Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Animali, orche che affondano le barche e allarme tartarughe azzannatrici

Nei giorni scorsi in Spagna un branco di orche assassine si è schiantato contro una barca a vela e nella Capitale si moltiplicano gli avvistamenti di Chelydra serpentina: ecco perché sono esemplari pericolosi

di MAURIZIO COSTANZO -
4 giugno 2023
Sos animali, orche che affondano le barche in Spagna e allarme tartarughe azzannatrici a Roma: ecco perché sono pericolose

Sos animali, orche che affondano le barche in Spagna e allarme tartarughe azzannatrici a Roma: ecco perché sono pericolose

Animali, nei giorni scorsi un branco di orche assassine si sono schiantate contro una barca a vela al largo della costa meridionale della Spagna, perforandone lo scafo e danneggiandone il timone. Non è la prima volta che accade. A Roma invece è allarme tartarughe azzannatrici: ecco perché sono pericolose: in caso di avvistamento è buona prassi chiamare le autorità competenti, evitando di avvicinarsi all’esemplare.

Animali impazziti? Il caso dei mammiferi marini

Nella prima mattinata di giovedì, le orche assassine si sono schiantate contro una barca a vela al largo della costa meridionale della Spagna, perforandone lo scafo e danneggiandone il timone. Non è la prima volta che accade al largo della Spagna o del Portogallo quest’anno, secondo quanto riferisce il Washington Post, che ha contato già circa una dozzina di attacchi, specie dalle parti dello stretto di Gibilterra. Secondo il Gruppo de Trabajo Orca Atlántica (Gtoa), associazione di ricerca che studia le orche assassine della regione il fenomeno degli attacchi è in aumento dal 2020.
animali-orche-tartarughe-azzannatrici

Nei giorni scorsi in Spagna un branco di orche assassine si è schiantato contro una barca a vela

Che succede? Le ipotesi

Le ipotesi sono due:
  • La prima è che le orche stiano giocando. Imparentate con i delfini tursiopi, esse “sono mammiferi marini molto intelligenti e curiosi” e “giocare per loro è solo un aspetto dell’imparare a essere dei predatori”, tant’è che questo loro modo di fare corrisponderebbe proprio “allo schema d’attacco” a cui gli esperti di balene hanno assistito quest’anno".
Questa l’opinione di Alfredo López Fernandez, ricercatore dell’Università di Aveiro in Portogallo che opera con Gtoa. Il punto è che le giovani orche “dopo aver appreso un nuovo comportamento spesso lo ripetono fino alla nausea”, il che significa che alla fine esse “si inventano sempre qualcosa di nuovo e lo replicano”, spiega López Fernandez. Così facendo finiscono addosso alle imbarcazioni, inconsapevolmente.
  • La seconda spiegazione presuppone invece un comportamento “alla Moby Dick”. Nel senso che si tratterebbe di un attacco voluto, volontario, messo in atto “per vendetta”.
  • Scrive il Post: “Le orche al largo della costa iberica amano seguire i pescherecci per afferrare il tonno rosso prima che i pescatori lo tirino su, mettendo di conseguenza gli mammiferi a rischio di rimanere impigliati nelle reti o presi all’amo.
animali-orche-tartarughe-azzannatrici

Il mistero delle orche che colpiscono le imbarcazioni a vela

Tant’è che spesso sono state avvistate orche assassine proprio in quelle acque “con le lenze appese ai corpi”. Secondo López Fernandez è dunque possibile che un’orca “abbia avuto un brutto scontro con una barca in passato e ora stia insegnando anche ad altre come attaccare le navi”, per ritorsione. Si tratta di una supposizione, mette le mani avanti l’esperto, perché di fatto “non sappiamo quale possa essere stato il fattore scatenante”. Nel 2011 al largo di Spagna e Portogallo sono state contate solo 39 orche e ciò fa sì che esse siano considerate in via d’estinzione dall’Unione internazionale per la conservazione della natura. Ma l’effetto dei ripetuti attacchi di barche da parte di tutti i tipi di balene e delfini in tutto il mondo, sottolineano gli esperti, fa sì che “gli esseri umani siano una minaccia più grande per loro di quanto non lo siano loro per noi”. Chiosa in conclusione López Fernandez: “Tutto questo deve farci riflettere sul fatto che le attività umane, anche in modo indiretto, sono all’origine del comportamento delle orche”.
animali-orche-tartarughe-azzannatrici

A Roma è allarme tartarughe azzannatrici: ecco perché sono pericolose

A Roma è allarme tartarughe azzannatrici: ecco perché sono pericolose

Ancora un ritrovamento di tartaruga azzannatrice a Roma. È il secondo in una settimana, terzo in un anno. Il nuovo esemplare è stato avvistato nell’area nord della Capitale, tra Morlupo e Capena, a pochi chilometri dal primo ritrovamento. Per questo motivo, secondo l’etologo Andrea Lunerti, in quell’area potrebbe essersi originata una zona di riproduzione, favorita anche dalla vicinanza del Tevere. In caso di avvistamento, gli esperti consigliano di evitare ogni contatto con questi animali (che con un morso possono essere anche in grado di recidere la falange di un bambino). La Chelydra serpentina, generalmente nota come tartaruga azzannatrice, è una delle testuggini d’acqua dolce più grandi del pianeta. La specie è originaria del Nord America ed è nota per la sua aggressività quando si trova fuori dall’acqua. Onnivore, le tartarughe azzannatrici sono dotate di potenti mascelle: sferrano dei morsi fulminei e il loro becco corneo è in grado di lacerare gravemente le falangi di un essere umano. In Italia la legge vieta il possesso di tartarughe azzannatrici. Tuttavia, ormai da diversi anni sono sempre di più i casi di avvistamenti della specie. Probabilmente, alcuni esemplari sono stati introdotti illegalmente come animali domestici per poi essere rilasciati in natura. In caso di avvistamento è buona prassi chiamare le autorità competenti al 112, evitando di avvicinarsi all’esemplare.

Vendita vietata

In Italia la vendita e la detenzione di esemplari di tartaruga azzannatrice sono vietate, proprio perché si tratta di una specie che rientra tra quelle considerate pericolose per la salute e la pubblica incolumità. L’esemplare, trovato in buona salute, verrà ora consegnato al personale specializzato ed assegnato ad un centro di recupero animali.