Offesa, insultata e minacciata con coltelli in spiaggia. L'omofobia strisciante, che permea la nostra società, che non permette di vivere tranquill*. Questa volta ha colpito uno dei simboli dell'inclusione del nostro Paese, la consigliera comunale di Coalizione civica a Bologna e presidente della Commissione Pari Opportunità Porpora Marcasciano. Che, per chi non la conoscesse, è una donna transgender, icona della transessualità italiana, scrittrice, attivista per i diritti della comunità trans.
La 64enne, figura chiave del movimento italiano dai suoi esordi – all'interno dei collettivi degli anni '70, come racconta nel docufilm di Roberto Cannavò – ad oggi, già presidente del MIT, è stata infatti vittima di un brutto episodio di omofobia, che lei stessa ha denunciato dal suo account Instagram. "LA VIOLENZA CHE CI SOMMERGE: NOI SAPPIAMO" si intitola il post dove ha ripercorso l'accaduto. "Questa volta il 'grido' non è un semplice slogan di denuncia, contro qualcuno o qualcosa, ma un grido di dolore personale e intimo perché mi riguarda, perché mi ha toccato personalmente, in maniera assurda, inaspettata, disumana. Il 24 agosto, l'indomani dell'ennesimo femminicidio a Bologna, proprio mentre interrogavo la mia coscienza sul cosa fare dopo quel terribile gesto è toccato a me".Visualizza questo post su Instagram