Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

L'inquinamento nella metropolitana di Londra: da "Mind the gap" a "Mind the healt"

Una ricerca innovativa ha riscontrato altissime concentrazioni di polveri metalliche in grado di entrare nel flusso sanguigno umano

di DOMENICO GUARINO -
26 dicembre 2022
La metropolitana di Londra

La metropolitana di Londra

"Mind the health!" La metropolitana di Londra è indubbiamente da decenni, molto più di un semplice un mezzo di trasporto. È uno stile di vita, uno specchio del mondo, un’icona della capitale inglese e del suo perenne rinnovamento. Ma è anche, a quanto pare, uno dei posti più inquinati al mondo, sforando e non di poco i limiti fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità. A dimostrarlo una ricerca finanziata dall’Unione Europea e dal Selwyn College di Cambridge, secondo cui nell’Underground di Londra sono presenti in gran quantità particelle metalliche fini, così piccole da poter entrare nel flusso sanguigno umano.

L'aria della metropolitana è più inquinata dell'aria di tutta Londra

Lo studio congiunto sui 39 campioni di polveri reperiti

Si tratterebbe di polveri così sottili che potrebbero essere sfuggite agli ordinari controlli, e che sono state rilevate grazie all’utilizzo – innovativo per il settore – del magnetismo. Particelle che arrivano anche ad un diametro di cinque nanometri, il che le rende scarsamente individuabili dai metodi di analisi tradizionali ma in grado, invece, di penetrare nel flusso sanguigno umano attraverso l’inalazione. Precedenti studi hanno mostrato che larga parte del particolato generato deriva da ruote, cinghie e freni che, nell’attrito, generano microparticelle ricche di ferro. Secondo lo studio di Cambridge questa polvere può restare sospesa a lungo quando i treni arrivano nelle stazioni, a causa della scarsa ventilazione del sottosuolo, e per questo può rendere la qualità dell’aria delle zone circostanti peggiore di quella delle biglietterie o delle cabine degli operatori, soprattutto lungo le banchine e i marciapiedi delle stazioni. Lo studio è stato condotto dal professor Richard Harrison e dal professor Hassan Sheikh, del dipartimento di Scienze della terra di Cambridge, in collaborazione con il dipartimento di Scienze e metallurgia dei materiali di Cambridge. La ricerca ha analizzato 39 campioni di polveri reperiti dalla metropolitana di Londra tra il 2019 e il 2021 e forniti da Transport for London (TfL), che ha provveduto alla raccolta di materiale dalle piattaforme, biglietterie e cabine degli operatori delle linee Piccadilly, Northern, Central, Bakerloo, Victoria, Northern, District e Jubilee, includendo stazioni principali come King’s Cross St Pancras, Paddington e Oxford Circus. "Le nostre tecniche danno un quadro molto più raffinato dell’inquinamento nel sottosuolo", ha detto Richard Harrison del Dipartimento di Scienze della Terra di Cambridge, autore dello studio. "Possiamo misurare particelle abbastanza piccole da essere inalate ed entrare nel flusso sanguigno. Il monitoraggio dell’inquinamento tipico non dà una buona immagine delle cose molto piccole".

L'influenza delle particelle sulla salute umana

Non è chiaro al momento che tipo di influenza queste polveri possano avere sulla salute umana, perché gli esami standard non si sono mai confrontati con particelle di queste dimensioni. Secondo i ricercatori, in ogni caso, per precauzione sarebbe utile operare periodicamente un monitoraggio magnetico dei livelli di inquinamento e rimuovere la polvere dagli ambienti sotterranei con un sistema di filtri magnetici nella ventilazione, pulendo i binari e le pareti o introducendo porte che, proprio lungo il "gap", schermino le piattaforme dal passaggio dei treni. "L’abbondanza di queste particelle molto fini è stata sorprendente", ha detto Sheikh. "Le proprietà magnetiche degli ossidi di ferro cambiano fondamentalmente con il cambiamento delle dimensioni delle particelle. Inoltre, la gamma di dimensioni in cui questi cambiamenti avvengono è la stessa in cui l’inquinamento atmosferico diventa un rischio per la salute".