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Home » HP Trio » Traffico di essere umani: in Florida quattro dipendenti Disney tra i 108 arrestati

Traffico di essere umani: in Florida quattro dipendenti Disney tra i 108 arrestati

"Dove c'è prostituzione, c'è sfruttamento, malattia, disfunzione e ci sono famiglie distrutte" ha dichiarato in conferenza stampa lo sceriffo lo sceriffo della contea di Polk, Grady Judd

Camilla Prato
18 Marzo 2022
In Florida 4 dipendenti Disney arrestati per traffico di essere umani

In Florida 4 dipendenti Disney arrestati per traffico di essere umani

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Dal mondo incantato di Topolino alla dura e cruda realtà. Quattro dipendenti della Disney a Orlando, in Florida, sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione mirata al contrasto del traffico di esseri umani, della prostituzione e della pedofilia. L’operazione sotto copertura che ha portato agli arresti, soprannominata “March Sadness 2“, è iniziata l’8 marzo e ha portato in carcere 108 persone. A darne nota è stato lo sceriffo della contea di Polk, Grady Judd, in una conferenza stampa mercoledì scorso. Si era da poco placata la polemica sulla tardiva presa di posizione della major in merito alla controversa legge della Florida “Don’Say Gay”, che subito l’azienda ‘dei sogni’ è tornata nell’occhio del ciclone.

I dipendenti Disney arrestati

PolkCountySherriffs
Lo sceriffo Judd in una conferenza stampa al termine dell’operazione sotto copertura che ha portato all’arresto di 108 persone per traffico di essere umani, prostituzione e pedofilia

Questi i quattro lavoratori della Walt Disney Company ‘beccati’ durante l’operazione. “Xavier Jackson, 27 anni, lavorava come bagnino al Polynesian Village Resort della Disney. Lo sceriffo Judd afferma che Jackson ha inviato foto e messaggi sessuali espliciti di se stesso a un detective sotto copertura, che online ha finto di essere una ragazza di 14 anni. L’uomo – riferisce la CBS News –. È stato incriminato con tre capi d’accusa relativi alla trasmissione di materiale pornografico a un minore e uno per la comunicazione illecita”. “Gli altri tre, che presumibilmente stavano tentando di adescare alcune prostitute, sono stati identificati da Judd come Wilkason Fidele, 24 anni, che ha lavorato presso il Cosmic Ray’s Starlight Café di Tomorrowland per quattro anni; Shubham Malave, 27 anni, che ha un visto di cittadinanza dall’India e ha lavorato come sviluppatore di software per la Disney, e infine Ralph Leese, 45 anni, che ha passato quasi quattro anni a lavorare nel settore IT per la Disney” si legge nel rapporto. “Abbiamo protetto una ragazzina qualunque che è stata adescata o potenzialmente adescata da questi malvagi, deviati criminali. Delinquenti, ecco tutto quello che sono”, ha detto Judd a proposito dei quattro sospettati, tutti operatori della Disney, in una conferenza stampa. “Sono persone pericolose”. “È sposato”, ha detto poi lo sceriffo a proposito di Leese. “Sono certo che la Disney non sia contenta. Scommetto che neanche sua moglie lo è, ma noi siamo molto felici di averlo arrestato”. In una dichiarazione a CBS News, Disney ha confermato che Leese, Fidele e Jackson sono stati messi in congedo non retribuito. Inoltre ha aggiunto che Malave non è un dipendente dell’azienda.

L’operazione “March Sadness 2”

Il tabellone con le foto dei 108 arresti nell’ambito dell’operazione “March Sadness 2”

Gli investigatori, che online fingevano di essere prostitute minorenni, hanno dato appuntamento ai loro ‘corteggiatori’ in un appartamento in cui ad aspettarli, invece, c’erano gli agenti che li hanno immediatamente ammanettati. “L’arresto di un trafficante di esseri umani e di quattro pedofili, da solo, rende l’intera operazione proficua”, ha detto mercoledì lo sceriffo di Polk County. “Dove c’è prostituzione, c’è sfruttamento, malattia, disfunzione e ci sono famiglie distrutte”. Tra coloro che sono caduti nelle maglie della giustizia ci sono infatti anche un uomo che lavorava in un parco di divertimenti per famiglie a Orlando (chiamato The Fun Spot) e un ex giudice della Florida. Quest’ultimo, Daniel Peters, 66 anni, un giudice del 4° Sub Circuit Court della contea di Cook, ha dichiarato di essere stato assistente speciale per gli affari legali nell’ufficio conteale dei regolamenti professionali. Ora è accusato di adescamento di una prostituta minorenne: “Ha richiesto un avvocato – ha detto Judd –. Bene giudice, se ha bisogno di un legale lei ha davvero dei problemi”.
Lo sceriffo, alla fine della conferenza, ha poi avvertito che il suo ufficio continuerà ad arrestare coloro che violano la legge. “Quello che mi stupisce è che potremmo fare un’altra operazione a partire dalla prossima settimana e riempire di nuovo questo quadro”, ha detto indicando il tabellone con le foto dei 108 arrestati. “E state certi di una cosa: io e questi commissari faremo proprio questo. Ritorneremo e se violate la legge, vi porteremo in prigione. Questa è una promessa”.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Dal mondo incantato di Topolino alla dura e cruda realtà. Quattro dipendenti della Disney a Orlando, in Florida, sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione mirata al contrasto del traffico di esseri umani, della prostituzione e della pedofilia. L'operazione sotto copertura che ha portato agli arresti, soprannominata "March Sadness 2", è iniziata l'8 marzo e ha portato in carcere 108 persone. A darne nota è stato lo sceriffo della contea di Polk, Grady Judd, in una conferenza stampa mercoledì scorso. Si era da poco placata la polemica sulla tardiva presa di posizione della major in merito alla controversa legge della Florida "Don'Say Gay", che subito l'azienda 'dei sogni' è tornata nell'occhio del ciclone.

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L'operazione "March Sadness 2"

Il tabellone con le foto dei 108 arresti nell'ambito dell'operazione "March Sadness 2"
Gli investigatori, che online fingevano di essere prostitute minorenni, hanno dato appuntamento ai loro 'corteggiatori' in un appartamento in cui ad aspettarli, invece, c’erano gli agenti che li hanno immediatamente ammanettati. "L'arresto di un trafficante di esseri umani e di quattro pedofili, da solo, rende l'intera operazione proficua", ha detto mercoledì lo sceriffo di Polk County. "Dove c'è prostituzione, c'è sfruttamento, malattia, disfunzione e ci sono famiglie distrutte". Tra coloro che sono caduti nelle maglie della giustizia ci sono infatti anche un uomo che lavorava in un parco di divertimenti per famiglie a Orlando (chiamato The Fun Spot) e un ex giudice della Florida. Quest'ultimo, Daniel Peters, 66 anni, un giudice del 4° Sub Circuit Court della contea di Cook, ha dichiarato di essere stato assistente speciale per gli affari legali nell’ufficio conteale dei regolamenti professionali. Ora è accusato di adescamento di una prostituta minorenne: "Ha richiesto un avvocato – ha detto Judd –. Bene giudice, se ha bisogno di un legale lei ha davvero dei problemi". Lo sceriffo, alla fine della conferenza, ha poi avvertito che il suo ufficio continuerà ad arrestare coloro che violano la legge. "Quello che mi stupisce è che potremmo fare un'altra operazione a partire dalla prossima settimana e riempire di nuovo questo quadro", ha detto indicando il tabellone con le foto dei 108 arrestati. "E state certi di una cosa: io e questi commissari faremo proprio questo. Ritorneremo e se violate la legge, vi porteremo in prigione. Questa è una promessa".
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