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Home » Scienze e culture » Diversity & Inclusion: è davvero una questione di genere? Ascolta il podcast “Victim blaming” con Elisa Piras

Diversity & Inclusion: è davvero una questione di genere? Ascolta il podcast “Victim blaming” con Elisa Piras

Luce! pubblica i podcast realizzati da Global Thinking Foundation sul tema "Diversity & Inclusion: è davvero una questione di genere?". Ogni puntata un tema diverso che si richiama a uno dei quattro filoni in cui è strutturata la serie: Leadership e empowerment, Le skills del futuro, La violenza gender-based, Diritto alla salute e medicina di genere

Federico Martini
15 Ottobre 2021
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Luce! pubblica la serie di 18 podcast sul tema Diversity & Inclusion: É davvero una questione di genere? realizzati da Global Thinking Foundation. Ogni lunedì e venerdì su Luce! un nuovo podcast della serie. Ciascuno sarà dedicato a uno specifico tema emerso dalle ricerche e dai dibattiti organizzati da Global Thinking Foundation (leggi la presentazione) fra esponenti del mondo della scuola, delle imprese e del Terzo settore.

Il podcast di oggi ha per tema “Te lo sei andata a cercare: il Victim blaming“, con Elisa Piras, Didactic coordinator, master in Human righte and Conflict management della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa

 

Ascolta il podcast

I podcast pubblicati:

 

“Violenza economica e disabilità” con Paola Cutrera

 

“La tecnologia come soluzione alle violenze. Quando un’app mi permette di salvarmi la vita” con  Paola Fuggetta

 

Cosa è la medicina di genere?” con  Carla D’Angelo

 

“Il diritto alla salute sessuale e riproduttiva” con Maria Grazia Panunzi

 

Costruire benessere per salvare la propria salute mentale. La variabile work – Life balance con Carla Collicelli

 

Un corpo in trappola con Anna Guerrini Usubini

 

Una vita nel vino, fra natura e cultura con Gaetana Jacono

 

Basta role model: non esistono solo le eccezioni con Regina de Albertis

 

Una leadership diversificata per vincere le sfide del futuro con Rita Schirinzi

 

La via al femminile per un’agricoltura più inclusiva e sostenibile con Catia Zumpano

 

Il fintech, nuove opportunità al servizio dell’imprenditoria femminile, con Paola Giucca

 

Competence is gender neutral” con Maurizio Bernardo

 

Donne, Al e la sfida della globalizzazione” con Claudia Segre

 

Sence making. Adaptive thinking con Roberta Cocco

 

Imprenditorialità e imprenditività, con Denise Di Dio

 

I diversi volti della violenza di genere” con Stefania Bartoccetti

 

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Luce! pubblica la serie di 18 podcast sul tema Diversity & Inclusion: É davvero una questione di genere? realizzati da Global Thinking Foundation. Ogni lunedì e venerdì su Luce! un nuovo podcast della serie. Ciascuno sarà dedicato a uno specifico tema emerso dalle ricerche e dai dibattiti organizzati da Global Thinking Foundation (leggi la presentazione) fra esponenti del mondo della scuola, delle imprese e del Terzo settore. Il podcast di oggi ha per tema "Te lo sei andata a cercare: il Victim blaming", con Elisa Piras, Didactic coordinator, master in Human righte and Conflict management della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa   Ascolta il podcast I podcast pubblicati:   "Violenza economica e disabilità" con Paola Cutrera   “La tecnologia come soluzione alle violenze. Quando un'app mi permette di salvarmi la vita" con  Paola Fuggetta   Cosa è la medicina di genere?" con  Carla D'Angelo   “Il diritto alla salute sessuale e riproduttiva" con Maria Grazia Panunzi   Costruire benessere per salvare la propria salute mentale. La variabile work - Life balance con Carla Collicelli   Un corpo in trappola con Anna Guerrini Usubini   Una vita nel vino, fra natura e cultura con Gaetana Jacono   Basta role model: non esistono solo le eccezioni con Regina de Albertis   Una leadership diversificata per vincere le sfide del futuro con Rita Schirinzi   La via al femminile per un'agricoltura più inclusiva e sostenibile con Catia Zumpano   Il fintech, nuove opportunità al servizio dell'imprenditoria femminile, con Paola Giucca   Competence is gender neutral" con Maurizio Bernardo   Donne, Al e la sfida della globalizzazione" con Claudia Segre   Sence making. Adaptive thinking con Roberta Cocco   Imprenditorialità e imprenditività, con Denise Di Dio   I diversi volti della violenza di genere" con Stefania Bartoccetti  
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