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Home » HP Trio » Tutti “Uniti dagli stessi colori”: la campagna del calcio italiano contro la discriminazione

Tutti “Uniti dagli stessi colori”: la campagna del calcio italiano contro la discriminazione

Camilla Prato
25 Marzo 2022
Monica Martinez

Monica Martinez

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Addio ai Mondiali in Qatar. La nazionale di calcio italiana giovedì 24 marzo ha mancato la qualificazione alla Coppa del Mondo, sconfitta 1-0 ai playoff dalla Macedonia del Nord. Al Renzo Barbera di Palermo, tutto esaurito per l’occasione, la squadra campione d’Europa di Mancini è condannata da un gol dell’ex rosanero Trajkovski al 92esimo minuto, che regala ai macedoni il pass per la finalissima contro il Portogallo (vincente contro la Turchia per 3-1). Dal sogno all’incubo per gli azzurri fuori dal secondo mondiale consecutivo dopo quello di Russia 2018.

L’attaccante dell’Italia Joao Pedro è sconcertato dopo la sconfitta contro la Macedonia del Nord per la qualificazione ai Mondiali Qatar 2022 (ANSA)

Ma al di là della cocente delusione si possono e si devono trovare anche spunti positivi, barlumi di speranza che, anche se non riguardano strettamente ciò che accade sul campo, non sono meno importanti del risultato della partita. In occasione dello spareggio tra Italia-Macedonia del Nord, infatti, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha lanciato un’importantissima campagna: il calcio italiano si unisce in un fronte comune contro la discriminazione razziale.

Il calcio italiano unito contro la discriminazione

L’idea della campagna della Figc nasce per dare seguito alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale (21 marzo) e continuità ai progetti di sensibilizzazione e di informazioni lanciati in quell’occasione. Perché la lotta al razzismo non si combatte un solo giorno all’anno, ma va portata avanti sempre, anche sui campi di calcio, negli spogliatoi, sugli spalti degli stadi. L’obiettivo è diffondere un messaggio forte e univoco: “Il calcio italiano dice no alla discriminazione e lo fa con una voce unica, mettendo in campo la sua forza comunicativa e l’impatto di un’immagine visiva molto chiara: siamo uguali nelle nostre diversità! Il coinvolgimento di tutte le componenti del nostro sistema, che ringrazio, dimostra la grande sensibilità del mondo del calcio, convinto, a ragione, del successo finale nell’indispensabile partita contro ogni forma di razzismo”, dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina.

 

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Un post condiviso da Nazionale Italiana di Calcio (@azzurri)


Un messaggio che sarà condiviso attraverso le piattaforme web e social della Federazione e dei principali attori e attrici del movimento calcistico: le Leghe (dalla Serie A ai Dilettanti), le Componenti Tecniche, l’associazione italiana Arbitri, i vari Settori (giovanile, scolastico e tecnico) e Divisioni (calcio femminile e calcio paralimpico e sperimentale). Il partner istituzionale dell’iniziativa è l’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri), con il fondamentale contributo della UEFA HatTrick FSR (Football and Social Responsibility).
La campagna sarà poi veicolata anche in concomitanza con i match di martedì 29 marzo e venerdì 8 aprile, che vedranno la nazionale Under 21 sfidare la Bosnia ed Erzegovina per la qualificazione al Campionato Europeo, e quella Femminile ospitare la Lituania nell’incontro valido per il pass verso il Mondiale del 2023. Tutti gli attori della campagna diffonderanno il messaggio nelle giornate di gara dedicate e durante gli eventi che saranno realizzati nel corso dell’anno.

Il mondo del calcio italiano si unisce nella campagna contro la discriminazione razziale #UnitiDagliStessiColori

#UnitiDagliStessiColori

Il concept #UnitiDagliStessiColori ed è stato ideato dall’agenzia Independent Ideas (Publicis Groupe). Ciano, magenta, giallo e nero (per chi si intende di grafica la famosa quadricromia CMYK) vogliono simboleggiare artisticamente le diverse etnie, raccontate da un punto di vista originale e inaspettato: contro le logiche irrazionali e ingiustificate della discriminazione, la campagna sfrutta i colori primari dimostrando che ogni tipo di pelle ha la stessa origine e, di fatto, è la combinazione degli stessi colori. Parte integrante del Piano Antidiscriminazione FIGC, lanciato lo scorso gennaio, il progetto nasce dalla volontà della Federazione di dare un segnale concreto e coeso contro la discriminazione e promuovere invece l’inclusione. Il Piano infatti si compone di varie iniziative che, a partire dalla partita di giovedì 24 marzo, saranno realizzate nei prossimi mesi grazie al fondamentale impegno di tutti gli attori coinvolti.

I testimonial della campagna

Joaquin Correa (Lega Serie A – FC Internazionale Milano)
José Machín (Lega Serie B – AC Monza)
Mohammed Amine Chakir (Lega Pro – AC Renate)
Alessia Groni (Lega Nazionale Dilettanti – Pavia Academy 1911 Calcio Femminile)
Maurizio Mariani (Associazione Italiana Arbitri – Arbitro Internazionale)
Alberto Gilardino (Associazione Italiana Allenatori di Calcio – Acn Siena 1904)
Sara Gama (Associazione Italiana Calciatori – Vice Presidente AIC)
Gianluca Zambrotta (Settore Tecnico – Vice Presidente)
Sofia Verrini ed Elia Benedetti (Settore Giovanile e Scolastico)
Monica Tatiana Pinilla Martinez (Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale – Ssd Minerva per Tukiki)
Mana Mihaschi (Calcio Divisione Femminile – U.S. Sassuolo)

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

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  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Addio ai Mondiali in Qatar. La nazionale di calcio italiana giovedì 24 marzo ha mancato la qualificazione alla Coppa del Mondo, sconfitta 1-0 ai playoff dalla Macedonia del Nord. Al Renzo Barbera di Palermo, tutto esaurito per l'occasione, la squadra campione d'Europa di Mancini è condannata da un gol dell'ex rosanero Trajkovski al 92esimo minuto, che regala ai macedoni il pass per la finalissima contro il Portogallo (vincente contro la Turchia per 3-1). Dal sogno all'incubo per gli azzurri fuori dal secondo mondiale consecutivo dopo quello di Russia 2018.
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Il calcio italiano unito contro la discriminazione

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Il mondo del calcio italiano si unisce nella campagna contro la discriminazione razziale #UnitiDagliStessiColori

#UnitiDagliStessiColori

Il concept #UnitiDagliStessiColori ed è stato ideato dall'agenzia Independent Ideas (Publicis Groupe). Ciano, magenta, giallo e nero (per chi si intende di grafica la famosa quadricromia CMYK) vogliono simboleggiare artisticamente le diverse etnie, raccontate da un punto di vista originale e inaspettato: contro le logiche irrazionali e ingiustificate della discriminazione, la campagna sfrutta i colori primari dimostrando che ogni tipo di pelle ha la stessa origine e, di fatto, è la combinazione degli stessi colori. Parte integrante del Piano Antidiscriminazione FIGC, lanciato lo scorso gennaio, il progetto nasce dalla volontà della Federazione di dare un segnale concreto e coeso contro la discriminazione e promuovere invece l'inclusione. Il Piano infatti si compone di varie iniziative che, a partire dalla partita di giovedì 24 marzo, saranno realizzate nei prossimi mesi grazie al fondamentale impegno di tutti gli attori coinvolti.

I testimonial della campagna

Joaquin Correa (Lega Serie A - FC Internazionale Milano) José Machín (Lega Serie B - AC Monza) Mohammed Amine Chakir (Lega Pro - AC Renate) Alessia Groni (Lega Nazionale Dilettanti - Pavia Academy 1911 Calcio Femminile) Maurizio Mariani (Associazione Italiana Arbitri - Arbitro Internazionale) Alberto Gilardino (Associazione Italiana Allenatori di Calcio - Acn Siena 1904) Sara Gama (Associazione Italiana Calciatori - Vice Presidente AIC) Gianluca Zambrotta (Settore Tecnico – Vice Presidente) Sofia Verrini ed Elia Benedetti (Settore Giovanile e Scolastico) Monica Tatiana Pinilla Martinez (Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale - Ssd Minerva per Tukiki) Mana Mihaschi (Calcio Divisione Femminile - U.S. Sassuolo)
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