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Zemmour condannato per insulti razziali: i minori migranti "sono ladri, assassini e stupratori"

di MARIANNA GRAZI -
18 gennaio 2022
Eric Zemmour

Eric Zemmour

Lunedì lunedì 17 gennaio il candidato alla presidenza della Repubblica francese Eric Zemmour è stato multato di 10mila euro per incitamento all'odio razziale dal tribunale penale di Parigi per aver definito, su CNews, i minori migranti non accompagnati come "ladri", "assassini" e "stupratori" nel settembre 2020. Un'altra tegola delle accuse che cade sul giornalista de Le Figarò a, pochi giorni fa travolto dalle polemiche anche per l'invito a prevedere istituti scolastici separati per i bambini con disabilità. Il suo avvocato, Olivier Pardo, ha già annunciato che Zemmour farà appello alla decisione del giudice parigino e intanto su Twitter il candidato di estrema destra ha denunciato "una condanna ideologica e stupida". "Questo sistema fabbrica il crimine d'opinione in modo industriale. È urgente cacciare l'ideologia dai tribunali", ha scritto. "La verità è che questi "minori isolati", che spesso non sono né minori né isolati, si caratterizzano per la loro presenza irregolare sul nostro territorio e la loro forte propensione alla delinquenza, persino alla criminalità. Come cittadini francesi, dobbiamo esigere il diritto di affrontare questo tema (...) senza il rischio di essere preoccupati dal sistema giudiziario", ha concluso.

Il Tribunale penale di Parigi ha condannato il candidato di estrema destra alle presidenziali Eric Zemmour a pagare una multa di 10mila euro

La sentenza

Colpevole di incitamento all'odio e di insulto razziale, per lui l'accusa aveva chiesto una multa di 100 euro per 100 giorni, per un totale di 10mila euro con la possibilità di reclusione in caso di mancato pagamento. La procura di Parigi, inoltre, aveva anche chiesto un'ammenda di 5.000 euro per il direttore di CNews, Jean-Christophe Thiery de Bercegol du Moulin, che alla fine è stata ridotta a 3.000. "Condannare il proprietario di una testata è una mera condanna della libertà d'espressione. Soprattutto quando l'argomento è un dibattito radicale, una vera questione politica", ha reagito il legale Olivier Baratelli, che farà anche ricorso. Il candidato presidenziale non è stato mai presente alle udienze, nemmeno a quella di condanna, ma non è la prima volta che si trova coinvolto in procedimenti penali simili. In numerose occasioni è stato infatti perseguito per insulti razziali, incitamento all'odio e negazione di un crimine contro l'umanità.

Fatti e opinioni: per Zemmour "un'invasione permanente"

Il 29 settembre 2020, durante un dibattito nel programma Face à l'info su CNews dopo un attentato davanti agli ex uffici di Charlie Hebdo, il giornalista e scrittore aveva detto: "Non hanno niente da fare qui, sono ladri, sono assassini, sono stupratori, nient'altro. Devono essere rimandati indietro e non dovrebbero nemmeno venire". "È un'invasione permanente", "è un problema della politica di immigrazione", aveva poi sbottato nel corso del programma di cui era opinionista. Secondo il rappresentante dell'ufficio del pm si è trattato quindi di "commenti sprezzanti e oltraggiosi", che mostravano un "rifiuto violento" e "l'odio" per la popolazione immigrata e che avevano superato "i limiti della libertà di espressione".
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Durante il programma su CNews Zemmour ha definito i minori migranti non accompagnati "ladri", "assassini" e "stupratori"

Di tutt'altro parere il legale del candidato: "Non c'è un grammo di razzismo in Eric Zemmour", che dice solo "la verità", a volte in modo "brutale, con le sue parole", aveva sostenuto Olivier Pardo, evocando "una posizione politica". Per l'avvocato, infatti, la citazione in giudizio per incitamento all'odio razziale non reggeva, in quanto "I minori non accompagnati non sono né una razza, né una nazione, né un gruppo etnico". Nella causa si sono costituite parte civile una trentina di associazioni, tra cui SOS-Racisme, la Lega dei diritti dell'uomo (LDH), la Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo (Licra) e la Maison des Potes, così come, poiché i bambini non accompagnati sono presi in carico dal sistema di assistenza ai minori, che è gestito appunto dai dipartimenti. Nelle loro deposizioni le parti civili hanno insistito anche sulla responsabilità del canale di informazione.

I precedenti e le cause in corso

A settembre, una volta ufficializzata la sua candidatura alle presidenziali, Eric Zemmour, 63 anni, era stato costretto a lasciare CNews. Negli ultimi dieci anni però le sue posizioni estreme e radicali, espresse proprio come opinionista del programma, gli  gli hanno fatto guadagnare una quindicina di cause, tra cui due condanne definitive per incitamento all'odio. Giovedì 20 gennaio, inoltre, il candidato di estrema destra sarà processato in appello per aver contestato i crimini contro l'umanità, avendo sostenuto, nell'ottobre 2019 su CNews che il maresciallo Philippe Pétain aveva "salvato" gli ebrei francesi. Il suo avvocato chiederà però il rinvio di questa udienza, a meno di tre mesi dal primo turno delle elezioni presidenziali, "perché è un reato di opinione", ha detto all'AFP. Zemmour è stato anche citato in giudizio, nel gennaio 2021, da alcune aziende e personalità del cinema per l'uso non autorizzato di immagini nel suo video elettorale. Infine, i giudici hanno fissato una nuova scadenza giudiziaria per il 63enne: sarà processato nel maggio 2023 per diffamazione aggravata, per i commenti fatti nel 2019 sul movimento femminista e quello LGBT.