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Glifosato, disastro pesticidi in Lombardia: livelli 1000 volte oltre i limiti

La diffusione di sostanze tossiche nelle acque del territorio lombardo è stata rilevata da una ricerca: riscontrati valori eccedenti il limite imposto, timore per gli effetti collaterali

di DOMENICO GUARINO -
30 maggio 2023
Diserbanti e pesticidi in una agricoltura intensiva senza limiti, le conseguenze

Diserbanti e pesticidi in una agricoltura intensiva senza limiti, le conseguenze

Glifosato, disastro pesticidi in Lombardia, i livelli della sostanza è 1000 volte oltre i limiti. I recenti eventi alluvionali ci hanno dimostrato una volta di più, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, come l’abuso del suolo sia foriero di grandi disgrazie per l’umanità. Prima o poi la natura si riprende la scena, spesso attraverso fenomeni tumultuosi, e quello che siamo costretti a fare è solo la conta dei danni e, talvolta, purtroppo, delle vittime.

Glifodato, disastro pesticidi in Lombardia: la ricerca

Parliamo di cementificazione ovviamente. Ma l’uso distorto e l’abuso del suolo ha anche a che fare con il tipo di agricoltura praticata e con i prodotti che vengono utilizzati: diserbanti e pesticidi, che determinano una grave perdita di biodiversità, dagli insetti impollinatori agli uccelli. T anto che si parla di declino di quasi il 60% degli uccelli degli ambienti rurali europei, di un evidente decremento nelle specie di piante spontanee, di pesci e di insetti. Inoltre tali prodotti agiscono sulle comunità fungine e batteriche essenziali per la salute del suolo e delle piante. In alcune zone del nostro Paese siamo oramai centinaia e centinaia di volte oltre i limiti consigliati. In Lombardia ad esempio, secondo uno studio, supportato da Fondazione Cariplo e condotto dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano e da IRSA/CNR, il reticolo idrico secondario.
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Il 10% degli insetti - api comprese - è a rischio estinzione

Ovvero la maglia fine di canali, rogge e fontanili che innerva la pianura (e che non viene considerato dalle analisi di routine, che prelevano campioni da fiumi e corpi idrici principali) dimostra senza tema di smentita come i valori di inquinamento da glifosato e da AMPA (acido aminometilfosfonico, ndr) siano molto elevati e preoccupanti. E, nemmeno a dirlo, tra le centinaia di prodotti fitosanitari impiegati nei campi coltivati, il glifosato (molecola di basso costo ed elevata efficacia e solubilità in acqua) è il più utilizzato, tanto da costituire il 52% di tutti gli erbicidi utilizzati in Italia. Da anni al centro delle polemiche, il glifosato ha una tossicità acuta per l’uomo relativamente bassa, ma a causa della sua vastissima diffusione, oltre alle esposizioni professionali è divenuto necessario considerare le conseguenze a lungo termine, relativi alla potenziale cancerogenicità, alla dannosità per cellule ed embrioni, alle interferenze con il sistema ormonale. Ed anche in ottica di salute globale, considerando che gli effetti sui microrganismi possono favorire la diffusione di batteri patogeni resistenti all’azione del glifosate, oltre che a quella dei comuni antibiotici. Nel corso della campagna sono stati riscontrati valori eccedenti il limite imposto, pari a 0,1 microgrammo/L, fino a livelli di alcune centinaia di microgrammi/L, con superamento del valore soglia di migliaia di volte. “Si tratta di valori che determinano inevitabilmente effetti tossici sulle comunità viventi nei corpi idrici, come abbiamo potuto verificare con prove effettuate sia su piante acquatiche che sulla microfauna planctonica “ dicono i ricercatori.
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Diserbanti e pesticidi in una agricoltura intensiva senza limiti, le conseguenze

Che aggiungono: “Un esempio emblematico dei problemi che questo inquinamento genera è stato riscontrato nelle acque in entrata in alcune aziende risicole della provincia di Pavia che, pur disponendo della certificazione biologica, avevano dovuto rinunciare a commercializzare il loro prodotto. “Questo- spiega Fabrizio Stefani di IRSA CNR- a causa dei livelli anomali di residui di pesticidi riscontrati nella cariosside, la cui origine era da ricondurre nelle acque impiegate per l’irrigazione,. Le analisi delle acque del reticolo idrico secondario e terziario sono state estese a un territorio comprendente gran parte della pianura irrigua, dalla provincia di Novara a quella di Cremona passando per Pavia, Milano, Lodi e Bergamo”.
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Livelli di glifosato anche mille volte oltre i limiti, uno studio evidenzia il disastro pesticidi in Lombardia

Un bel problema, dunque. Che ripropone il tema di una diversa regolamentazione dell’uso di questi prodotti. Attualmente è in discussione a livello europeo il nuovo regolamento sull’uso sostenibile degli agenti fitosanitari, proposto dalla Commissione europea, che sulla base dei taret della strategia “from Farm to Fork” chiede una netta riduzione di queste sostanze, come il 50% di riduzione dell’uso europeo (dato che arriva al 62% per l’Italia). Questo poi ovviamente dovrebbe ricadere su scala nazionale, con l’approvazione del PAN pesticidi italiano che ancora è fermo a dopo la sua scadenza al 2019.