come di consueto a sfidarsi  saranno la Nazionale Italiana Cantanti, capitanata da Enrico Ruggeri, e i Campioni per la Ricerca, capitanati da Andrea Agnelli. Tutto come di consueto, le squadre ricevono le convocazioni e si ritrovano a cena insieme. Ma è a quel punto che succede qualcosa che non dovrebbe mai accadere. La sera della vigilia il direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti, Gianluca Pecchini, finisce nell'occhio del ciclone per aver attirato l'attenzione di tutti i media italiani. E non era di certo questo il tipo di eco mediatico che si auspicava per questa iniziativa benefica. La scena, virale sui social da diverse ore, ha avuto luogo al J Hotel, l’albergo al centro del J Village, nei pressi dell'Allianz Stadium di Torino. Qui, Aurora Leone, ufficialmente convocata insieme a Ciro Priello per essere parte integrante della squadra dei Campioni per la Ricerca e scendere in campo, si siede al tavolo con il resto del gruppo. A quel punto che Pecchini le si avvicina e  le chiede di allontanarsi: "Ti devi alzare perché le donne non possono stare al tavolo delle squadre".
Aurora Leone è una grande appassionata di calcio e tifosa del Napoli
È la stessa Aurora, nelle sue storie Instagram, a raccontare la vicenda: "Gli abbiamo fatto presente (lei e Ciro, ndr) che non ero un'accompagnatrice, ma giocatrice. Lui mi ha risposto 'non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, non puoi e basta'". I ragazzi hanno creduto di dover lasciare il tavolo della Nazionale Cantanti perché facevano parte dell'altra squadra, ma non era così. Il dg ha infatti chiarito: "Tu Ciro puoi restare. Aurora si deve alzare perché è donna e non può stare seduta qui secondo le nostre regole". Lei ha quindi prontamente risposto di aver ricevuto la convocazione e avere persino fornito le misure del completino. Ma questa motivazione non ha soddisfatto Pecchini, che ribatte: "Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c'entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua". Così, i due The Jackal si sono ritrovati a vivere una situazione surreale. Arrivati nel pomeriggio di quella stessa giornata, dopo un viaggio di 800 chilometri da Napoli, i ragazzi non sono riusciti a subire passivamente quelle parole umilianti e denigratorie, ed hanno alzato i toni della discussione. Per questo sono stati persino cacciati dall'albergo. "Quest'accaduto ha dell'assurdo, del paradossale. Abbiamo discusso su una questione medievale. Io avevo una convocazione, la mia presenza lì era al pari di quella di Ciro. Quindi purtroppo non saremo alla partita. Era una partita di beneficenza non la Champions League", ha dichiarato la Leone ai suoi follower. E Ciro: "Invece mi è stato detto che qui è proprio come fosse la Champions League...". Pochi minuti dopo la pubblicazione delle storie i due hanno iniziato a ricevere messaggi di solidarietà e di scuse dei componenti delle due squadre: Andro dei Negramaro, Eros Ramazzotti, Stefano Fisico e Andrea Bettarelli, a nome della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. In tanti hanno preso le parti di Aurora, compreso il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, che ha twittato: "Quanto denunciato da Aurora Leone è l'ennesima triste attestazione di quanta strada ci sia ancora da fare. 'Da quando in qua le donne giocano a calcio' evidenzia la necessità di tanta cultura sportiva. Si punta al cuore, ma qui bisogna ricominciare dal cervello! #partitadelcuore".
Enrico Ruggeri, capitano della Nazionale Cantanti insieme a Gianluca Pecchini, direttore generale
Anche Enrico Ruggeri, storico capitano della Nazionale cantanti, è intervenuto sul profilo ufficiale della squadra pubblicando una videointervista al Tg4: "Abbiamo avviato una inchiesta interna e allontanato già due persone che sono due volontari, ma devono attenersi al protocollo deontologico della Nazionale cantanti. Noi da 40 anni siamo in prima linea per cercare di renderci utili". Quindi mostra la maglia di Aurora: "Ditele che la stiamo aspettando, in campo". Poco dopo il commento di Ruggeri, arriva la notizia della dimissioni del d.g. Gianluca Pecchini: "Mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell'episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via". A questa brutta faccenda la Nazionale cantanti ha invece replicato con un comunicato ufficiale: "Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale. Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest'anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della Partita del cuore. La Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle , tipo di successo e followers . C'è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare arroganza e minacce dai nostri ospiti. Non è la prima volta che qualcuno cerca pubblicità (e followers) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia". Aurora Leone e Ciro Priello avevano partecipato, sin dal loro arrivo a Torino, alle attività social per sensibilizzare alla raccolta fondi per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. La giovane è una grande appassionata e conoscitrice di calcio, tanto è vero che è spesso protagonista di gag e commenti sul canale Instagram dei The Jackal (ultimo, quello sulla Superlega). Proprio per questo si dice ancor più amareggiata: "Vorrei solo che quanto successo non metta in cattiva luce l'importanza della ricerca sul Cancro e di quanto fa la Fondazione. Donate, non lasciate che questa storia incida sull'importantissima causa di quest'iniziativa".
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