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Will Smith e lo schiaffo agli Oscar: "Problema di gestione della rabbia e mascolinità tossica"

di LETIZIA CINI -
28 marzo 2022
Will Smith e la mogie, Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia

Will Smith e la mogie, Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia

“Mi dispiace enormemente per come Will sia riuscito a rovinare la serata più importante della sua vita. Nessuno sa i pregressi di quel nervo tanto scoperto da fargli perdere così il controllo. Lui sa sempre come uscire da ogni situazione. Il fatto che ieri sia inciampato mi addolora". Un uomo (Gabriele Muccino) critica sul proprio profilo twitter il gesto di un altro uomo, quello di Will Smith.
Gabriele Muccino e Will Smith

Gabriele Muccino e Will Smith: il regista italiano lo ha diretto nel film 'La ricerca della felicità' nel 2007

E non una persona qualsiasi, ma il regista e amico che per lui faceva un gran tifo, visto l’Oscar “mancato“ dell’attore nel film 'La ricerca della felicità' da lui diretto (e da Will Smith magistralmente interpretato) nel 2007. Lo aveva confidato lo stesso regista italiano con un tweet precedente, scritto alla vigilia dei premi: “Domani sera Will Smith vincerà l’#Oscar che sfiorò per 15 voti con la nostra 'La ricerca della felicità’. Lui è sensazionale. Ci siamo scritti e se lo sente anche lui secondo me. Anche se non si può dire. Ma io vado contro la superstizione e domani so che godrò con lui!“, aveva twittato Muccino.
Will Smith e la mogie, Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia

Will Smith e la mogie, Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia

Eppure, anche ai suoi occhi, quel gesto pur 'in difesa della moglie’, è parso imperdonabile. Prendere a schiaffoni qualcuno perché ironizza - certamente a sproposito - su un problema di salute della persona amata, è e rimane un gesto deprecabile. Quello che fa riflettere è che la diretta interessata - l’attrice e moglie di Will Smith, Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia - non ha manifestato più di tanto il proprio disappunto, tranne che per uno sguardo rivolto al cielo, per l’infelice uscita di Chris Rock agli Academy Awards 2022. Negli ultimi mesi Jada Pinkett Smith ha parlato pubblicamente della lotta contro la sua malattia e anche della caduta dei suoi capelli. Suo marito ha riso inizialmente alla battuta del comico: lei, invece, era visibilmente infastidita. Poi però Will Smith ha smesso di ridere. E al comico e conduttore, 'colpevole’ di aver fatto la battuta sul taglio di capelli della signora Smith, quel commento è costato uno schiaffone in pieno viso. All'inizio gli spettatori avevano pensato a uno scherzo, uno sketch già in programma nel momento in cui Rock presentava i premi per il miglior documentario, ma l’insulto che ha accompagnato lo schiaffo ha presto tolto ogni dubbio: “Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua fottuta bocca", ha urlato Will mentre la censura televisiva prontamente bloccava l’audio cancellando la parolaccia. Immediate le scuse dell’attore, premiato con la statuetta per la migliore performance per 'Una famiglia vincente – King Richard', scuse non accolte però dall’Accademy, che sul proprio profilo Twitter ha annunciato che “non è tollerata la violenza in qualsiasi forma”. “Aggredire qualcuno per amore non è una dimostrazione d’amore, ma è violenza - tuona buona parte del web - una donna non ha bisogno di un difensore e, comunque, non avrebbe certo reagito così".  Smith ha cercato di giustificare il suo comportamento violento attraverso le lacrime, che potrebbero ricordare uno dei tratti tipici del comportamento di un aggressore: “L’arte imita la vita, e io sono sembrato il padre pazzo, proprio come dicevano di Richard. L’amore ti fa fare cose incredibili”. Chissà come la pensa in proposito Jada Pinkett Smith, la diretta interessata, che già 2016 era stata oggetto di battute da parte del comico.

Will fra problemi di gestione della rabbia e 'mascolinità tossica'

Lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock

Fra le ipotesi che girano sulla stampa internazionale, c'è quella di un possibile problema di gestione della rabbia dell'attore: lo stesso Gabriele Muccino non aveva nascosto di aver incontrato grossi problemi durante le riprese del film. Ma c'è anche chi parla di 'mascolinità tossica': è il caso di Shaun Harper, professore presso la University of Southern California e direttore esecutivo dell’USC Race and Equity Center. “Come studioso, insegno che la 'mascolinità tossica' è dimostrazione di fanciullezza e virilità che sono dannose per se stessi e per gli altri - scrive il professor Harper sul Los Angeles Time - . In molti modi è un cocktail dei peggiori comportamenti e atteggiamenti che un ragazzo può avere: lo induce ad agire senza autocontrollo e a eseguire stereotipi maschilisti. Will Smith ha 53 anni, il che conferma che la mascolinità tossica non riguarda l’immaturità. Non è una cosa da cui gli uomini crescono naturalmente. Alcuni di noi ne incarnano aspetti per tutta la vita. Capire cos’è e come si manifesta nei nostri atteggiamenti e comportamenti potrebbe semplicemente salvarci dall’infliggere danni a noi stessi e agli altri". "Il recupero da una vita di mascolinità tossica richiede a noi uomini di fare un passo indietro ed essere incredibilmente consapevoli della miriade di modi in cui siamo stati educati a gestire la rabbia nelle nostre interazioni con altri uomini, donne e persone genderqueer -  sottolinea il professor Harper - . L’aspettativa che  'i veri uomini sono protettori' è saldamente radicata nella mascolinità tossica. Ancora una volta, da uomo sposato, lo capisco. So solo che la protezione non deve essere violenta".

Ironia e critiche

Will Smith-Oscar-Miglior attore

Will Smith ritira l'Oscar come "miglior attore" alla 94esima edizione degli Academy Awards. sul palco, in lacrime, si scusa per lo schiaffo dato poco prima a Chris Rock

Sull’episodio si sono scatenate miriadi di proteste e prese di posizione, perfino battute, da 'È stata la mano di Will Smith' - riprendendo il titolo del film di Paolo Sorrentino - a “una mano po' esse fero o può esse piuma" citando una delle battute più celebri dell’attore Mario Brega, protagonista insieme alla Sora Lella di un episodio del corale 'Bianco, rosso e Verdone' di Carlo Verdone. Sui social il pugno che Will Smith ha dato a Chris Rock sul palco degli Oscar non è certo passato inosservato ed “è stato davvero il peggiore dei film“ commenta in un post su Facebook lo scrittore Luca Bianchini. “Peggiore - continua - perché Will Smith è un esempio, un idolo, un genio della comunicazione: è bastato seguirlo quando si è messo a dieta dopo il lockdown per capire che è una spanna sopra tutti. E dopo che Chris Rock ha fatto una battuta sui capelli della moglie di Smith (soffre di alopecia), dicendo che ‘aspettiamo di vederla in Soldato Jane 2’, lui è salito sul palco in mondovisione e gli ha dato uno schiaffone, peggio della testata di Zidane a Materazzi“. Per Bianchini “un uomo della sua intelligenza non può reagire così a una battuta infelice". Intanto la rete non risparmia freddure e meme: l’episodio in pochi minuti è diventato virale e l’hashtag con il nome di Will Smith è schizzato subito in tendenza. I naviganti postano immagini di scontri che hanno fatto la storia della tv - come quello tra Antonio Zequila e Adriano Pappalardo in una 'Domenica In’ del 2006 - o battute come “Ho assistito a tre momenti che verranno ricordati per sempre nella storia: l’annuncio errato di La La Land come miglior film, lo schiaffo di Will Smith in diretta mondiale e il Bugo Gate“ a Sanremo. “Ringraziamo Will Smith per aver creato il nuovo meme 2022" si legge ancora su Twitter dove è apparso anche l’hashtag #cineSmith con film riadattati per l’occasione come ad esempio 'La La Sberl'. “Praticamente - si legge ancora sui social - Will Smith ha rotto Twitter e finirà negli annali per una pizza in faccia tirata in mondovisione eclissando la sua stessa vittoria dell’Oscar avvenuta dieci minuti dopo". E ancora, “È stata la mano di Dio di Sorrentino non ce l’ha fatta agli Oscar, ma quella di Will Smith si è invece piazzata molto bene".

La riflessione di Roberto Saviano

Invita alla riflessione Roberto Saviano, che su Facebook scrive: “Qual è la vostra opinione sul pugno di Will Smith a Chris Rock durante la notte degli Oscar? Il body shaming (derisione del corpo) è una cosa seria, rovina la vita di tantissime persone, soprattutto adolescenti che spesso, dalla continua presa in giro, restano schiacciati come in un ingranaggio che procede meccanicamente, ignorando le ferite che produce. C’è chi afferma - continua lo scrittore - che le battute vadano accettate proprio perchè sono solo battute, e che sempre si fondano sul motteggio. Altri sostengono che non se ne può più di generare ilarità sui difetti fisici. Di certo non è un cazzotto che cambia le cose, né è la risposta: tutt’altro".