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Home » HP Trio » Samantha Cristoforetti diventa Barbie e spinge le bambine a “una carriera nel mondo scientifico”

Samantha Cristoforetti diventa Barbie e spinge le bambine a “una carriera nel mondo scientifico”

Da AstroSam ad AstroBarbie: una nuova creazione dell'azienda di giocattoli statunitense Mattel per sensibilizzare bambine e genitori sulle possibilità di carriera in ambito Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics)

Francesco Lommi
5 Ottobre 2021
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Non esistono giochi per bambini o per bambine come, tantomeno, non esistono lavori per uomini o per donne. Il gender gap e il retaggio di certi vecchi luoghi comuni e convinzioni si misura (anche) nei messaggi e negli insegnamenti che vengono passati ai più piccini: “la mamma stira“; “il papà lavora” e tutti i classici esempi stereotipati da libro di testo delle elementari che tanto hanno fatto discutere. Perciò, in occasione della “Settimana mondiale dello spazio”, l’azienda di giocattoli statunitense Mattel ha lanciato la nuova Barbie ad immagine e somiglianza di Samantha Cristoforetti, l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Dal 4 al 10 ottobre Barbie infatti collaborerà con l’Esa e AstroSam per celebrare “Donne nello Spazio” e ispirare le bambine di tutto il mondo a considerare il campo delle scienze come una valida opzione di carriera.
Parte dei proventi delle vendite della bambola Barbie Samantha Cristoforetti, precedentemente realizzata come Barbie in edizione unica, sarà donata a Women In Aerospace per ispirare la prossima generazione attraverso una borsa di studio per il percorso di dottorato di una ragazza. Inoltre, la bambola creata a somiglianza di AstroSam, ha già viaggiato su un volo a gravità zero dalla base dell’Esa in Germania, riproducendo la preparazione e l’esperienza di un vero astronauta, e volerà nello spazio con Cristoforetti nella sua prossima missione.
“A volte le piccole cose possono piantare i semi di grandi sogni, chi lo sa? Forse il divertimento, le immagini della mia bambola che fluttua nell’assenza di gravità, stimoleranno l’immaginazione delle bambine e le porteranno a considerare una carriera nel mondo scientifico“, commenta Cristoforetti. È inoltre disponibile da oggi materiale educativo per mettere in (L)uce diverse carriere nel campo spaziale e per insegnare ai bambini in età scolare sempre di più sullo spazio, incluso ciò che accade su un volo a gravità zero. La partnership tra Barbie ed ESA è stata ideata dopo che una ricerca nel Regno Unito, condotta nel 2019, ha mostrato che 4 genitori su 10 ritenevano di non dover stimolare le loro figlie ad intraprendere questo tipo di carriera, a causa della loro stessa mancanza di conoscenze in questo settore. Più del 30% non credeva che ci fossero abbastanza modelli di ruolo positivi nello spazio e nei campi relativi alle discipline scientifiche. Ora sarà più facile, anche per una bambina, sognare di diventare un’astronauta: da AstroSam ad AstroBarbie, perché le professioni non hanno genere. 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Non esistono giochi per bambini o per bambine come, tantomeno, non esistono lavori per uomini o per donne. Il gender gap e il retaggio di certi vecchi luoghi comuni e convinzioni si misura (anche) nei messaggi e negli insegnamenti che vengono passati ai più piccini: "la mamma stira"; "il papà lavora" e tutti i classici esempi stereotipati da libro di testo delle elementari che tanto hanno fatto discutere. Perciò, in occasione della "Settimana mondiale dello spazio", l'azienda di giocattoli statunitense Mattel ha lanciato la nuova Barbie ad immagine e somiglianza di Samantha Cristoforetti, l'astronauta dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Dal 4 al 10 ottobre Barbie infatti collaborerà con l'Esa e AstroSam per celebrare "Donne nello Spazio" e ispirare le bambine di tutto il mondo a considerare il campo delle scienze come una valida opzione di carriera.
Parte dei proventi delle vendite della bambola Barbie Samantha Cristoforetti, precedentemente realizzata come Barbie in edizione unica, sarà donata a Women In Aerospace per ispirare la prossima generazione attraverso una borsa di studio per il percorso di dottorato di una ragazza. Inoltre, la bambola creata a somiglianza di AstroSam, ha già viaggiato su un volo a gravità zero dalla base dell'Esa in Germania, riproducendo la preparazione e l'esperienza di un vero astronauta, e volerà nello spazio con Cristoforetti nella sua prossima missione.
"A volte le piccole cose possono piantare i semi di grandi sogni, chi lo sa? Forse il divertimento, le immagini della mia bambola che fluttua nell'assenza di gravità, stimoleranno l'immaginazione delle bambine e le porteranno a considerare una carriera nel mondo scientifico", commenta Cristoforetti. È inoltre disponibile da oggi materiale educativo per mettere in (L)uce diverse carriere nel campo spaziale e per insegnare ai bambini in età scolare sempre di più sullo spazio, incluso ciò che accade su un volo a gravità zero. La partnership tra Barbie ed ESA è stata ideata dopo che una ricerca nel Regno Unito, condotta nel 2019, ha mostrato che 4 genitori su 10 ritenevano di non dover stimolare le loro figlie ad intraprendere questo tipo di carriera, a causa della loro stessa mancanza di conoscenze in questo settore. Più del 30% non credeva che ci fossero abbastanza modelli di ruolo positivi nello spazio e nei campi relativi alle discipline scientifiche. Ora sarà più facile, anche per una bambina, sognare di diventare un'astronauta: da AstroSam ad AstroBarbie, perché le professioni non hanno genere. 
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