Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Scienze e culture » Dalla Fondazione Stella Maris nuova luce su un disturbo poco indagato: cos’è la disprassia verbale evolutiva

Dalla Fondazione Stella Maris nuova luce su un disturbo poco indagato: cos’è la disprassia verbale evolutiva

Quattro anni di studio, più di 80 famiglie coinvolte, un’equipe multidisciplinare con oltre 20 ricercatori. Le nuove prospettive terapeutiche saranno presentate a Pisa, nel convegno del 13 e 14 gennaio

Caterina Ceccuti
12 Gennaio 2023
L'equipe multidisciplinare con dottoressa in prima fila la dottoressa Anna Chilosi

L'equipe multidisciplinare con dottoressa in prima fila la dottoressa Anna Chilosi

Share on FacebookShare on Twitter

Non è una patologia, piuttosto un “disordine congenito del neurosviluppo” che interessa la programmazione, la pianificazione e il controllo dei movimenti necessari per produrre sillabe, parole e frasi. Fatto sta che per i bambini che la manifestano, la Disprassia Verbale Evolutiva (DVE) è un problema importante, capace di inficiare la loro capacità espressiva, comunicativa e relazionale. La precisione e la sistematicità dei movimenti nella produzione articolatoria risultano infatti alterati, senza dimenticare che la DVE è un disordine fono-articolatorio spesso grave, persistente e difficile da trattare.

La ricerca di Fondazione Stella Maris sulla DVE

IRCCS Fondazione Stella Maris

Fortuna, però, che il sostegno alle famiglie con bambini che presentano disturbi o patologie rari è da sempre un impegno della Fondazione Stella Maris, che nel corso degli ultimi quattro anni ha condotto una ricerca scientifica nata dalla necessità di stabilire criteri diagnostici che permettano l’identificazione certa e rapida della disprassia, e la possibilità di elaborare protocolli di valutazione specifici per i “bambini DVE” italiani, utili a definire le caratteristiche dello speech e del linguaggio e ad indagare le cause del disturbo, sia per quanto riguarda i correlati neuroradiologici, sia quelli genetici.
Infine, la ricerca portata avanti da Stella Maris ha permesso di individuare alcuni fattori prognostici e stabilire quale terapia possa aiutare nel concreto questi bambini, sulla base delle evidenze scientifiche emerse. “La ricerca sui marker neurobiologici della DVE richiede studi sistematici su ampie casistiche – ha spiegato l’equipe di ricerca -, selezionate in base a criteri diagnostici precisi ed omogenei. Ecco perché il progetto ha avuto una durata così lunga. Abbiamo chiamato a partecipare più di 80 famiglie, che hanno aderito con grande disponibilità, accettando che i dati clinici raccolti fossero utilizzati in forma anonima alla costruzione del database che ha permesso l’analisi dei risultati. L’identificazione delle caratteristiche cliniche e una migliore comprensione dei meccanismi neurobiologici alla base della DVE potranno essere utili per la diagnosi precoce e l’avvio tempestivo di un trattamento appropriato”.

Il convegno a Pisa

La dottoressa anna Chilosi ha guidato, come responsabile scientifico, la ricerca di Fondazione Stella Maris sulla Disprassia Verbale Evolutiva

Allo studio in questione hanno collaborato i laboratori di Neurolinguistica e Neuropsicologia dello sviluppo, di Fisica medica e risonanza magnetica e di Medicina molecolare, neurogenetica e malattie neuromuscolari dell’IRCCS Fondazione Stella Maris, con il laboratorio di Biologia molecolare e cellulare dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dando vita ad un’equipe multidisciplinare di oltre venti ricercatori tra medici neuropsichiatri infantili, genetisti e neuroradiologi, logopedisti, psicologi, fisici e biologi molecolari. Saranno proprio alcuni di loro i protagonisti del convegno “Update sulla Disprassia Verbale Evolutiva: dalle basi teoriche e scientifiche alla pratica clinica”, promosso dall’IRCCS Fondazione Stella Maris nelle giornate di venerdì 13 e sabato 14 gennaio, nell’Hotel Galilei di Pisa, durante il quale alcuni tra i più autorevoli specialisti internazionali presenteranno i risultati del progetto di ricerca finalizzata “Childhood apraxia of speech: neurobiological and behavioural markers and experience-dependent changes of neural connectivity induced by treatment”. “Il convegno – aggiungono i ricercatori – si propone di diffondere ad un largo pubblico di operatori che lavorano nel settore della neuropsichiatria infantile e alle famiglie di bambini con Disprassia Verbale Evolutiva le più recenti conoscenze in questo settore, in particolare quelle acquisite anche grazie alla ricerca finanziata da Ministero della Salute e dalla Regione Toscana, di cui l’IRCCS Fondazione Stella Maris è stata capofila con la dottoressa Anna Chilosi come responsabile scientifico”.

Gli esperti

“La pronta risposta dei partecipanti con sold-out delle iscrizioni al convegno dopo un mese dalla presentazione – commenta Chilosi -, ha chiaramente messo in luce il bisogno di nuove conoscenze in questo campo. Infatti, data anche la carenza di protocolli di valutazione mirati, assenti per l’italiano fino alla presente ricerca e la ridotta conoscenza di precisi criteri di diagnosi e sottotipizzazione differenziale, la disprassia verbale è spesso non diagnosticata correttamente. L’eziologia ed i correlati neurobiologici della DVE permangono tuttora poco definiti”. Oltre alla dottoressa Chilosi, alla mattinata di venerdì prenderanno parte altri rappresentanti dell’equipe che ha condotto lo studio, tra cui Simona Fiori, che discuterà il tema “Basi neurali della disprassia evolutiva verbale e neuroplasticità indotta dal trattamento”, Laura Biagi con l’intervento dedicato a “Neuroimaging cerebrale: applicazione di tecniche morfometriche e studio della connettività nella disprassia verbale” e Paolo Bosco e Emilio Cipriano che invece presenteranno i risultati delle indagini neuroradiologiche. Moderatrice Michela Tosetti.

La dottoressa Chilosi e altri esperti interverranno al convegno a Pisa i prossimi 13 e 14 gennaio

Nella seconda sessione, moderata da Filippo Santorelli, interverranno Angela Morgan (sul tema “Le basi genetiche della DVE”), Elena Andreucci che discuterà le “Tecniche avanzate di indagine genetica e presentazione del progetto di ricerca sulla genetica della DVE”, Daniela Formicola e Filippo Santorelli con un intervento su “Le basi genetiche della DVE: i risultati della presente ricerca alla luce delle conoscenze attuali” e Irina Podda e Anna Chilosi che invece presenteranno i “Risultati relativi alle misure dello speech e del linguaggio del campione trasversale e longitudinale del progetto”. A concludere i lavori saranno gli interventi della mattinata di sabato, moderati da Daniela Brizzolara: Clara Bombonato e Ilaria Baroni discuteranno del “Profilo neuropsicologico e degli apprendimenti curricolari nei bambini con DVE” e la dottoressa Irina Podda presenterà il suo intervento “Correlazione tra neuroplasticità e trattamento dello speech: risultati della ricerca”. In ultimo ma non ultima la testimonianza delle famiglie e i caregiver, attraverso uno spazio di incontro con gli esperti per domande e condivisione di esperienze.

Attesa al convegno anche la lezione magistrale della professoressa Angela Morgan, dell’Università di Sidney, tra i maggiori esperti mondiali sulla Disprassia Verbale Evolutiva.

Potrebbe interessarti anche

Firenze, sala della Musica, presentazione del primo "Educational Center", innovativo progetto parte dell'ABF H-Lab per la Scuola in Ospedale (New Press Photo)
Attualità

L’Educational Center per portare la scuola ai bambini in ospedale: il progetto dell’Andrea Bocelli Foundation

25 Gennaio 2023
Giuseppe Patroni Griffi, narratore ma soprattutto autore drammatico, regista, uomo di teatro (Ansa)
Lifestyle

Pionieri Queer. Giuseppe Patroni Griffi, l’anticonformista spinto da un forte senso di libertà intellettuale

26 Gennaio 2023
Barcelona Femenì
Sport

Il Barcellona femminile prima squadra a vincere 50 partite consecutive in campionato

26 Gennaio 2023

Instagram

  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
Non è una patologia, piuttosto un "disordine congenito del neurosviluppo" che interessa la programmazione, la pianificazione e il controllo dei movimenti necessari per produrre sillabe, parole e frasi. Fatto sta che per i bambini che la manifestano, la Disprassia Verbale Evolutiva (DVE) è un problema importante, capace di inficiare la loro capacità espressiva, comunicativa e relazionale. La precisione e la sistematicità dei movimenti nella produzione articolatoria risultano infatti alterati, senza dimenticare che la DVE è un disordine fono-articolatorio spesso grave, persistente e difficile da trattare.

La ricerca di Fondazione Stella Maris sulla DVE

IRCCS Fondazione Stella Maris
Fortuna, però, che il sostegno alle famiglie con bambini che presentano disturbi o patologie rari è da sempre un impegno della Fondazione Stella Maris, che nel corso degli ultimi quattro anni ha condotto una ricerca scientifica nata dalla necessità di stabilire criteri diagnostici che permettano l'identificazione certa e rapida della disprassia, e la possibilità di elaborare protocolli di valutazione specifici per i "bambini DVE" italiani, utili a definire le caratteristiche dello speech e del linguaggio e ad indagare le cause del disturbo, sia per quanto riguarda i correlati neuroradiologici, sia quelli genetici. Infine, la ricerca portata avanti da Stella Maris ha permesso di individuare alcuni fattori prognostici e stabilire quale terapia possa aiutare nel concreto questi bambini, sulla base delle evidenze scientifiche emerse. "La ricerca sui marker neurobiologici della DVE richiede studi sistematici su ampie casistiche - ha spiegato l'equipe di ricerca -, selezionate in base a criteri diagnostici precisi ed omogenei. Ecco perché il progetto ha avuto una durata così lunga. Abbiamo chiamato a partecipare più di 80 famiglie, che hanno aderito con grande disponibilità, accettando che i dati clinici raccolti fossero utilizzati in forma anonima alla costruzione del database che ha permesso l’analisi dei risultati. L’identificazione delle caratteristiche cliniche e una migliore comprensione dei meccanismi neurobiologici alla base della DVE potranno essere utili per la diagnosi precoce e l’avvio tempestivo di un trattamento appropriato".

Il convegno a Pisa

La dottoressa anna Chilosi ha guidato, come responsabile scientifico, la ricerca di Fondazione Stella Maris sulla Disprassia Verbale Evolutiva
Allo studio in questione hanno collaborato i laboratori di Neurolinguistica e Neuropsicologia dello sviluppo, di Fisica medica e risonanza magnetica e di Medicina molecolare, neurogenetica e malattie neuromuscolari dell’IRCCS Fondazione Stella Maris, con il laboratorio di Biologia molecolare e cellulare dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dando vita ad un'equipe multidisciplinare di oltre venti ricercatori tra medici neuropsichiatri infantili, genetisti e neuroradiologi, logopedisti, psicologi, fisici e biologi molecolari. Saranno proprio alcuni di loro i protagonisti del convegno "Update sulla Disprassia Verbale Evolutiva: dalle basi teoriche e scientifiche alla pratica clinica", promosso dall’IRCCS Fondazione Stella Maris nelle giornate di venerdì 13 e sabato 14 gennaio, nell'Hotel Galilei di Pisa, durante il quale alcuni tra i più autorevoli specialisti internazionali presenteranno i risultati del progetto di ricerca finalizzata "Childhood apraxia of speech: neurobiological and behavioural markers and experience-dependent changes of neural connectivity induced by treatment". "Il convegno - aggiungono i ricercatori - si propone di diffondere ad un largo pubblico di operatori che lavorano nel settore della neuropsichiatria infantile e alle famiglie di bambini con Disprassia Verbale Evolutiva le più recenti conoscenze in questo settore, in particolare quelle acquisite anche grazie alla ricerca finanziata da Ministero della Salute e dalla Regione Toscana, di cui l’IRCCS Fondazione Stella Maris è stata capofila con la dottoressa Anna Chilosi come responsabile scientifico".

Gli esperti

"La pronta risposta dei partecipanti con sold-out delle iscrizioni al convegno dopo un mese dalla presentazione - commenta Chilosi -, ha chiaramente messo in luce il bisogno di nuove conoscenze in questo campo. Infatti, data anche la carenza di protocolli di valutazione mirati, assenti per l’italiano fino alla presente ricerca e la ridotta conoscenza di precisi criteri di diagnosi e sottotipizzazione differenziale, la disprassia verbale è spesso non diagnosticata correttamente. L'eziologia ed i correlati neurobiologici della DVE permangono tuttora poco definiti". Oltre alla dottoressa Chilosi, alla mattinata di venerdì prenderanno parte altri rappresentanti dell'equipe che ha condotto lo studio, tra cui Simona Fiori, che discuterà il tema "Basi neurali della disprassia evolutiva verbale e neuroplasticità indotta dal trattamento", Laura Biagi con l'intervento dedicato a "Neuroimaging cerebrale: applicazione di tecniche morfometriche e studio della connettività nella disprassia verbale" e Paolo Bosco e Emilio Cipriano che invece presenteranno i risultati delle indagini neuroradiologiche. Moderatrice Michela Tosetti.
La dottoressa Chilosi e altri esperti interverranno al convegno a Pisa i prossimi 13 e 14 gennaio
Nella seconda sessione, moderata da Filippo Santorelli, interverranno Angela Morgan (sul tema "Le basi genetiche della DVE"), Elena Andreucci che discuterà le "Tecniche avanzate di indagine genetica e presentazione del progetto di ricerca sulla genetica della DVE", Daniela Formicola e Filippo Santorelli con un intervento su "Le basi genetiche della DVE: i risultati della presente ricerca alla luce delle conoscenze attuali" e Irina Podda e Anna Chilosi che invece presenteranno i "Risultati relativi alle misure dello speech e del linguaggio del campione trasversale e longitudinale del progetto". A concludere i lavori saranno gli interventi della mattinata di sabato, moderati da Daniela Brizzolara: Clara Bombonato e Ilaria Baroni discuteranno del "Profilo neuropsicologico e degli apprendimenti curricolari nei bambini con DVE" e la dottoressa Irina Podda presenterà il suo intervento "Correlazione tra neuroplasticità e trattamento dello speech: risultati della ricerca". In ultimo ma non ultima la testimonianza delle famiglie e i caregiver, attraverso uno spazio di incontro con gli esperti per domande e condivisione di esperienze. Attesa al convegno anche la lezione magistrale della professoressa Angela Morgan, dell'Università di Sidney, tra i maggiori esperti mondiali sulla Disprassia Verbale Evolutiva.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto