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L'atlante delle sostanze inquinanti: dall'Emilia Romagna un progetto per la salute dei cittadini

La Regione incrocerà i dati sulla qualità dell'aria delle città con quelli sulla mortalità delle patologie. Coinvolte anche diverse unità operative

di DOMENICO GUARINO -
12 novembre 2022
inquinamento_atmosferico_a_milano

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Che peso ha la qualità dell'aria delle nostre città sulla salute complessiva della popolazione? Quanto l’aria che respiriamo determina l’aumento delle patologie e di quali in particolare? Già durante il periodo del Covid numerosi studi avevano messo in correlazione la concentrazione di inquinanti nell’atmosfera con una maggiore mortalità. Oggi la regione Emilia Romagna diventa capofila di un progetto che ha come obiettivo proprio quello di indagare più in profondità questo legame, realizzando un atlante per incrociare i dati sulla qualità dell’aria e lo stato di salute delle persone. Al progetto partecipano complessivamente 8 Regioni e diverse unità operative, al fine di indagare, sempre più nel profondo, la relazione in questione e individuare modelli efficaci da condividere con la comunità scientifica. Sostanzialmente si tratta di "realizzare un atlante territoriale dei dati di qualità dell'aria e degli esiti di salute, in grado di fornire cioè un quadro trasparente e aggiornato sulle relazioni tra questi aspetti".
Misure antismog Emilia Romagna

Dall'Emilia Romagna l'atlante sulla qualità dell'aria nelle città italiane

Il bando è del ministero della Salute e la regione Emilia Romagna si è piazzata al primo posto davanti a una ventina di altri candidati, ottenendo un finanziamento pari 2,1 milioni di euro. Fondamentale anche il coinvolgimento delle strutture di epidemiologia dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia e Ambiente Prevenzione e Salute di Arpae. L’atlante, spiega la nota dell’Emilia Romagna, sarà costruito attingendo ai dati delle centraline di misurazione degli inquinanti, ai dati satellitari, dell’assistenza sanitaria e dei registri di patologia. Si prenderanno in considerazione anche le variabili socioeconomiche e, quando possibile, gli stili di vita. "Il risultato atteso è quello di avere strumenti efficaci per coordinare l'elaborazione, l'interpretazione e la fruizione dei dati disponibili, ovvero algoritmi, codici e mappe che individuino la qualità dell’aria e il numero di malattie e decessi zona per zona". "Con questa ricerca vogliamo individuare strumenti in grado di garantire informazioni scientifiche aggiornate sulle possibili relazioni causali che ci sono tra l’esposizione alle sostanze inquinanti e gli esiti sanitari - commentano in una nota Irene Priolo, vicepresidente e assessora all’Ambiente e Difesa del suolo, e Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute -. Il progetto da un lato potrà avvalersi delle competenze di esperti in salute ed esperti in ambiente, dall’altro realizzerà strumenti preziosi per aiutarci a prendere le decisioni più appropriate".