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La recensione: "Messo a mangiare accanto a gay". Il proprietario replica: "Non vogliamo omofobi"

di MARIANNA GRAZI -
14 aprile 2022
Recensione-omofoba-replica

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"Mi hanno messo a mangiare a fianco dei gay e sinceramente non mi sono sentito molto a mio agio durante la consumazione". Una recensione che ha ben poco a che fare con il cibo servito alla bruschetteria Faedo di Monte di Malo, provincia di Vicenza, ma che i gestori del locale si sono visti arrivare con enorme stupore. Che si è trasformato ben presto in indignazione, nonostante il cliente abbia poi aggiunto: "Peccato perché la bruschetta era molto buona". Già, peccato. Perché sicuramente l'omosessualità dei vicini di tavolo - che poi viene da chiedersi come facesse a sapere che erano uomini gay - ha influenzato - chissà come - il pasto del suddetto cliente, che si è sentito minacciato? o impaurito che potessero contagiarlo? o, peggio ancora, schifato da tale presenza tanto da volerne sottolineare l'impatto nelle recensioni.

Il rimbalzo sui social

Una recensione che, com'era da immaginarsi, è diventata virale in poco tempo, dopo che è stata intercettata e diffusa sui social grazie ai "Sentinelli di Milano", l'associazione nata nel 2014 - grazie all'impegno in prima persona di Luca Paladini - per sostenere le battaglie più importanti del nostro Paese in tema di diritti civili. Razzismo, violenza, discriminazioni, fine vita e anche, ovviamente, soprusi legati all'orientamento sessuale di una persona. I Sentinelli, tramite i loro profili Facebook e Instagram, hanno reso nota anche la risposta  - da applausi - del proprietario del locale.

La replica

Sulla pagina Facebook della Bruschetteria Faedo è infatti apparsa la foto della recensione in questione. "Ci vediamo costretti e allo stesso tempo veramente dispiaciuti a dover condividere una recensione come questa. Invitiamo questa persona - si legge nel post - a non presentarsi più nel nostro locale e con questo post vogliamo prendere una posizione ben definita contro coloro che la pensano allo stesso modo. Ci sarebbe piaciuto dire direttamente queste cose a tale signore se solo ne conoscessimo il vero nome e cognome". Come spesso accade infatti il nome di chi ha pubblicato la recensione non sembra essere reale: è molto più facile camuffare la propria identità sul web, soprattutto in certe occasioni, che metterci la faccia. I gestori del locale hanno anche risposto a questa persona: "Caro cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo la invitiamo a non tornare a consumare la nostra bruschetta in quanto nel nostro locale accettiamo tutti, tranne gli omofobi. Ci scusiamo davvero per il disagio, non avevamo capito che venisse dal medioevo. A saperlo l'avremmo messa a mangiare nella porcilaia, dove probabilmente si sarebbe trovato più a suo agio". Una replica magistrale, pungente ma allo stesso tempo che non scende nell'offesa diretta, bensì è chiaro l'intento di non avere più una tale persona tra i consumatori. La replica è stata ampliamente applaudita nei commenti sui social, con frasi del calibro "Bravi per la risposta e presa di posizione, non così scontata in questo paese!!" oppure "Ah non sapevo che durante la prenotazione dovessi specificare il mio orientamento sessuale!" e ancora "Grazie per aver avuto il coraggio di schierarvi a favore dei diritti, contro il pregiudizio e l’odio. Avete reso il vostro locale un luogo sicuro, aperto ad accogliere ogni persona, e questo è un bellissimo esempio di responsabilità sociale per un’impresa come la vostra. Vi auguro il successo che meritate e cercherò di venire a trovarvi presto ❤️🏳️‍🌈" ha scritto su Facebook la senatrice Dem Monica Cirrinnà