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Giovani, ecologici e con idee vincenti: dal bagno di foresta alla prima filiera della birra

di DOMENICO GUARINO -
10 aprile 2022
Il forest bathing, o più semplicemente bagno nella foresta sta iniziando a conquistare molte persone anche in Italia

Il forest bathing, o più semplicemente bagno nella foresta sta iniziando a conquistare molte persone anche in Italia

Un campeggio ‘sospeso’, con tende volanti appese ai tronchi di pino, per rilassarsi a contatto con la bellezza e i benefici del bosco: è’ il Forest Bathing, un’attività “connessa” dell’azienda agricola la Fattoria del Teso di Fabio Bizzarri, che si è aggiudicato uno degli Oscar Green attribuito da Giovani Impresa Coldiretti, nella categoria “Noi per il sociale” . La fattoria produce lamponi, mirtilli ed altri piccoli frutti, all’interno Foresta del Teso, un vivaio nato dal recupero produttivo di un bene pubblico di proprietà della Regione Toscana, inserita nel meraviglioso contesto dell’omonimo bosco sulla montagna pistoiese.
Il forest bathing, o più semplicemente bagno nella foresta sta iniziando a conquistare molte persone anche in Italia

Il forest bathing, o più semplicemente bagno nella foresta sta iniziando a conquistare molte persone anche in Italia

Tra le attività messe a punto dall’azienda c’è anche il bagno di foresta, una vera e propria terapia che attraverso l’esposizione, o meglio, l’immersione nelle sostanze organiche volatili del bosco mira a rigenerare il corpo e la mente, stimolando le difese immunitarie e attenuando gli effetti negativi dello stress. Il tutto in un concetto di ospitalità lenta, che consente agli appassionati della montagna, e non solo, di dormire sulle tende appese da un tronco all’altro e di poter usufruire delle più semplice comodità come punto ristoro con prodotti aziendali (frutti di bosco, miele…) ed altre eccellenze della montagna pistoiese. Accanto alla Forest Therapy, tra i cinque premiati con gli oscar green, anche , il cocktail 100% made in Chianti e la prima filiera della birra toscana “coltivata” nella piana di Lucca. Al “Chianti Mixology” è andata la categoria “Creatività” per aver sviluppato il progetto del cocktail 100% made in Chianti nato dall’idea di due giovani fratelli imprenditori, Matteo e Niccolò Camiciotti che hanno realizzato un agribar all’interno della loro azienda sita a Panzano nel Chianti in cui poter somministrare cocktail preparati con basi alcoliche prodotte a km 0 e ortaggi e frutta di loro produzione. Esperienza che, nel breve volgere si alcuni mesi, è diventata un punto di riferimento per la movida “lenta” alternativa alla città e, dicono i fratelli Camiciotti, “all’omologazione degli aperitivi”.
Foto premiazione filiera birra Bafolo Lucca

Premiata la filiera birra Bafolo di Lucca

A vincere la categoria “Campagna Amica” è stata invece la società agricola Bafolo che sta sviluppando, nella piana di Lucca, la prima filiera specializzata della birra coltivata in Toscana. La Radical, una new entry nel panorama delle birre artigianali, nasce poco prima dello scoppio della pandemia dalla passione di tre amici per la birra, Gabriele Lorenzi, Nicola Baroncini e Marco Fornai. Già oggi è il più importante in Toscana, il secondo più grande impianto in Italia per la produzione di luppolo Made in Tuscany con 4 ettari di terreni coltivati e 4 ettari ad orzo distico da trasformare in malto tramite una malteria interna. E’ la prima azienda agricola italiana specializzata in prodotti per il mondo della birra. L’azienda, che si trova nel comune di Capannori, gestisce tutte le fasi produttive: dalla coltivazione all’essiccazione, dalla pellettatura al confezionamento. L’obiettivo dei tre giovani imprenditori agricoli è diventare un player di qualità, distintività e territorio fornendo materie prime al mondo della birra, al mondo del sidro e al mondo dell’idromele. Sessanta in tutto le aziende agricole under 40 che hanno partecipato all’edizione 2021 del concorso che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella premia l'azienda Oscar Green

Il sindaco di Firenze Dario Nardella premia l'azienda Oscar Green

“Siamo di fronte ad idee ed esperienze concrete, calate a stretto contatto all’attività primaria che è quella agricola, che sono il risultato della capacità dei giovani di interpretare i nuovi bisogni dei consumatori e dei nuovi mercati sfruttando tecnologia e digitalizzazione senza perdere mai la bussola della sostenibilità, della qualità, della distintività dei territori in cui operano e vivono. – spiega Francesca Lombardi, delegata Giovani Impresa Coldiretti Toscana – . Significativa è la crescita delle imprese giovanili nella nostra regione nonostante il grave handicap della pandemia all’interno del quale molte sono addirittura nate, sfidando quindi una prospettiva di incertezza, altre invece hanno saputo reinventarsi sviluppando servizi, nuove interessanti filiere e nuove forme di turismo rurale. Quelle che erano condizioni sfavorevoli sono diventate un’opportunità da cui partire o ripartire non appena ci lasceremo alle spalle questo lungo periodo di difficoltà”. Tornando ai premi, nella categoria “Sostenibilità e transizione ecologica” è stata premiata l’azienda agricola “La Lappola” di Arezzo. Dopo la Laurea Magistrale in Ecotossicologia e sostenibilità ambientale, Marco Batini ha rilevato l’azienda della nonna, inattiva da tempo, innovandola. Contestualmente è diventato guida ambientale escursionistica per ampliare l’offerta dei servizi e si è dedicato al recupero e al riuso di ogni singolo oggetto, nel segno del riciclo e della riduzione degli sprechi. Marco si dedica anche all’intrattenimento e all’educazione attraverso il simpatico progetto della Lappocam, attivato durante la pandemia, che da a tutti la possibilità di vivere in diretta restando a casa, con il solo semplice ausilio di un telefonino, momenti di campagna ed agricoltura. La sua azienda è un esempio di transizione ecologica ed originalità.
La “Ladre di Piante” di Silvia Agostini è stata invece premiata con la categoria “Impresa Digitale”

La “Ladre di Piante” di Silvia Agostini è stata invece premiata con la categoria “Impresa Digitale”

La “Ladre di Piante” di Silvia Agostini è stata invece premiata con la categoria “Impresa Digitale”. Dopo la laurea (triennale in scienze vivaistiche e specialistica in architetture del paesaggio, diploma al liceo linguistico) rimanendo senza riscontro l’invio di curriculum, Silvia decide di diventare un imprenditrice agricola. Nonostante la sua famiglia sia già attiva nella produzione di piante ornamentali, Silvia ha voluto puntare su una innovazione fondamentale e non scontata nel 2013: la vendita al dettaglio su internet di piante. Ladre di piante nasce così, quasi per caso. Oggi l’azienda, che ha un negozio fisico ed uno virtuale, dispone di oltre 50 collezioni tra rampicanti, hydrangeae, graminaceae, perenni ed esotiche. Ogni pianta è stata appropriatamente selezionata ed etichettata. I premi sono stati consegnati in occasione dell’evento “L’agroalimentare in Europa al tempo della crisi” che si è tenuto venerdì 8 aprile nella cornice della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio a Firenze.