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Inquinamento luminoso, "e quindi non usciremo più a riveder le stelle"

La volta celeste diventa sempre più buia. Anche le luci a Led responsabili del rapido aumento dello “skyglow”

di DOMENICO GUARINO -
26 gennaio 2023
Il cielo stellato viene progressivamente cancellato dalle luci (Ansa)

Il cielo stellato viene progressivamente cancellato dalle luci (Ansa)

Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.
La costellazione di Orione

La costellazione di Orione

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su "Science", basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo. Come mai accade questo? Semplice: i satelliti attrezzati per registrare lo skyglow, la luminosità di fondo del cielo notturno, hanno una sensibilità ridotta e, per esempio, non registrano le onde a lunghezze inferiori ai 500 nm, laddove è la lunghezza d’onda di picco dei Led (che nell’ultimo decennio sono passati dall’avere una fetta di mercato dall’1 al 49%) è di 400-500 nm (Newton metri). In pratica l’occhio umano rileva una maggiore esposizione alla luce artificiale e ‘cancella’ alla nostra vista un numero più cospicuo di stelle.
Sos cielo stellato: su Science l'allarme degli astronomi contro l'inquinamento luminoso

Sos cielo stellato: su Science l'allarme degli astronomi contro l'inquinamento luminoso

“In un periodo di 18 anni (come la durata dell’infanzia umana), questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità. È bene precisare infine che l'incremento dell'illuminazione artificiale non è un problema solo per l’astronomia, ma anche per la salute in quanto la presenza di luci molto intense, insieme ai rumori tipici della città, rischia di alterare il normale ciclo sonno-veglia, con conseguenze negative sia dal punto di vista fisico sia psicologico per gli abitanti delle aree urbane più densamente popolate e illuminate.