Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » HP Trio » Offese omofobe contro Porpora Marcasciano. La denuncia sui social: “Venti minuti di terrore”

Offese omofobe contro Porpora Marcasciano. La denuncia sui social: “Venti minuti di terrore”

La vicenda che ha coinvolto la consigliera bolognese, presidente della commissione Pari opportunità è avvenuta in una spiaggia della costa adriatica lo scorso 24 agosto

Marianna Grazi
31 Agosto 2022
Porpora Marcasciano

Porpora Marcasciano, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Bologna (Roberto Serra/ Iguana)

Share on FacebookShare on Twitter

Offesa, insultata e minacciata con coltelli in spiaggia. L’omofobia strisciante, che permea la nostra società, che non permette di vivere tranquill*. Questa volta ha colpito uno dei simboli dell’inclusione del nostro Paese, la consigliera comunale di Coalizione civica a Bologna e presidente della Commissione Pari Opportunità Porpora Marcasciano. Che, per chi non la conoscesse, è una donna transgender, icona della transessualità italiana, scrittrice, attivista per i diritti della comunità trans.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

A post shared by 𝗣𝗼𝗿𝗽𝗼𝗿𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗻𝗼 (@porporamarcasciano)

La 64enne, figura chiave del movimento italiano dai suoi esordi – all’interno dei collettivi degli anni ’70, come racconta nel docufilm di Roberto Cannavò – ad oggi, già presidente del MIT, è stata infatti vittima di un brutto episodio di omofobia, che lei stessa ha denunciato dal suo account Instagram. “LA VIOLENZA CHE CI SOMMERGE: NOI SAPPIAMO” si intitola il post dove ha ripercorso l’accaduto.
“Questa volta il ‘grido’ non è un semplice slogan di denuncia, contro qualcuno o qualcosa, ma un grido di dolore personale e intimo perché mi riguarda, perché mi ha toccato personalmente, in maniera assurda, inaspettata, disumana. Il 24 agosto, l’indomani dell’ennesimo femminicidio a Bologna, proprio mentre interrogavo la mia coscienza sul cosa fare dopo quel terribile gesto è toccato a me“.

L’episodio omofobo contro Porpora Marcasciano

Marcasciano era era in vacanza “nella bellissima spiaggetta della costa Adriatica che frequento oramai da dieci anni quando il branco si è violentemente palesato senza darmi il tempo e il modo di pensare alla fuga”. Sono iniziati “venti minuti di terrore, in balia di cinque balordi, in cui ho percepito impotenza, frustrazione, terrore”.
“Il capo branco – spiega – ha cominciato in modo soft, quasi gentile ad avviare un discorso che diventava man mano sempre più brutto, minaccioso, violento. Il gergo era quello omofobo con tutti gli epiteti di cui vi risparmio”. Come se non bastassero le offese ricevute gli aggressori sono passati direttamente alle minacce di morte: “Il brutto ceffo si è avvicinato, quasi a toccarmi e con un coltello continuava a ripetere che appena lo avessi sfiorato mi avrebbe tagliato la gola. Cercava l’appiglio ed io ero certa, certissima che lo avrebbe trovato da lì a poco. La spiaggetta a quell’ora, le 2 del pomeriggio, era vuota e alcune presenze molto distanti da me. Non so dire ancora oggi a distanza di 6 giorni cosa mi ha permesso di essere qui a raccontarlo”, ammette l’attivista e consigliera.

Porpora Marcasciano è stata vittima di insulti omofobi e di minacce di morte lo scorso 24 agosto

La solidarietà del sindaco e della vice sindaca

“Solidarietà e vicinanza a Porpora Marcasciano per l’orribile aggressione che ha subito nei giorni scorsi e che oggi ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente. Siamo tutti vicini a Porpora in questo momento così difficile”. Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore sull’aggressione alla consigliera comunale e presidente della commissione Pari opportunità del capoluogo emiliano. “Quanto accaduto a Porpora Marcasciano – aggiunge la vicesindaca Emily Clancy – è l’ennesimo episodio in cui il patriarcato che permea la nostra società si manifesta nel suo volto più oscuro, quello della mascolinità tossica, dell’aggressione verbale e fisica, della violenza, della sopraffazione, dell’odio del diverso e della transfobia. Tutta la mia solidarietà a Porpora per quanto le è successo, che vi invito a leggere direttamente dalla sua coraggiosa denuncia pubblica. Grazie Porpora, di esistere e di resistere. Di aver condiviso questo avvenimento orrendo e di aver trovato la forza di raccontarlo pubblicamente. Una forza che aiuterà chi subisce violenza a sentirsi meno soli e che spinge tutti a noi a reagire”.

Potrebbe interessarti anche

L'attore Pedro Pascal (Instagram)
Spettacolo

Pedro Pascal, chi è il “daddy” della Generazione Z

19 Marzo 2023
Morgan racconta il suo rapporto con la musica, l'amore per Asia Argento e ricorda il suicidio del padre
Spettacolo

Morgan: “Mai smesso di amare Asia Argento” e ricorda il padre suicida

20 Marzo 2023
Una coppia di albatros
Scienze e culture

Cambiamento climatico, aumentano i divorzi tra gli albatros

19 Marzo 2023

Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Offesa, insultata e minacciata con coltelli in spiaggia. L'omofobia strisciante, che permea la nostra società, che non permette di vivere tranquill*. Questa volta ha colpito uno dei simboli dell'inclusione del nostro Paese, la consigliera comunale di Coalizione civica a Bologna e presidente della Commissione Pari Opportunità Porpora Marcasciano. Che, per chi non la conoscesse, è una donna transgender, icona della transessualità italiana, scrittrice, attivista per i diritti della comunità trans.
 
Visualizza questo post su Instagram
 

A post shared by 𝗣𝗼𝗿𝗽𝗼𝗿𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗻𝗼 (@porporamarcasciano)

La 64enne, figura chiave del movimento italiano dai suoi esordi – all'interno dei collettivi degli anni '70, come racconta nel docufilm di Roberto Cannavò – ad oggi, già presidente del MIT, è stata infatti vittima di un brutto episodio di omofobia, che lei stessa ha denunciato dal suo account Instagram. "LA VIOLENZA CHE CI SOMMERGE: NOI SAPPIAMO" si intitola il post dove ha ripercorso l'accaduto. "Questa volta il 'grido' non è un semplice slogan di denuncia, contro qualcuno o qualcosa, ma un grido di dolore personale e intimo perché mi riguarda, perché mi ha toccato personalmente, in maniera assurda, inaspettata, disumana. Il 24 agosto, l'indomani dell'ennesimo femminicidio a Bologna, proprio mentre interrogavo la mia coscienza sul cosa fare dopo quel terribile gesto è toccato a me".

L'episodio omofobo contro Porpora Marcasciano

Marcasciano era era in vacanza "nella bellissima spiaggetta della costa Adriatica che frequento oramai da dieci anni quando il branco si è violentemente palesato senza darmi il tempo e il modo di pensare alla fuga". Sono iniziati "venti minuti di terrore, in balia di cinque balordi, in cui ho percepito impotenza, frustrazione, terrore". "Il capo branco – spiega – ha cominciato in modo soft, quasi gentile ad avviare un discorso che diventava man mano sempre più brutto, minaccioso, violento. Il gergo era quello omofobo con tutti gli epiteti di cui vi risparmio". Come se non bastassero le offese ricevute gli aggressori sono passati direttamente alle minacce di morte: "Il brutto ceffo si è avvicinato, quasi a toccarmi e con un coltello continuava a ripetere che appena lo avessi sfiorato mi avrebbe tagliato la gola. Cercava l'appiglio ed io ero certa, certissima che lo avrebbe trovato da lì a poco. La spiaggetta a quell'ora, le 2 del pomeriggio, era vuota e alcune presenze molto distanti da me. Non so dire ancora oggi a distanza di 6 giorni cosa mi ha permesso di essere qui a raccontarlo", ammette l'attivista e consigliera.
Porpora Marcasciano è stata vittima di insulti omofobi e di minacce di morte lo scorso 24 agosto

La solidarietà del sindaco e della vice sindaca

"Solidarietà e vicinanza a Porpora Marcasciano per l'orribile aggressione che ha subito nei giorni scorsi e che oggi ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente. Siamo tutti vicini a Porpora in questo momento così difficile". Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore sull'aggressione alla consigliera comunale e presidente della commissione Pari opportunità del capoluogo emiliano. "Quanto accaduto a Porpora Marcasciano – aggiunge la vicesindaca Emily Clancy – è l'ennesimo episodio in cui il patriarcato che permea la nostra società si manifesta nel suo volto più oscuro, quello della mascolinità tossica, dell'aggressione verbale e fisica, della violenza, della sopraffazione, dell'odio del diverso e della transfobia. Tutta la mia solidarietà a Porpora per quanto le è successo, che vi invito a leggere direttamente dalla sua coraggiosa denuncia pubblica. Grazie Porpora, di esistere e di resistere. Di aver condiviso questo avvenimento orrendo e di aver trovato la forza di raccontarlo pubblicamente. Una forza che aiuterà chi subisce violenza a sentirsi meno soli e che spinge tutti a noi a reagire".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto