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Home » Scienze e culture » Agricoltura biologica, in Italia ed Europa cresce l’attenzione per l’uso consapevole del cibo

Agricoltura biologica, in Italia ed Europa cresce l’attenzione per l’uso consapevole del cibo

Settore chiave nel raggiungimento della Neutralità climatica prevista entro il 2050, lo slogan che viene utilizzato per sintetizzare la strategia europea è 'farm to fork'

Domenico Guarino
22 Luglio 2022
Prodotti di agricoltura biologica

Prodotti di agricoltura biologica

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Negli ultimi anni l’attenzione verso un uso consapevole del cibo, anche sulla scorta delle preoccupazioni ambientali, è indubbiamente cresciuta tanto in Italia che nel resto dell’Europa. Prova ne sono gli scaffali dei supermercati che offrono un numero sempre maggiore di prodotti che si richiamano ai principi della sostenibilità ed il successo delle botteghe che propongono ai propri clienti alimenti che cercano  di rispettare la natura e i suoi cicli. Dunque prodotti, preparati e distribuiti in maniera sostenibile, attraverso l’uso responsabile di energia e risorse, la tutela degli ecosistemi, il rispetto verso gli animali, la limitazione nell’utilizzo di fitosanitari, pesticidi e fertilizzanti, la costituzione di filiere corte e la promozione dell’approvvigionamento locale.

L’agricoltura tra i settori fondamentali per la neutralità climatica

Farm to fork
La strategia del Parlamento Ue Farm to fork

Tuttavia, se si esaminano i dati, l’apparenza è ancora molto più della sostanza. E i parametri del Green new deal fissati dall’UE sono ancora ben lontani dall’essere raggiunti. Come sappiamo, infatti, l’Ue chiede ai propri stati membri di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, ovvero l’equilibrio tra le emissioni di carbonio e il suo assorbimento. Su questa strada l’agricoltura è uno degli asset di maggiore importanza, basti pensare che viene ritenuta responsabile di una quota considerevole delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, pari a ben 389 milioni di tonnellate solo nel 2019 (dati Eea, European environmental agency)

Non a caso già nel 2018 è stato presentato un regolamento per potenziare la strategia di promozione dei metodi agricoli biologici attraverso l’etichettatura consapevole dei prodotti, l’aumento dei controlli e della tracciabilità, la promozione di una rigorosa trasparenza. Regolamento che però, al momento è stato sospeso e posticipato al 2022. Lo slogan che viene utilizzato per sintetizzare la strategia europea è “farm to fork” (dalla fattoria alla forchetta, letteralmente). In pratica il 25% del terreno coltivabile in Europa, considerando tutti i terreni agricoli esclusi gli orti, dovrebbe essere dedicato all’agricoltura biologica entro il 2030.

La panoramica dell’agricoltura biologica in Europa

Al momento però solo uno stato, l’Austria, ha già raggiunto questo obiettivo nel 2019, mentre in ben 8 paesi (Malta, Irlanda, Bulgaria, Romania, Polonia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Cipro) la quota non arriva al 5%. Dati molto eterogenei dunque. Anche se va detto che negli anni la quota di agricoltura biologica sul totale delle coltivazioni è andata progressivamente aumentando in tutti gli stati membri dell’Unione, con un incremento pari al 55,6%, fatta eccezione per  la Polonia, che ha invece registrato un calo del 22,3%. La crescita più significativa è stato riportato dalla Croazia (+240,4%), che è passata da circa 32mila a più di 108mila ettari di terreno dedicato all’agricoltura biologica. Anche in Bulgaria, Francia e Ungheria le cifre sono più che raddoppiate.

E l’Italia? Il nostro Paese si posiziona  al di sopra della media Ue, attestandosi al 15,2%, e collocandosi al terzo posto, dopo Francia e Spagna, tra i Paesi Ue nella classifica che tiene conto dell’estensione, in numeri assoluti, di colture biologiche. Secondo i dati raccolti da Sinab (il sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica) all’interno del rapporto Bio in cifre 2020, l’agricoltura biologica in Italia è maggiormente diffusa nella parte centro-meridionale del Paese rispetto al nord, con più del 20% del terreno coltivabile, una cifra che invece nel nord-ovest scende al 10% e nel nord-est al 5,7%.

Per quanto riguarda invece il numero di aziende, il primato va al centro (8,2%), seguito poi dal nord-est (6,2%). Ma se si analizzano i dati relativi agli operatori, vediamo che è invece il sud, più del centro, a riportare le cifre maggiori. Degli 80.643 operatori registrati in Italia nel 2019, più di 43mila si trovano infatti nelle regioni del meridione. In particolare in Sicilia e Calabria ci sono più di 10mila produttori agricoli bio. Mentre le cifre più basse le troviamo in Valle d’Aosta (90), Molise (516) e Liguria (519). Mentre la Lombardia è la regione con più importatori (107), seguita da Emilia-Romagna (86) e Piemonte (65).

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  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l

Negli ultimi anni l’attenzione verso un uso consapevole del cibo, anche sulla scorta delle preoccupazioni ambientali, è indubbiamente cresciuta tanto in Italia che nel resto dell’Europa. Prova ne sono gli scaffali dei supermercati che offrono un numero sempre maggiore di prodotti che si richiamano ai principi della sostenibilità ed il successo delle botteghe che propongono ai propri clienti alimenti che cercano  di rispettare la natura e i suoi cicli. Dunque prodotti, preparati e distribuiti in maniera sostenibile, attraverso l’uso responsabile di energia e risorse, la tutela degli ecosistemi, il rispetto verso gli animali, la limitazione nell’utilizzo di fitosanitari, pesticidi e fertilizzanti, la costituzione di filiere corte e la promozione dell’approvvigionamento locale.

L'agricoltura tra i settori fondamentali per la neutralità climatica

Farm to fork
La strategia del Parlamento Ue Farm to fork

Tuttavia, se si esaminano i dati, l’apparenza è ancora molto più della sostanza. E i parametri del Green new deal fissati dall’UE sono ancora ben lontani dall’essere raggiunti. Come sappiamo, infatti, l’Ue chiede ai propri stati membri di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, ovvero l’equilibrio tra le emissioni di carbonio e il suo assorbimento. Su questa strada l’agricoltura è uno degli asset di maggiore importanza, basti pensare che viene ritenuta responsabile di una quota considerevole delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, pari a ben 389 milioni di tonnellate solo nel 2019 (dati Eea, European environmental agency)

Non a caso già nel 2018 è stato presentato un regolamento per potenziare la strategia di promozione dei metodi agricoli biologici attraverso l’etichettatura consapevole dei prodotti, l’aumento dei controlli e della tracciabilità, la promozione di una rigorosa trasparenza. Regolamento che però, al momento è stato sospeso e posticipato al 2022. Lo slogan che viene utilizzato per sintetizzare la strategia europea è "farm to fork" (dalla fattoria alla forchetta, letteralmente). In pratica il 25% del terreno coltivabile in Europa, considerando tutti i terreni agricoli esclusi gli orti, dovrebbe essere dedicato all’agricoltura biologica entro il 2030.

La panoramica dell'agricoltura biologica in Europa

Al momento però solo uno stato, l’Austria, ha già raggiunto questo obiettivo nel 2019, mentre in ben 8 paesi (Malta, Irlanda, Bulgaria, Romania, Polonia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Cipro) la quota non arriva al 5%. Dati molto eterogenei dunque. Anche se va detto che negli anni la quota di agricoltura biologica sul totale delle coltivazioni è andata progressivamente aumentando in tutti gli stati membri dell'Unione, con un incremento pari al 55,6%, fatta eccezione per  la Polonia, che ha invece registrato un calo del 22,3%. La crescita più significativa è stato riportato dalla Croazia (+240,4%), che è passata da circa 32mila a più di 108mila ettari di terreno dedicato all'agricoltura biologica. Anche in Bulgaria, Francia e Ungheria le cifre sono più che raddoppiate.

E l’Italia? Il nostro Paese si posiziona  al di sopra della media Ue, attestandosi al 15,2%, e collocandosi al terzo posto, dopo Francia e Spagna, tra i Paesi Ue nella classifica che tiene conto dell’estensione, in numeri assoluti, di colture biologiche. Secondo i dati raccolti da Sinab (il sistema di informazione nazionale sull'agricoltura biologica) all'interno del rapporto Bio in cifre 2020, l'agricoltura biologica in Italia è maggiormente diffusa nella parte centro-meridionale del Paese rispetto al nord, con più del 20% del terreno coltivabile, una cifra che invece nel nord-ovest scende al 10% e nel nord-est al 5,7%.

Per quanto riguarda invece il numero di aziende, il primato va al centro (8,2%), seguito poi dal nord-est (6,2%). Ma se si analizzano i dati relativi agli operatori, vediamo che è invece il sud, più del centro, a riportare le cifre maggiori. Degli 80.643 operatori registrati in Italia nel 2019, più di 43mila si trovano infatti nelle regioni del meridione. In particolare in Sicilia e Calabria ci sono più di 10mila produttori agricoli bio. Mentre le cifre più basse le troviamo in Valle d’Aosta (90), Molise (516) e Liguria (519). Mentre la Lombardia è la regione con più importatori (107), seguita da Emilia-Romagna (86) e Piemonte (65).

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