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Pride 2022: l’orgoglio Lgbtq+ torna a colorare le piazze italiane. Ecco le date in programma

di NICOLÒ GUELFI -
18 aprile 2022
sanremo_gay_pride

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L’onda del pride investirà tutta l’Italia. Dopo gli anni di stop dovuti alla pandemia, finalmente le manifestazioni per i diritti della comunità Lgbtq+ torneranno a svolgersi nel loro habitat, con un clima di festa fatto di cortei, musica e bandiere arcobaleno. La prima anticipazione c’è già stata il 9 aprile a Sanremo, dove oltre un migliaio di persone sono scese in strada per commemorare il primo storico pride che si svolse in Italia il 5 aprile del 1972. 50 anni fa un gruppo di manifestanti si radunò davanti al casinò della città dei fiori per contestare il congresso del Centro italiano di sessuologia. All’epoca, molti medici reputavano l’omosessualità una malattia e venivano prescritte terapie psichiatriche e neurochirurgiche per curarla. La protesta ottenne grande risonanza mediatica, al punto da essere definita “la Stonewall italiana”, in riferimento ai moti avvenuti solo tre anni prima a New York.

Il pride di Sanremo: 1972-2022

L’evento del 9 aprile si è aperto alle 10.30 con l’inaugurazione della mostra “Sanremo Pride ’72-’22, l’orgoglio in mostra”, che ha raccolto materiale relativo alle manifestazioni della comunità Lgbtq+ dell’ultimo mezzo secolo. Sono state commemorate le numerose vittime dell’Aids e il pittore omosessuale Gino Grimaldi, rinchiuso in manicomio fino alla morte. Il corteo si è svolto nel pomeriggio con partecipanti da tutta Italia. In testa, oltre all'assessore comunale alla Cultura Silvana Ormea, era presente anche Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, che si è dichiarato entusiasta della partecipazione, senza dimenticare che la missione del pride non è ancora conclusa: “Cinquant'anni fa in questa città eravamo in quindici, ora siamo migliaia. C'è ancora tanta strada da fare, tanto che l'anno scorso il nostro Paese non è stato in grado di approvare la legge contro l'omotransfobia. Noi siamo qui determinati a ottenere questo risultato: per noi stessi, per le persone a cui vogliamo bene e per l'Italia”.

I cortei in occasione del pride month

La maggior parte dei cortei però è prevista per questa estate e in particolare per giugno, noto come il pride month. Il mese è stato scelto per commemorare le proteste di Stonewall: tra il 27 e il 28 giugno del 1969 si verificarono i primi scontri tra la comunità gay e le forze dell’ordine che avevano fatto irruzione allo Stonewall Inn, un bar gay in Christopher Street a Manhattan. Quel momento viene tradizionalmente considerato l’inizio della protesta gay e il primo pride della storia. Per ora sono confermati 36 appuntamenti in tutta Italia, cui se ne aggiungeranno altri nelle prossime settimane. Molte città, come Cuneo e Aosta ospiteranno l’evento per la prima volta, segno che sempre più associazioni si attivano nei territori medi e piccoli per organizzare la festa più attesa dal mondo Lgbtq+.

Il programma dei Pride

L’entusiasmo e le aspettative per l’Onda Pride di quest’anno sono altissime e, oltre alla voglia di festeggiare, non mancano le ragioni per manifestare: dopo il fallimento del Ddl Zan, l’Italia resta un Paese senza una legge contro l’omotransfobia. Il nostro, inoltre, è l’ultimo stato dell’Europa occidentale dove non esiste il matrimonio egualitario (ma solo le unioni civili). Infine, la legge sul cambio di sesso è ferma al 1982 e meriterebbe di essere aggiornata per tutelare i diritti delle persone transgender. Dopo mezzo secolo, essere orgogliosi continua ad essere un atto importante. Oggi, forse, più che mai.