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Benedizione per le coppie gay: dai vescovi fiamminghi la liturgia e lo scontro con la Santa Sede

di MARIANNA GRAZI -
21 settembre 2022
coppia omosessuale

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L'argine millenario è crollato e l'onda dell'inclusione entra nella Chiesa Cattolica: via libera a una benedizione ecclesiastica alle coppie omosessuali. Una prima volta mondiale che arriva dai vescovi delle Fiandre, i quali hanno pubblicato una liturgia ad hoc, scontrandosi di fatto con la Santa Sede che, nel marzo 2021, aveva escluso la possibilità di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso. Questo nonostante le tiepide aperture di Papa Francesco in merito alla questione Lgbtq+, a cui però è sempre seguito un secco No alle richieste di ampliamento della platea dei fedeli anche a esponenti della comunità arcobaleno.

I precedenti

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Papa Francesco con il gesuita difensore dei cattolici Lgbt padre James Martin

Invece il sostegno alla benedizione delle coppie omosessuali, già in precedenza, era stato espresso anche da altre Chiese, come quella tedesca - capace di una vera e propria rivoluzione - ma addirittura da alcuni sacerdoti italiani, mosche bianche nel panorama della cristianità nazionale. Ora però arriva la notizia di una vera e propria introduzione "ufficiale", grazie alla liturgia che, stando a quanto  riportato dal quotidiano nazionale olandese Nederlands Dagblad, è stata elaborata da alcuni teologi e soprattutto "è stata pubblicata senza essere stata presentata in anticipo" in Vaticano. Per i vescovi fiamminghi - che la prossima settimana saranno ricevuti dal Papa per la loro visita ad limina - questa decisione contribuirà "a una Chiesa ospitale che non esclude nessuno", risponde "concretamente" e dà "sostanza alla volontà di prestare un'attenzione esplicita alla situazione delle persone omosessuali, dei loro genitori e della famiglia". Tuttavia il 15 marzo del 2021, la Congregazione per la Dottrina della Fede rispose a un "dubium" in merito alla benedizione delle unioni gay: "Al quesito proposto: 'La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso?' Si risponde: negativamente". Nella nota esplicativa si leggeva che venivano ritenute "illecite" le benedizioni concesse alle coppie omosessuali, anche se questo non implica un giudizio negativo sulle singole persone, che possono continuare a essere benedette, né è inteso come un gesto discriminatorio.

Il riferimento ad "Amoris Laetitia"

A far sì che lo storico muro venisse infranto, almeno laddove le condizioni lo permettevano, è stata proprio la volontà del Pontefice di dimostrarsi attento alla questione, almeno a parole, dell'inclusione delle persone omosessuali all'interno della chiesa Cattolica stessa. I presuli delle Fiandre sostengono infatti che la conferma di voler procedere a questa apertura arrivi "esplicitamente da Papa Francesco", nell'esortazione "Amoris laetitia": secondo il cardinale Jozef de Kesel e gli altri, le coppie gay "spesso chiedono durante gli incontri pastorali un momento di preghiera per chiedere a Dio che benedica e perpetui questo impegno di amore e fedeltà". Tuttavia, sottolineano gli stessi, "deve rimanere chiara la differenza con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale", cioè un'unione per tutta la vita tra un uomo e una donna. Anche coloro che scelgono di rimanere celibi, dicono i vescovi, meritano "il nostro apprezzamento e sostegno". Ma coloro che scelgono di vivere una relazione d'amore lo meritano altrettanto "perché anche questa relazione, sebbene non un matrimonio in chiesa, può essere fonte di pace e felicità condivisa per le persone coinvolte".

La liturgia di benedizione

I vescovi fiamminghi benedicono le unioni omosessuali (EVERT ELZINGA / ANP / AFP)

L'elaborazione della liturgia è avvenuta nell'ambito del coordinamento Omosessualità e Fede, all'interno della Chiesa cattolica fiamminga, affidato a Willy Bombeek, per 16 anni portavoce dell'educazione cattolica delle Fiandre. "Io stesso sono gay e religioso, o religioso e gay, l'ordine non ha importanza", afferma al quotidiano olandese. Bombeek ha precisato di essere stato sempre "molto discreto" riguardo alla sua omosessualità ma ha incominciato questa ricerca "perché le persone LGBT sono battezzate e sono parte integrante della Chiesa". Il portavoce ha poi sottolineato che "è importante che ci sia una linea guida in modo che un sacerdote che riceve una domanda per una benedizione da una coppia gay abbia chiarezza su ciò che è possibile". Da lì, l'elaborazione della proposta di tre pagine: oltre alla preghiera e alla lettura della Bibbia, la breve e semplice liturgia di esempio che i vescovi fiamminghi distribuiscono prevede un momento di "impegno di entrambi i coinvolti", in cui essi "esprimono insieme davanti a Dio come si impegnano gli uni verso l'altro". Dichiarano a Dio che "vogliono esserci gli uni per gli altri in ogni circostanza della vita" e pregano per "la forza per essere fedeli gli uni agli altri e per approfondire il nostro impegno". Il primo a riceverla è stato il cardinale Jozef De Kesel, arcivescovo di Mechelen-Bruxelles, che l'accolta favorevolmente. "Quanto accaduto qui si sposa molto bene con il cammino sinodale che il Papa vuole con la Chiesa: si è passati dal basso, da iniziativa personale condivisa con altri, ai vescovi", ha continua Willy Boombeek, secondo cui, infine, l'augurio di benedizione al termine della liturgia è espressamente inteso come "una benedizione per la coppia gay".