Non solo madonne, preziose e spesso distanti, ma anche donne vere, con la loro forza e la loro semplicità. Gli artisti hanno sempre celebrato la maternità, con sfumature e sensibilità differenti a seconda dei secoli. E nel giorno della festa della mamma, Luce! partecipa alla ricorrenza con un omaggio in pittura.
Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi ha scelto per noi quattro opere di epoca diversa, una con soggetto religioso, le altre con soggetto laico e che alludono a contesti socialmente diversi fra loro, accompagnandoci in questo piccolo
viaggio contrassegnato dall’amore più grande, quello delle madri per i loro figli.
Quell'idea di famiglia nella Madonna del cardellino
La prima opera che incontriamo è
La Madonna del Cardellino di
Raffaello, dalla Galleria degli Uffizi (1506 circa) “E’ una scena di grande dolcezza - spiega Eike Schmidt - Fra le cose che colpiscono ci sono i
due bambini che si guardano, Gesù e San Giovannino, con la Vergine che posa una mano proprio sulla spalla di quest’ultimo, il cugino, proteggendolo e alludendo all’
idea di una famiglia. E’ un quadro
emblema di tenerezza, ma è anche un condensato di teologia e spiritualità. Gesù, come fanno spesso fanno i bambini, sale su un piede della mamma, che in questo caso è a cercare protezione del suo martirio. Mentre il
cardellino, nell’iconografia cristiana sappiamo essere uno degli uccelli simbolo della crocifissione, perché cercò di
staccare le spine dalla corona sul capo di Gesù ma si ferì e per questo ebbe un ciuffo di
piume rosse”.
Raffaello, Madonna del cardellino (1506 circa), olio su tavola 107x77
Eleonora da Toledo, posa da dea di una mamma affettuosa
Sempre dagli Uffizi ecco il ritratto di “
Eleonora da Toledo con il figlio Giovanni”, di
Agnolo Bronzino, 1545, olio su tavola. “Qui abbiamo un ritratto molto più formale, ufficiale, di Stato - prosegue il direttore delle Gallerie degli Uffizi - Ma è evidente l’orgoglio di questa mamma-duchessa per il suo bambino. Nonostante la posa, qui ieratica
come un’antica dea, Eleonora fu una mamma affettuosa per tutti i suoi otto figli”.
Agnolo da Bronzino, Eleonora da Toledo con il figlio Giovanni (1545), olio su tavola 115x96
In quell'abbraccio, c'è il mondo che inizia a tutelare i bambini
Scavalchiamo il tempo e andiamo alla fine dell’Ottocento con “
Gioie materne o Le anitre” (1881), di Niccolò Cannicci, un olio su tela, della Galleria d’arte moderna di
Palazzo Pitti, Firenze. “Abbiamo tre figure - spiega Schmidt - Potrebbero essere una
mamma, una
nonna e una
nipotina, che compongono l’immagine di una famiglia, di una piccola comunità, dove persino gli animali, delle anatre, contribuiscono a creare l’atmosfera di un
casa contadina
molto gioiosa. Anche qui tutto si gioca sugli sguardi: la
donna più matura sorride al bambino, o bambina, in braccio e la ragazza, forse sorella maggiore forse
lei stessa madre, che posa gli occhi sul piccolo. Lui comunque è il centro di tutta la composizione ed è la dimostrazione di come nell’Ottocento si fosse iniziato a celebrare la scoperta dell’
infanzia come periodo da proteggere e tutelare nelle età dell’uomo”.
Niccolò Cannicci, Gioie materne o Le anitre (1881), olio su tela 50x70
Consiglio o conforto? L'intimo mistero di Confidenze
Ancora diversa l’atmosfera di “
Confidenze” di Armando Spadini, datato 1919-1920 circa, olio su tela, sempre dalla Collezione della Galleria d’Arte Moderna d
i Palazzo Pitti: “Questo dipinto è come una foto che cattura un momento non solo di tenerezza ma proprio di intimità fra madre e figlia nel loro ambiente domestico - conclude il direttore delle Gallerie - L’attenzione è concentrata sull’aspetto psicologico, dove è la
ragazza che abbraccia la donna, toccandole la collana e forse è lei che
conforta la mamma, o le chiede un
consiglio, chissà. In ogni caso il contesto ci svela il valore del legame e del rapporto madre figlia oltre l’infanzia, nell’incamminarsi verso l’età adulta”.
Armando Spadini, Confidenze, 1919-1920 circa, olio su tela 107x100,5
Eike Schmidt si congeda: “Auguri a tutte le mamme”.