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Home » Attualità » Saluto romano al Parlamento europeo, il video e le scuse dell’eurodeputato Angel Dzhambazki: “Un equivoco”

Saluto romano al Parlamento europeo, il video e le scuse dell’eurodeputato Angel Dzhambazki: “Un equivoco”

Durante la plenaria all'Europarlamento, il nazionalista bulgaro ha rivolto il saluto nazista alla vicepresidente Pina Picierno. Chieste sanzioni nei suoi confronti, la presidente Metsola: "Inaccettabile"

Remy Morandi
17 Febbraio 2022
saluto romano parlamento europeo

saluto romano parlamento europeo

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Conclude il suo discorso con un “Lunga vita all’Europa delle Nazioni”, si alza e prima di uscire dal Parlamento europeo fa il saluto romano rivolto alla vicepresidente Pina Picierno. Questo è ciò che l’eurodeputato bulgaro Angel Dzhambazki, iscritto al Gruppo Ecr (il gruppo di cui fa parte anche Fratelli d’Italia), ha fatto durante la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Nei confronti dell’eurodeputato bulgaro sono già state chieste sanzioni, e lui si è già scusato dicendo che si è trattato di un “semplice saluto che è stato equivocato”. Ma il video del saluto nazista è difficilmente equivocabile e in tanti hanno già espresso sui social la loro indignazione, a partire dalla stessa presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che su Twitter ha commentato: “Un saluto fascista nel Parlamento europeo è inaccettabile per me, sempre e ovunque”.

Parce qu’il a défendu l’état de droit en 🇪🇺, @sandrogozi s’est fait insulter par l’eurodéputé @djambazki, qui a quitté l’hémicycle en faisant un scandaleux salut nazi.

Tu as tout notre soutien Sandro.

Nous demandons à Mme Metsola, @EP_President, d’agir. pic.twitter.com/rIXrbB5wO1

— Renaissance (@Renaissance_UE) February 16, 2022

Angel Dzhambazki, 42 anni, è membro del partito ultranazionalista bulgaro Movimento Nazionale Bulgaro

Saluto romano al Parlamento europeo, che cosa è successo in Aula?

Ma riavvolgiamo il nastro. Mercoledì 16 febbraio nella plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo si stava dibattendo sulla recente sentenza della Corte di giustizia europea con la quale era stata bocciata la richiesta di annullare il meccanismo di condizionalità, quello che lega l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto. Il ricorso, presentato da Polonia e Ungheria, viene respinto durante la plenaria e così si accende il dibattito. L’eurodeputato del Gruppo Ecr (Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei) e membro del partito ultranazionalista bulgaro Movimento Nazionale Bulgaro, Angel Dzhambazki, 42 anni, prende la parola e sottolinea che il dibattito portato avanti nella plenaria non riguardava “lo stato di diritto”, ma “l’odio per l’idea del concetto di nazione”. Poi spiega che la decisione presa dalla Corte di giustizia europea è “un abominio” e ancora, rivolgendosi ai colleghi in aula e puntando il dito in particolare contro l’italiano Sandro Gozi, afferma: “Non saremo mai d’accordo con la vostra agenda, l’agenda delle Ong che cercano di distruggere l’Europa, trasformandola in qualcos’altro”. Finito il suo intervento, Angel Dzhambazki si alza dalla poltrona, si dirige verso l’uscita dall’Aula, ma prima si volta verso la vicepresidente del Parlamento Pina Picierno e le rivolge il saluto romano.

Roberta Metsola, 43 anni, è presidente del Parlamento europeo

La presidente del Parlamento europeo Metsola: “Quel gesto offende me e l’Europa”

Numerose le reazioni su Twitter al gesto dell’eurodeputato bulgaro. Prima tra tutte, quella della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che su Twitter scrive: “Un saluto fascista in Parlamento europeo è inaccettabile per me, sempre e ovunque. Offende me e chiunque altro in Europa. Noi siamo per il contrario. Siamo la Casa della democrazia. Quel gesto viene dal capitolo più oscuro della nostra storia e deve rimanere là”.

A fascist salute in the European Parliament is unacceptable to me – always and everywhere.

It offends me and everyone else in Europe.

We stand for the opposite.

We are the House of democracy.

That gesture is from the darkest chapter of our history and must be left there.

— Roberta Metsola (@RobertaMetsola) February 16, 2022

Anche la stessa Pina Picierno ha commentato l’accaduto su Twitter, spiegando che: “Nella seduta che ho presieduto stasera l’eurodeputato bulgaro Dzhambazki ha esibito il saluto romano. Ho subito condannato l’accaduto e chiesto di sanzionare questo gesto ignobile e inaccettabile. Il Parlamento europeo è monumento vivo della democrazia contro la barbarie del nazifascismo”.

Nella seduta che ho presieduto stasera l’eurodeputato bulgaro Dzhambazki ha esibito il saluto romano. Ho subito condannato l’accaduto e chiesto di sanzionare questo gesto ignobile e inaccettabile. @Europarl_EN è monumento vivo della democrazia contro la barbarie del nazifascismo

— Pina Picierno (@pinapic) February 16, 2022

Anche in Italia molti hanno reagito condannando il gesto dell’eurodeputato bulgaro. Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha sottolineato che “il saluto nazista nel Parlamento europeo è un’immagine che profana la storia dell’Europa e la nostra stessa vita, nata sulle macerie del nazifascismo. Mai avremmo voluto vederla. Questo è il tempo di vivere da europei, uniti e con coraggio: ce lo avrebbe ripetuto il presidente Sassoli”. La viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, ha scritto che “Il saluto fascista nel cuore della democrazia Ue è un atto vergognoso” e si è augurata che “mai più questi gesti si ripetano nelle nostre Istituzioni”.

L’eurodeputato bulgaro si difende: “Mi scuso per il mio innocente saluto”

Dopo la bufera per quel gesto, l’eurodeputato bulgaro Angel Dzhambazki si è difeso scusandosi per quel “semplice saluto che è stato equivocato. Mi scuso – prosegue – se il mio innocente saluto, che era da intendere come gesto di scuse, ha offeso qualcuno”, ha scritto in una mail ai colleghi. “Un umile saluto alla presidente dopo aver detto delle cose per cui molti erano in disaccordo, anche per provocare. Immaginate la mia sorpresa quando la conseguenza del mio gesto è stata interpretata come un saluto nazista. Credo che opinioni dissonanti portino beneficio al dibattito. Non sono estraneo alle controversie ma questa è una calunnia”, ha concluso l’eurodeputato bulgaro Angel Dzhambazki.

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  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
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Parce qu'il a défendu l'état de droit en 🇪🇺, @sandrogozi s'est fait insulter par l'eurodéputé @djambazki, qui a quitté l'hémicycle en faisant un scandaleux salut nazi.

Tu as tout notre soutien Sandro. Nous demandons à Mme Metsola, @EP_President, d'agir. pic.twitter.com/rIXrbB5wO1 — Renaissance (@Renaissance_UE) February 16, 2022
Angel Dzhambazki, 42 anni, è membro del partito ultranazionalista bulgaro Movimento Nazionale Bulgaro

Saluto romano al Parlamento europeo, che cosa è successo in Aula?

Ma riavvolgiamo il nastro. Mercoledì 16 febbraio nella plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo si stava dibattendo sulla recente sentenza della Corte di giustizia europea con la quale era stata bocciata la richiesta di annullare il meccanismo di condizionalità, quello che lega l'erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto. Il ricorso, presentato da Polonia e Ungheria, viene respinto durante la plenaria e così si accende il dibattito. L'eurodeputato del Gruppo Ecr (Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei) e membro del partito ultranazionalista bulgaro Movimento Nazionale Bulgaro, Angel Dzhambazki, 42 anni, prende la parola e sottolinea che il dibattito portato avanti nella plenaria non riguardava "lo stato di diritto", ma "l'odio per l'idea del concetto di nazione". Poi spiega che la decisione presa dalla Corte di giustizia europea è "un abominio" e ancora, rivolgendosi ai colleghi in aula e puntando il dito in particolare contro l'italiano Sandro Gozi, afferma: "Non saremo mai d'accordo con la vostra agenda, l'agenda delle Ong che cercano di distruggere l'Europa, trasformandola in qualcos'altro". Finito il suo intervento, Angel Dzhambazki si alza dalla poltrona, si dirige verso l'uscita dall'Aula, ma prima si volta verso la vicepresidente del Parlamento Pina Picierno e le rivolge il saluto romano.
Roberta Metsola, 43 anni, è presidente del Parlamento europeo

La presidente del Parlamento europeo Metsola: "Quel gesto offende me e l'Europa"

Numerose le reazioni su Twitter al gesto dell'eurodeputato bulgaro. Prima tra tutte, quella della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che su Twitter scrive: "Un saluto fascista in Parlamento europeo è inaccettabile per me, sempre e ovunque. Offende me e chiunque altro in Europa. Noi siamo per il contrario. Siamo la Casa della democrazia. Quel gesto viene dal capitolo più oscuro della nostra storia e deve rimanere là".

A fascist salute in the European Parliament is unacceptable to me - always and everywhere.

It offends me and everyone else in Europe. We stand for the opposite. We are the House of democracy. That gesture is from the darkest chapter of our history and must be left there. — Roberta Metsola (@RobertaMetsola) February 16, 2022
Anche la stessa Pina Picierno ha commentato l'accaduto su Twitter, spiegando che: "Nella seduta che ho presieduto stasera l'eurodeputato bulgaro Dzhambazki ha esibito il saluto romano. Ho subito condannato l’accaduto e chiesto di sanzionare questo gesto ignobile e inaccettabile. Il Parlamento europeo è monumento vivo della democrazia contro la barbarie del nazifascismo".

Nella seduta che ho presieduto stasera l’eurodeputato bulgaro Dzhambazki ha esibito il saluto romano. Ho subito condannato l’accaduto e chiesto di sanzionare questo gesto ignobile e inaccettabile. @Europarl_EN è monumento vivo della democrazia contro la barbarie del nazifascismo

— Pina Picierno (@pinapic) February 16, 2022
Anche in Italia molti hanno reagito condannando il gesto dell'eurodeputato bulgaro. Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha sottolineato che "il saluto nazista nel Parlamento europeo è un'immagine che profana la storia dell'Europa e la nostra stessa vita, nata sulle macerie del nazifascismo. Mai avremmo voluto vederla. Questo è il tempo di vivere da europei, uniti e con coraggio: ce lo avrebbe ripetuto il presidente Sassoli". La viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, ha scritto che "Il saluto fascista nel cuore della democrazia Ue è un atto vergognoso" e si è augurata che "mai più questi gesti si ripetano nelle nostre Istituzioni".

L'eurodeputato bulgaro si difende: "Mi scuso per il mio innocente saluto"

Dopo la bufera per quel gesto, l'eurodeputato bulgaro Angel Dzhambazki si è difeso scusandosi per quel "semplice saluto che è stato equivocato. Mi scuso - prosegue - se il mio innocente saluto, che era da intendere come gesto di scuse, ha offeso qualcuno", ha scritto in una mail ai colleghi. "Un umile saluto alla presidente dopo aver detto delle cose per cui molti erano in disaccordo, anche per provocare. Immaginate la mia sorpresa quando la conseguenza del mio gesto è stata interpretata come un saluto nazista. Credo che opinioni dissonanti portino beneficio al dibattito. Non sono estraneo alle controversie ma questa è una calunnia", ha concluso l'eurodeputato bulgaro Angel Dzhambazki.
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