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Home » Scienze e culture » È nato il primo avatar made in Italy che parla la Lis grazie all’intelligenza artificiale

È nato il primo avatar made in Italy che parla la Lis grazie all’intelligenza artificiale

La Lingua dei segni approda nella rivoluzione tecnologica grazie a un assistente virtuale utile a promuovere una reale accessibilità per tutti i cittadini

Barbara Berti
19 Gennaio 2023
Un momento della presentazione ufficiale del primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere la Lis

Un momento della presentazione ufficiale del primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere la Lis

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È nato il primo avatar che parla la Lis, la Lingua dei segni, un “assistente virtuale empatico e avveniristico”. La Lingua dei Segni Italiana, riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano il 19 maggio 2021, adesso aggiornare la propria storia con una nuova data: il 17 gennaio 2023, giorno in cui la stessa Lis abbraccia ufficialmente la contemporanea rivoluzione tecnologica grazie al lancio del primo ‘virtual human’ in Italia capace di produrre e comprendere i segni della lingua che, al giorno d’oggi, è conosciuta da circa 100mila persone su scala nazionale.

Un momento della presentazione ufficiale del primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere la Lis
Un momento della presentazione ufficiale del primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere la Lis

Com’è possibile? Grazie all’intelligenza artificiale che rende l’innovazione estremamente empatica. Nella presentazione ufficiale, a Milano, è stato mostrato sullo schermo di un device digitale un uomo che porta il pugno davanti alla bocca, poi incrocia le mani con due dita alzate. È il suo saluto: “Buongiorno”. Risponde una donna, abito nero, orecchini, capelli raccolti in una coda. “Serve qualcosa?” dice con i gesti delle sue mani. La conversazione è tutta in Lis, la lingua dei segni e uno dei due protagonisti del dialogo silenzioso – la donna – non è un umano in carne e ossa, ma un’umana virtuale (di nome Algho), la prima Made in Italy capace di produrre e di comprendere la Lingua italiana dei segni.

https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/01/virtual-human-lis_krDgm5PZ.mp4

Dietro alla realizzazione di questo assistente virtuale avveniristico – e capace di abbattere le barriere – c’è “QuestIT”, company nata come spin-off dell’Università di Siena, che per l’occasione ha stretto una partnership strategica con il Santa Chiara Fab Lab dell’Ateneo toscano e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Per innovare il presente serve tanta ricerca e, soprattutto, la tecnologia giusta – afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT –. Per questo motivo abbiamo sfruttato le incredibili potenzialità dell’intelligenza artificiale per strutturare un avatar di ultima generazione che conosce alla perfezione la Lingua dei segni italiana. Grazie a esso, potenziamo la ‘digital accessibility’ e diamo l’opportunità ai cittadini sordi di accedere autonomamente a informazioni e servizi offerti da enti e realtà del territorio come la Pubblica amministrazione e le banche, ma i potenziali campi d’applicazione sono innumerevoli: dall’organizzazione degli appuntamenti negli ospedali alla spiegazione di mostre o eventi culturali nei musei fino al chiarimento di materie o singoli concetti nelle scuole o nelle aule universitarie”.

Il primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere i segni della lingua

Attualmente, fanno sapere gli esperti, la tecnologia, in qualità di virtual assistant, può essere inserita all’interno di siti web, applicazioni, sistemi proprietari e persino totem interattivi. Una volta che la persona si presenta davanti allo schermo e inizia a interagire ‘a suon’ di segni, l’avatar analizza le espressioni facciali del singolo, oltre ai suoi movimenti, e risponde utilizzando la Lis. In questo modo è in grado di offrire consulenze mirate, a seconda del contesto di riferimento, ai clienti sordi. Il percorso di Algho non si ferma e sono previste a stretto giro una serie di lavorazioni utili a perfezionare lo stesso umanoide. “Stiamo già lavorando su quello che può essere l’evoluzione del prodotto – aggiunge Di Iorio -. L’obiettivo è offrire una tecnologia capace di tradurre simultaneamente le parole in segni. Già oggi, dopo una prima fase di training, è in grado di gestire le richieste della clientela in totale autonomia e offrire così l’assistenza di cui le persone necessitano”. Una volta ultimate le presentazioni, QuestIT, in compagnia di IgoodI, avatar factory italiana, ha premiato anche il vincitore dell’Avacontest, Sarah Balestrieri. La giovane, insieme ad altri cittadini provenienti da tutta Italia, ha preso parte all’iniziativa che ha visto i singoli partecipanti tramutarsi in avatar e, oltre a vincere 2.500 euro, diventerà anche testimonial di imprese ed enti pubblici del territorio sotto forma di assistente virtuale.

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Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
È nato il primo avatar che parla la Lis, la Lingua dei segni, un “assistente virtuale empatico e avveniristico”. La Lingua dei Segni Italiana, riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano il 19 maggio 2021, adesso aggiornare la propria storia con una nuova data: il 17 gennaio 2023, giorno in cui la stessa Lis abbraccia ufficialmente la contemporanea rivoluzione tecnologica grazie al lancio del primo ‘virtual human’ in Italia capace di produrre e comprendere i segni della lingua che, al giorno d’oggi, è conosciuta da circa 100mila persone su scala nazionale.
Un momento della presentazione ufficiale del primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere la Lis
Un momento della presentazione ufficiale del primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere la Lis
Com’è possibile? Grazie all’intelligenza artificiale che rende l’innovazione estremamente empatica. Nella presentazione ufficiale, a Milano, è stato mostrato sullo schermo di un device digitale un uomo che porta il pugno davanti alla bocca, poi incrocia le mani con due dita alzate. È il suo saluto: “Buongiorno”. Risponde una donna, abito nero, orecchini, capelli raccolti in una coda. “Serve qualcosa?” dice con i gesti delle sue mani. La conversazione è tutta in Lis, la lingua dei segni e uno dei due protagonisti del dialogo silenzioso – la donna - non è un umano in carne e ossa, ma un'umana virtuale (di nome Algho), la prima Made in Italy capace di produrre e di comprendere la Lingua italiana dei segni.
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Dietro alla realizzazione di questo assistente virtuale avveniristico – e capace di abbattere le barriere - c’è “QuestIT”, company nata come spin-off dell’Università di Siena, che per l’occasione ha stretto una partnership strategica con il Santa Chiara Fab Lab dell’Ateneo toscano e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Per innovare il presente serve tanta ricerca e, soprattutto, la tecnologia giusta – afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT –. Per questo motivo abbiamo sfruttato le incredibili potenzialità dell’intelligenza artificiale per strutturare un avatar di ultima generazione che conosce alla perfezione la Lingua dei segni italiana. Grazie a esso, potenziamo la ‘digital accessibility’ e diamo l’opportunità ai cittadini sordi di accedere autonomamente a informazioni e servizi offerti da enti e realtà del territorio come la Pubblica amministrazione e le banche, ma i potenziali campi d’applicazione sono innumerevoli: dall’organizzazione degli appuntamenti negli ospedali alla spiegazione di mostre o eventi culturali nei musei fino al chiarimento di materie o singoli concetti nelle scuole o nelle aule universitarie”. Il primo virtual human in Italia capace di produrre e comprendere i segni della lingua Attualmente, fanno sapere gli esperti, la tecnologia, in qualità di virtual assistant, può essere inserita all'interno di siti web, applicazioni, sistemi proprietari e persino totem interattivi. Una volta che la persona si presenta davanti allo schermo e inizia a interagire ‘a suon’ di segni, l’avatar analizza le espressioni facciali del singolo, oltre ai suoi movimenti, e risponde utilizzando la Lis. In questo modo è in grado di offrire consulenze mirate, a seconda del contesto di riferimento, ai clienti sordi. Il percorso di Algho non si ferma e sono previste a stretto giro una serie di lavorazioni utili a perfezionare lo stesso umanoide. “Stiamo già lavorando su quello che può essere l'evoluzione del prodotto - aggiunge Di Iorio -. L’obiettivo è offrire una tecnologia capace di tradurre simultaneamente le parole in segni. Già oggi, dopo una prima fase di training, è in grado di gestire le richieste della clientela in totale autonomia e offrire così l'assistenza di cui le persone necessitano”. Una volta ultimate le presentazioni, QuestIT, in compagnia di IgoodI, avatar factory italiana, ha premiato anche il vincitore dell'Avacontest, Sarah Balestrieri. La giovane, insieme ad altri cittadini provenienti da tutta Italia, ha preso parte all'iniziativa che ha visto i singoli partecipanti tramutarsi in avatar e, oltre a vincere 2.500 euro, diventerà anche testimonial di imprese ed enti pubblici del territorio sotto forma di assistente virtuale.
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