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In Toscana 300.000 api "arruolate" per controllare la qualità dell'ambiente di una discarica

di DOMENICO GUARINO -
24 aprile 2022
Api Discarica di Serravalle Pistoiese

Api Discarica di Serravalle Pistoiese

La carica delle 300mila. Non stiamo parlando di cuccioli dalmata e nemmeno di un reggimento di amazzoni, ma di api. Trecentomila di loro infatti sono state ‘arruolate da Herambiente’ per controllare la qualità dell’ambiente attorno alla discarica di Serravalle Pistoiese, rispetto alla captazione e alla successiva depurazione dei percolati, ad esempio, o al corretto convogliamento del biogas generato negli appositi motori di combustione. O ancora alle emissioni diffuse e alla qualità generale dell’aria. Essendo altamente sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti, le api infatti sono in grado di segnalare precocemente l'insorgenza di squilibri per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana, permettendo così di pianificare tempestivamente azioni correttive.

La discarica di Serravalle Pistoiese ha arruolato 300mila api per monitorare la qualità dell'ambiente

Il progetto "Capiamo": 'sfruttare' le api per controllare la qualità dell'ambiente

Il progetto si chiama “Capiamo” e ha l’obiettivo appunto di scoprire se e quanto le emissioni della discarica siano nella norma oppure servano provvedimenti ad hoc. Insomma, un monitoraggio integrativo e volontario, per aggiungere un livello di sicurezza ulteriore ai controlli già normalmente previsti per legge. Partner dell’operazione, l’azienda Apicoltura Urbana, che si occupa di progetti di biodiversità, sostenibilità e educazione ambientale. ‘Capiamo’ sfrutta le caratteristiche per molti aspetti uniche delle api. Che risultano particolarmente adatte al biomonitoraggio, in quanto insetti sociali, che vivono in colonie numerose e facili da allevare, con un corpo coperto di peli e in grado di svolgere una regolare attività di bottinamento (cioè la raccolta di nettare e polline) fino a circa 10.000 prelievi giornalieri di aria, acqua e suolo con cui entrano in contatto.

La discarica di Serravalle Pistoiese dove le 300.000 api controlleranno la qualità dell'aria e della terra (Foto Herambiente)

Perché le api sono utili per verificare l'inquinamento dell'aria e della terra

A qual punto il gioco è fatto: le sostanze presenti nell’ambiente si accumulano all’interno dell’alveare, sulle api e sui loro prodotti - pane d’ape (polline crudo maturato nelle cellette), miele, propoli, cera, polline e pappa reale - i quali possono essere così campionati ed analizzati in maniera rapida e semplice, permettendo di misurare l’eventuale presenza di contaminanti, sia nel breve che nel medio periodo. La cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti. Le informazioni che si potranno estrarre serviranno a valutare la qualità complessiva dell’ambiente attorno all’impianto, compresa la presenza eventuale di metalli, pesticidi e idrocarburi, ma anche eventuali eccessi di metano o CO2 nell’aria. Tutti parametri che, se rilevati oltre soglia, porterebbero a immediate azioni correttive.

Nella discarica saranno posizionati tre alveari. Alle api saranno effettuati controlli periodici sul loro stato di salute

Nella discarica saranno posizionati tre alveari

"Il progetto non vuole solo essere un elemento aggiuntivo di sicurezza ambientale, ma anche uno strumento di trasparenza e confronto con la comunità, dal momento che daremo la massima divulgazione ai risultati”, spiega Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente. "Si tratta di un’azione già sperimentata con soddisfazione presso altri impianti Herambiente, come il termovalorizzatore di Pozzilli (IS) e l’impianto di compostaggio con produzione di biometano di Sant’Agata Bolognese (BO), perfettamente in linea con i valori della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente su cui si fonda il nostro operato". Il progetto Capiamo è biennale (2022 e 2023) e prevede di svolgere, controlli periodici sullo stato di salute delle api e per ciascun anno, due analisi chimiche sulle api e sul pane d’api e uno su miele e cera, che saranno condotte presso laboratori accreditati e con metodi certificati. Si parte nelle prossime settimane: all’interno del sito di discarica saranno posizionati 3 alveari, ognuno contenente circa 100 mila api che copriranno approssimativamente un’area di circa 7 km2 attorno all’impianto. I risultati del primo monitoraggio saranno disponibili, indicativamente, dopo l’estate.