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Home » Scienze e culture » Addio a Natalia Lach-Lachowic, artista polacca fra avanguardia e provocazione

Addio a Natalia Lach-Lachowic, artista polacca fra avanguardia e provocazione

Con le sue performance sovversive, le foto a sfondo sessuale e i video Natalia LL ha contribuito ad abbattere le barriere culturali nei Paesi dell’est europeo

Letizia Cini
19 Agosto 2022
Arte: addio a Natalia Lach-Lachowic

Arte: addio a Natalia Lach-Lachowic

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L’artista polacca Natalia Lach-Lachowicz, che con le sue performance, i suoi fotomontaggi e video ha contribuito a dare il via a un’ondata di arte d’avanguardia nei Paesi dell’est europeo sfidando apertamente con le sue provocazioni sul corpo e il sesso i regimi socialisti dell’epoca, è morta all’età di 85 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal suo account ufficiale di Instagram dove si legge che i funerali di Natalia LL, questo il nome d’arte, si terranno venerdì 19 agosto, alle ore 14, nella cappella del cimitero di Osebowicki di Breslavia (Polonia), capitale storica della Slesia.

Natalia LL, 'Velvet Terror I', 1970
Natalia LL, ‘Velvet Terror I’, 1970: l’artista polacca Natalia Lach-Lachowicz aveva 85 anni

Le opere più note di Natalia LL affrontano lo sguardo maschile con immagini sovversive ed esplicitamente erotiche. Il loro contenuto si è rivelato periodicamente controverso e in alcuni casi ha portato alla censura dei suoi lavori. Quando ha iniziato a realizzare queste opere negli anni Settanta, stava lavorando per avvicinare l’arte alla realtà, realizzando installazioni concettuali in un’epoca in cui queste erano ancora relativamente nuove nei paesi sotto l’influenza sovietica.

Diventata un’icona del femminismo polacco, Natalia LL, grazie alla sua audacia espressiva e all’attività di Permafo – spazio espositivo e di riflessione teorico/pratica dell’arte concettuale, da lei co-fondato nel 1970 a Breslavia – l’artista ha dato un forte contributo nel creare l’immagine dell’arte polacca divenendone, a sua volta, eccezionale rappresentante, muovendosi tra concettualismo e body art, usando supporti di annotazione anonimi e ambigui al contempo, come la fotografia e il video.

Attraverso la penetrazione del soggetto/oggetto corpo, Natalia Lach-Lachowicz ha sviluppato una serie di archivi visivi e serie fotografiche energicamente concentrati intorno alla sua prorompente personalità femminista. In una società fondata su merci, mercificazione e produzione di massa, il corpo -e il sesso- con l’unicità dei suoi gesti, tic, spasmi di piacere, è stimolante microcosmo – sosteneva l’artista – per la definizione della soggettività individuale e mezzo grazie al quale la sfera sessuale femminile raggiunge una prospettiva sociale e politica.

Natalia LL, ‘Consumer art’, secondo del trittico, 1972, fotografia su carta baritata
Natalia LL, ‘Consumer art’, secondo del trittico, 1972, fotografia su carta baritata

Così, le provocanti serie fotografiche “Post-Consumer Art” (1975) e “Animal Art” (1977) si esprimono attraverso la loro carica erotica anche a favore del movimento femminista e contro il blocco sovietico e la società del regime comunista profondamente patriarcale. La nudità esibita e accentuata dalla presenza di una pelliccia e l’inequivocabile associazione sessuale che si compie osservando il semplice atto di mangiare una banana, un hot-dog, una gelatina di queste giovani donne, sono rappresentazione coraggiosa del sistema tutto capitalistico del consumismo, allora in procinto di creare un nuovo regime domanda-offerta nell’Est Europa.

Natalia LL, Post consumer art, 1975
Natalia LL, Post consumer art, 1975

Nata a Żywiec nel 1937, Natalia LL compie i suoi studi presso la Scuola di Belle Arti di Breslavia. Le sue opere sono state esposte in importanti mostre d’arte in Polonia e all’estero con alcune delle più importanti body artists e performer tra cui Marina Abramovic, Gina Pane, Anette Messager, Stephanie Oursler, Suzanne Santoro, Carolee Schneemann, Noemi Midan, Suzy Lake, Orlan, in contesti come la Biennale di Parigi, la Biennale Internazionale d’Arte di San Paolo e presso il Centre Georges Pompidou di Parigi. Nel 2013 la galleria Upp ha presentato “The Grammar of The Body”, mostra personale di grandissimo impatto.

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  • "Ho provato a far cantare Chiara Ferragni, ma non sono riuscito a portarla sul palco" ha scherzato Gianni Morandi. 

"Ve lo risparmio ragazzi, non è proprio il mio forte" ha risposto l
  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
L’artista polacca Natalia Lach-Lachowicz, che con le sue performance, i suoi fotomontaggi e video ha contribuito a dare il via a un’ondata di arte d’avanguardia nei Paesi dell’est europeo sfidando apertamente con le sue provocazioni sul corpo e il sesso i regimi socialisti dell’epoca, è morta all’età di 85 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal suo account ufficiale di Instagram dove si legge che i funerali di Natalia LL, questo il nome d’arte, si terranno venerdì 19 agosto, alle ore 14, nella cappella del cimitero di Osebowicki di Breslavia (Polonia), capitale storica della Slesia.
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Natalia LL, ‘Consumer art’, secondo del trittico, 1972, fotografia su carta baritata
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Così, le provocanti serie fotografiche “Post-Consumer Art” (1975) e “Animal Art” (1977) si esprimono attraverso la loro carica erotica anche a favore del movimento femminista e contro il blocco sovietico e la società del regime comunista profondamente patriarcale. La nudità esibita e accentuata dalla presenza di una pelliccia e l’inequivocabile associazione sessuale che si compie osservando il semplice atto di mangiare una banana, un hot-dog, una gelatina di queste giovani donne, sono rappresentazione coraggiosa del sistema tutto capitalistico del consumismo, allora in procinto di creare un nuovo regime domanda-offerta nell’Est Europa.
Natalia LL, Post consumer art, 1975
Natalia LL, Post consumer art, 1975
Nata a Żywiec nel 1937, Natalia LL compie i suoi studi presso la Scuola di Belle Arti di Breslavia. Le sue opere sono state esposte in importanti mostre d’arte in Polonia e all’estero con alcune delle più importanti body artists e performer tra cui Marina Abramovic, Gina Pane, Anette Messager, Stephanie Oursler, Suzanne Santoro, Carolee Schneemann, Noemi Midan, Suzy Lake, Orlan, in contesti come la Biennale di Parigi, la Biennale Internazionale d’Arte di San Paolo e presso il Centre Georges Pompidou di Parigi. Nel 2013 la galleria Upp ha presentato “The Grammar of The Body”, mostra personale di grandissimo impatto.
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