Equiparare i rifiuti accidentalmente pescati ai rifiuti urbani, attraverso il recepimento della Direttiva Europea 2019/883: ad una lettura frettolosa queste parole potrebbero sembrare un freddo esempio di linguaggio tecnico-burocratico. Sennonché la definitiva approvazione del
Ddl (cosiddetto) “Salvamare”,avvenuta oggi al Senato con
198 voti favorevoli e nessun contrario, rappresenta in realtà un passaggio di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ambiente marittimo, dopo un lungo iter di discussione, avviatosi nel 2019. La legge permette infatti ai
pescatori che recuperano plastica in mare con le reti di condurla in porto, dove le autorità portuali devono riceverla in apposite isole ecologiche e avviarla al
riciclo. Fino ad oggi, i pescatori erano praticamente costretti a
ributtare in mare la
plastica pescata, per non essere denunciati penalmente per
trasporto illegale di rifiuti. La norma vale anche per i laghi e i fiumi.
La legge cosiddetta Salvamare passa anche al Senato e diventa legge
Le innovazioni introdotte
"Sono felicissimo, emozionato e commosso – ha commentato stamani
l'ex ministro Sergio Costa su Facebook –. La perseveranza, la testardaggine, la voglia, la passione, con un pizzico di pazzia parlamentare, hanno trasformato un'idea in una legge che fa bene al mare e all’Italia". Costa ha anche spiegato le altre
innovazioni della nuova legge: "Da oggi saranno possibili
campagne di sensibilizzazione, di informazione, di partecipazione, organizzate da
cittadini volenterosi con l'aiuto dello Stato. Da oggi l'
Educazione Ambientale entra prepotentemente in tutte le scuole italiane. Prima era possibile, ma non obbligatorio. Da adesso sì. Inoltre, tutte le scuole dovranno fare
raccolta differenziata, con l'aiuto degli studenti” ha detto il ministro.
WWF: "Riconosciuto il ruolo delle associazioni ma ancora serie lacune da sanare"
Soddisfazione anche dalle associazioni ambientaliste. Il
WWF che in questi anni ha portato avanti, in sinergia con le associazioni di categoria, una intensa attività di interlocuzione con le forze parlamentari sottolinea come sia molto importante “avere finalmente riconosciuto
il ruolo delle associazioni ambientaliste nello svolgimento delle campagne di
pulizia del mare e delle acque interne, nonché la previsione di azioni mirate alla pulizia dei fiumi". Secondo il WWF “permangono tuttavia serie
lacune sulla gestione delle biomasse vegetali, di cui all’art. 5, perché non viene posto freno alla cattiva gestione della posidonia oceanica spiaggiata, che rappresenta un elemento essenziale per la
biodiversità degli ecosistemi costieri e garantisce una protezione naturale dall’erosione". L’associazione auspica dunque che questi punti siano oggetto di successivi interventi del legislatore, con l’obiettivo di dare concreta attuazione ai nuovi principi costituzionali di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.