C’era un buio nero pece l’altra notte su nei boschi del Mugello, in Toscana. Sette gradi, l’aria via via più umida, le foglie scivolose. E quel dolore lancinante che lei, una signora di sessant’anni, sorda così come il marito e una giovane amica (tutti prelinguistici, ovvero senza la capacità di parlare, ndr) , sentiva alla caviglia. Frattura scomposta. Pochi minuti prima era caduta mentre cercava di guadare un torrentello per cercare di ritrovare la strada. Un’escursione. Le foto, i sorrisi lungo il sentiero 56 del Cai, in località Fornello, comune di Vicchio. Poi l’incubo che si spalanca davanti a loro e si cristallizza in un attimo. Dov’è la strada? Come si torna ora a casa? Sopra ogni cosa l’impotenza di sentirsi impossibilitati a chiedere aiuto in modo chiaro e tempestivo come le persone che non hanno deficit come la loro.
Ma la donna più giovane mantiene testa e nervi saldi. Afferra il telefonino e con una specifica app in dotazione alle persone con specifiche disabilità, riesce a lanciare un Sos con tanto di coordinate geografiche.
I soccorsi
La macchina dei soccorsi si mette in moto tempo zero. Mancano pochi minuti alle 21. Si mobilitano molti uomini tra Soccorso Alpino e Speleologico della Toscana – che dalla stazione di Falterona danno il ‘là’ alle operazioni – vigili del fuoco e in ultimo anche di un elicottero dell’aeronautica militare inviato dalla provincia di Ferrara e tirato in ballo perché, è stato poi spiegato dai soccorritori, a causa del terreno impervio sarebbe stato alquanto rischioso trarre in salvo via terra il terzetto, specie per le condizioni della donna ferita.
I soccorritori si rendono subito conto della delicatezza della situazione e dell’estrema difficoltà dell’operazione. Fortuna vuole che in poco tempo la prima squadra di tecnici del Soccorso alpino incontri risalendo il bosco l’escursionista più giovane che sta provando a scendere a valle appunto per cercare aiuto. Nonostante la difficoltà nelle comunicazioni, la giovane, servendosi anche degli ultimi scatti fatti con il telefonino, riesce a spiegare di aver camminato per circa un’ora e mezzo. Quella è dunque la distanza dal punto dove presumibilmente si trovano gli altri due escursionisti. La squadra sale su in quota e prima della mezzanotte individua la coppia.
Un infermiere, arrivato con la squadra del soccorso, senza perdere tempo immobilizza la gamba della donna ferita. A quel punto si opta per spostarla a spalla per circa mezzo chilometro, fino al punto cioè dove l’elicottero ha spazio di manovra per l’atterraggio. La signora è issata a bordo con un verricello. Ora è all’ospedale di Careggi, a Firenze, in condizioni non gravi.
L’Italia riconosce la lingua dei segni
Il nostro è stato l’ultimo dei Paesi europei ad aver riconosciuto la sua lingua dei segni in modo ufficiale. Nel maggio scorso Camera e Senato hanno definitivamente dato l’ok alla conversione in legge del Decreto Sostegni, che all’articolo 34-ter “riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)”. L’articolo con le “Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva” riconoscere anche le figure degli interpreti come professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione della LIS e della LIST. Sarà un ulteriore decreto a definire invece quali saranno i percorsi formativi necessari per l’accesso alle professioni e le norme transitorie per chi già le esercita.
Il testo riporta anche che “per favorire l’accessibilità dei propri servizi, le pubbliche amministrazioni promuovono la diffusione dei servizi di interpretariato in LIS e in LIST, la sottotitolazione e ogni altra modalità idonea a favorire la comprensione della lingua verbale nonché iniziative di formazione del personale”. Questo è un importante risultato, segno di civiltà e grande umanità, che abbraccia ulteriormente il principio di uguaglianza sostanziale sancito nella nostra Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Con il prossimo decreto arriveranno anche nuove tutele e norme per gli interpreti Lis e List.