Per il gran finale di Sanremo, ci sarà Sabrina Ferilli stasera sul palco, insieme ad Amadeus. Compito mica facile, dopo gli ascolti record di ieri, che ha toccato numeri che non si vedevano da trent’anni, per la serata delle cover. E dopo la performance di Drusilla Foer, che giovedì ha catalizzato l’attenzione di tutti.
Le aspettative
Lei, presentandosi in conferenza stampa stamattina, accortamente gioca al ribasso: “Complimenti a tutti per ieri, poi stasera noi non faremo un c***”, dice. “Stasera sarà lunga, faremo dei corsi di sopravvivenza, daremo dei popcorn. Io tutt’al più ci sarò sul finale, per dire chi ha vinto. Sono felice di essere qui, di rivedere persone con cui ho iniziato la mia carriera”.
Sabrina Ferilli, terza volta al Festival di Sanremo
Per lei è la terza volta al festival: nel 1996, aveva condotto Sanremo insieme a Pippo Baudo e a Valeria Mazza. Nel 2012 era stata ospite della quarta serata, con l’allora padrone di casa Gianni Morandi. In conferenza stampa, Sabrina Ferilli si presenta con un maglione bianco con tagli che lasciano le spalle nude, gonna gialla e un ampio foulard – ideale – di ironia. “Non ho mai avuto niente, nemmeno un dolorino in vita mia: tutto d’un tratto a Natale mi si blocca il collo, mi dicono che è cervicale, mi riempiono di cortisone. In quel frangente mi chiama Lucio Presta per dirmi: ‘Lo faresti il Festival?’. E io gli dico subito di sì. Poi mi viene il dubbio di essermelo inventata, di averlo sognato, drogata di cortisone”. Poi abbraccia Amadeus, e ironizza anche sul distanziamento sociale, che a Sanremo è saltato in diverse occasioni: “E vabbè, ci contageremo tutti, tanto è finito ‘sto festival, no? Ci porteranno tutti in una caserma diroccata e ci chiuderanno là, con la scritta Sanremo 2022”. Fra le canzoni di Sanremo che hanno segnato la sua vita, cita Loretta Goggi: “Maledetta primavera”.
La regina della comicità: “Parolacce? Magari qualcuna la dirò”
E quando parla dei cantanti in gara, lo humour esce ancora una volta fuori: “Ma Morandi è ancora vivo? Perché lo hanno fatto esibire alle due di notte. Va tutto bene, sì? Vi siete informati?”. “Condurre Sanremo? Ma assolutamente no!”, dice. “Mi piace fare l’attrice. Anche qualche divagazione, d’accordo, ma presentare è un’altra cosa. Non mi piace la confusione di ruoli di questo periodo, la trovo pericolosa: ognuno deve fare il suo, e migliorarsi nel suo”. In realtà, Sabrina Ferilli aveva condotto – con ottimi risultati – un programma televisivo in prima serata, ‘La bella e la bestia’ insieme a Lucio Dalla. Aveva ospitato, nelle cinque puntate del programma, Gianni Morandi e Renato Zero, Carlo Verdone e Zucchero. Si era scatenata in monologhi e aveva anche cantato in duetto con Lucio Dalla. Tutte le qualità per essere un’ottima conduttrice ha dimostrato di possederle ampiamente. Ma torniamo al presente, a quello che succederà fra poche ore, pochi minuti. “Le parolacce? Chissà, magari qualcuna la dirò, la trasmissione dura tanto, è impossibile non colorire qualche momento con una battuta o un’esclamazione. Per chi fa questo mestiere, Sanremo è un momento straordinario, l’adrenalina va a mille, l’emozione gioca tanto. Ci sono anche dei rischi”. E i rischi, in fondo, non le hanno mai fatto paura.
Dagli esordi al successo: la carriera di Sabrina Ferilli
La ragazza di Fiano Romano, figlia di un dirigente del Pci, aveva il cinema in mente fin dall’inizio. Ma al Centro sperimentale di Roma, che prende solo pochissimi allievi ogni anno, non riuscì a entrare. Niente paura: iniziò con piccoli ruoli, fino a farsi notare in ‘Americano rosso’ di Alessandro D’Alatri, nel 1991. Poi un ruolo da protagonista con Paolo Virzì in ‘La bella vita’, al fianco di Massimo Ghini, e film con Ricky Tognazzi, con Alessandro Benvenuti – ‘Ritorno a casa Gori’ – con Francesco Nuti, senza disdegnare le commedie pop, quelle che fanno incetta di incassi, da ‘Christmas in Love’ a ‘Natale a New York’ a ‘Natale a Beverly Hills’. Un’altra svolta d’autore con ‘La grande bellezza‘ di Paolo Sorrentino, il film che riporta l’Italia alla ribalta internazionale e alla vittoria dell’Oscar come migliore film straniero nel 2013. E nel mezzo, tanta televisione: bravissima nella miniserie ‘Come l’America’ dei fratelli Andrea e Antonio Frazzi. Ma bravissima sempre. Come dimostrano i premi ricevuti: sei Nastri d’argento, un Globo d’oro, tre premi Flaiano come migliore interprete televisiva, due premi Sacher, sei Ciak d’oro, solo per citarne alcuni.
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“La vera bellezza delle donne è la libertà”
Divertente, libera, capace di trovare il lato comico anche nei momenti ad alta tensione, come poche ore prima della serata finale dell’evento televisivo più atteso dell’anno. Del resto, Sabrina Ferilli è sempre stata una donna libera, forte, coerente, senza nessuna paura di esprimere le sue idee. Politicamente, è sempre stata progressista, al fianco delle battaglie delle donne, critica verso i suoi compagni di ideali: “Dopo la vittoria della destra populista a marzo 2018, il Pd e la sinistra avrebbero dovuto capire che cosa era accaduto e correggersi”, ha dichiarato. E all’indomani del film ‘Io e lei’, che raccontava con grande delicatezza una storia d’amore fra donne, diceva: “L’Italia è un Paese che lascia per strada tutti, figuriamoci le minoranze. Girando il film ho capito che persino le definizioni ‘omosessuale’ e ‘eterosessuale’ sono sbagliate. Usiamo termini come ‘omo-sentimentali’ e ‘etero-sentimentali’, perché non bisogna mai mettere il sesso al centro dei nostri pensieri e delle nostre scelte. Il sesso divide: quello che unisce è la complicità, l’affetto, la solidarietà. Le unioni civili vanno riconosciute, su questo non c’è dubbio”. Durante una rassegna a Napoli, Sabrina ha aggiunto: “La vera bellezza delle donne è la libertà, la loro emancipazione. Tante donne lottano, ciascuna a suo modo. Si vince con l’unione, la solidarietà, il gruppo: una voce si può anche non ascoltare, ma migliaia di voci non possono essere ignorate. Vorrei, in generale, che ci fosse più partecipazione della gente alla vita pubblica: meno social e più attiva”. Ha parlato anche del valore dell’arte e della cultura. “Non c’è bisogno di fare tanti studi: l’approccio con la cultura può avvenire in tanti modi. Ci sono tante possibilità per capire e per farsi un’opinione libera. Per me la bellezza è questa: la libertà mentale”.