Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Scienze e culture » Nel mondo una persona su sei muore a causa dell’inquinamento. L’allarme degli scienziati

Nel mondo una persona su sei muore a causa dell’inquinamento. L’allarme degli scienziati

L'aria, l'acqua e il suolo contaminati sono "una minaccia esistenziale per la salute umana e planetaria", si legge in una ricerca a livello globale. "Se vogliamo mantenere tutti al sicuro, dobbiamo aiutare i Paesi che hanno questi problemi a fermare l'inquinamento alla fonte"

Marianna Grazi
20 Maggio 2022
decessi inquinamento

Una persona su sei nel mondo muore a causa dell'inquinamento

Share on FacebookShare on Twitter

Secondo una ricerca l’inquinamento uccide 9 milioni di persone all’anno, diventando così responsabile di un decesso su sei. L’aria velenosa, l’acqua e il suolo contaminati “rappresentano una minaccia esistenziale per la salute umana e per la salute del pianeta e mettono a rischio la sostenibilità delle società moderne“, si legge nel rapporto.

Più morti che per Hiv, incidenti e malattie

inquinamento atmosferico
Le morti a causa dell’inquinamento superano quelle per incidenti stradali, Hiv/Aids, malaria e tubercolosi messe insieme

Il numero di morti causate dall’inquinamento è superiore a quello dei decessi causati dal traffico stradale, dall’HIV/AIDS, dalla malaria e dalla tubercolosi messe insieme, ma anche a quelle provocate dall’abuso di droghe e alcol. La nuova revisione, pubblicata sulla rivista Lancet Planetary Health, ha analizzato i dati del progetto “Global Burden of Disease 2019“, i più recenti disponibili. L’impatto complessivo dell’inquinamento non è migliorato dalla prima relazione globale del 2017, quando si era calcolato che 45 milioni di vite umane erano andate perdute a causa dell’inquinamento. Secondo i ricercatori, la prevenzione è stata ampiamente trascurata nell’agenda dello sviluppo internazionale e i finanziamenti sono aumentati solo in minima parte dal 2015. I decessi causati da sostanze chimiche e aria tossica sono aumentati del 7% rispetto alla precedente revisione e del 66% dal 2000, a causa della maggiore produzione di combustibili fossili, dell’aumento della popolazione e dell’urbanizzazione non pianificata. Questo aumento è stato compensato dai miglioramenti negli “antichi flagelli”, ovvero l’acqua inquinata da agenti patogeni, le carenze igienico-sanitarie e il fumo degli ambienti interni prodotto dai fuochi di cucina.

“Stiamo tornando indietro”

Il 24 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Tubercolosi (o anche giornata mondiale della lotta alla tubercolosi)
L’inquinamento è la principale minaccia esistenziale per la salute umana e terrestre

Secondo i ricercatori, l’inquinamento, la crisi climatica e la devastazione della natura “sono le principali questioni ambientali globali del nostro tempo”. Questi problemi sono strettamente collegati e la soluzione di ciascuno di essi andrà a beneficio degli altri. “Non possiamo continuare a ignorare l’inquinamento. Stiamo tornando indietro“, afferma il
professor Philip Landrigan, del Boston College (Stati Uniti). Il principale autore dell’analisi ha poi dichiarato: “L’inquinamento è ancora la più grande minaccia esistenziale per la salute umana e terrestre. Prevenire l’inquinamento può anche rallentare il cambiamento climatico – ottenendo un doppio beneficio per la salvezza del pianeta – e con il nostro rapporto chiediamo una massiccia e rapida transizione da tutti i combustibili fossili all’energia pulita e rinnovabile“. La consapevolezza del problema è fondamentale, ha spiegato Richard Fuller, della Global Alliance on Health and Pollution (GAHP) in Svizzera, un altro autore di riferimento. A oggi solo 11 governi nazionali hanno presentato piani d’azione: “I ministri sono semplicemente sbalorditi dal grande impatto che l’inquinamento sta avendo nel loro Paese”. Quantificarne la presenza e rendere pubblico il dato spinge al cambiamento: “La gente vuole fare qualcosa, per questo si mette a manifestare e a gridare contro i politici. Tutto può nascere da questo”.

L’inquinamento atmosferico

La giornata internazionale della terra, il World Earth Day che cade ogni anno il 22 aprile
L’inquinamento atmosferico causa il 75% dei decessi totali per questa causa. Con 1,8 milioni di morti supera quelle causate dall’HIV/AIDS

L’inquinamento atmosferico ha causato quasi il 75% dei 9 milioni di morti totali. Le sostanze chimiche tossiche, nello specifico, hanno causato 1,8 milioni di decessi, tra cui 900mila dovuti all’inquinamento da piombo, più di quelli causati dall’HIV/AIDS. Secondo gli scienziati, il numero di decessi dovuti ad agenti inquinanti è probabilmente sottostimato, poiché solo una piccola parte dei 350mila prodotti chimici sintetici in uso è stata adeguatamente testata per verificarne la sicurezza. E a gennaio i ricercatori avevano già lanciato l’allarme: il cocktail di inquinamento chimico che pervade il pianeta ha superato il limite di sicurezza per la stabilità degli ecosistemi globali da cui dipende l’umanità.
L’acqua non sicura o contaminata causa invece 1,4 milioni di morti premature all’anno, ma questo dato è in calo grazie ai miglioramenti avvenuti nei servizi igienici e sanitari, soprattutto in Africa. Tuttavia, secondo le Nazioni Unite, oltre 2 miliardi di persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile.

Aiutare i Paesi poveri per salvare l’umanità

inquinamento Paesi a basso reddito
L’inquinamento colpisce di più i Paesi a basso reddito, ma per salvare la specie umana tutti devono agire

Oltre il 90% dei decessi dovuti all’inquinamento avviene in Paesi a basso e medio reddito, come India e Nigeria, mentre i Paesi ad alto reddito, come gli Stati Uniti e i membri dell’Unione Europea sono riusciti finora a tenere sotto controllo le forme peggiori di questa piaga. Solo poche nazioni meno ricche sono invece state capaci di rendere la questione una priorità da affrontare a livello politico. Com’è ovvio, però, l’inquinamento attraversa i confini internazionali, trasportato dai venti o dalle esportazioni. “Se vogliamo mantenere tutti al sicuro, dobbiamo aiutare i Paesi che hanno questi problemi a fermare l’inquinamento alla fonte“, sottolinea quindi Fuller.
I ricercatori hanno chiesto ai governi e ai donatori privati di aumentare i finanziamenti per il controllo dell’inquinamento, di migliorare il monitoraggio e di istituire un nuovo organismo scientifico indipendente per valutare il problema, sul modello del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, i cui influenti rapporti sono approvati da tutti i governi.
“L’inquinamento è sempre stato visto come una questione locale“, ha dichiarato Rachael Kupka, anch’essa del GAHP, che comprende il Programma Ambiente delle Nazioni Unite e la Banca Mondiale. “Tuttavia, è chiaro che è una minaccia planetaria. È necessario un intervento globale”.

Potrebbe interessarti anche

Cloe Bianco, 58 anni, nel suo blog dedicato alle persone transgender ha annunciato la sua morte.
Attualità

Chi è Cloe Bianco, la professoressa transgender che si è tolta la vita dandosi fuoco

14 Giugno 2022
La copertina e le immagini della rivista ’Nuovo’ che ritraggono Vanessa Incontrada, 34 anni, in costume
Lifestyle

Vanessa Incontrada, è ancora body shaming: chi ha paura delle sue curve?

10 Giugno 2022
Nanessere, Marco Sessa racconta com’è il mondo visto dal basso verso l’alto
Scienze e culture

Marco Sessa, il mondo visto dal basso verso l’alto: “Ciò che rende diversi noi nani è come ci guardano gli altri”

29 Maggio 2022

Instagram

  • Quante aziende permettono ai propri dipendenti di portare con sé al lavoro il proprio animale da compagnia? 

Se negli Stati Uniti questa abitudine si sta facendo strada (anche grazie all’esempio di tre “colossi” dell’economia come Amazon, Nintendo e Purina), in Italia non c’è una normativa specifica che disciplini la presenza di animali sui luoghi di lavoro. 

Va detto che oramai 40 milioni di italiano hanno un qualche animale da compagnia, solo tra cani e gatti si contano circa 14 milioni di esemplari domestici, secondo le stime più accreditate. 

Benefici o rischi?

È noto che portare in ufficio il proprio animale da compagnia genera non pochi benefici sul piano della socialità e della produttività nelle aziende che lo permettono. In questo caso si assiste a una riduzione dello stress e dell’ansia da prestazione, a una miglioramento della prestazione lavorativa, a una riduzione del tasso di assenteismo e anche a un marcato rafforzamento socialità e gioco di squadra in ufficio.

Naturalmente esistono anche dei rischi, ma per questi le leggi parlano chiaro: in caso di danni arrecati a luoghi o persone, sarà il padrone del cane a esserne responsabile. 

E voi? Potete portare il vostro cane in ufficio con voi?

#lucenews #lucelanazione #petatwork #petatworkday #giornatamondialedelcaneinufficio #petlovers #26giugno
  • Avete una canzone da Pride Month? 🎶

Ecco 3 suggerimenti dedicati a chi si sente un po’ Grace Kelly, un po’ Raffaella Carrà. A ognuno il suo spirito guida per trovare la propria identità.

E non è tutto. Su Spotify troverai la playlist “Born to be a Light”, 10 canzoni in grado di accedere una Luce in ognun* di noi! ✨

#lucenews #lucelanazione #playlist #borntobealight #musicispower #spotifylover #pridemonth #librilgbtq #lgbtqitalia
  • «Da zero a quattro, quanto ti vergogni del tuo parente disabile? Provi risentimento nei suoi confronti? Senti di star perdendo la tua vita?»

Queste sono soltanto alcune delle incredibili domande contenute nel questionario shock che il comune di Nettuno, località nel basso Lazio, ha sottoposto ai richiedenti sostegno economico per disabilità in famiglia. 

Secondo le intenzioni di chi ha formulato questi imbarazzanti quesiti, il test dovrebbe rilevare impegno e stress di chi accudisce le persone con disabilità, i cosiddetti caregiver, e sarebbe da inviare corredato dall
  • “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto“. 

È quanto si legge nella sentenza odierna. Quello che tutto il mondo ‘civile’ temeva è avvenuto: nel Paese della democrazia suprema uno dei diritti umani fondamentali,  il diritto all
Secondo una ricerca l'inquinamento uccide 9 milioni di persone all'anno, diventando così responsabile di un decesso su sei. L'aria velenosa, l'acqua e il suolo contaminati "rappresentano una minaccia esistenziale per la salute umana e per la salute del pianeta e mettono a rischio la sostenibilità delle società moderne", si legge nel rapporto.

Più morti che per Hiv, incidenti e malattie

inquinamento atmosferico
Le morti a causa dell'inquinamento superano quelle per incidenti stradali, Hiv/Aids, malaria e tubercolosi messe insieme
Il numero di morti causate dall'inquinamento è superiore a quello dei decessi causati dal traffico stradale, dall'HIV/AIDS, dalla malaria e dalla tubercolosi messe insieme, ma anche a quelle provocate dall'abuso di droghe e alcol. La nuova revisione, pubblicata sulla rivista Lancet Planetary Health, ha analizzato i dati del progetto "Global Burden of Disease 2019", i più recenti disponibili. L'impatto complessivo dell'inquinamento non è migliorato dalla prima relazione globale del 2017, quando si era calcolato che 45 milioni di vite umane erano andate perdute a causa dell'inquinamento. Secondo i ricercatori, la prevenzione è stata ampiamente trascurata nell'agenda dello sviluppo internazionale e i finanziamenti sono aumentati solo in minima parte dal 2015. I decessi causati da sostanze chimiche e aria tossica sono aumentati del 7% rispetto alla precedente revisione e del 66% dal 2000, a causa della maggiore produzione di combustibili fossili, dell'aumento della popolazione e dell'urbanizzazione non pianificata. Questo aumento è stato compensato dai miglioramenti negli "antichi flagelli", ovvero l'acqua inquinata da agenti patogeni, le carenze igienico-sanitarie e il fumo degli ambienti interni prodotto dai fuochi di cucina.

"Stiamo tornando indietro"

Il 24 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Tubercolosi (o anche giornata mondiale della lotta alla tubercolosi)
L'inquinamento è la principale minaccia esistenziale per la salute umana e terrestre
Secondo i ricercatori, l'inquinamento, la crisi climatica e la devastazione della natura "sono le principali questioni ambientali globali del nostro tempo". Questi problemi sono strettamente collegati e la soluzione di ciascuno di essi andrà a beneficio degli altri. "Non possiamo continuare a ignorare l'inquinamento. Stiamo tornando indietro", afferma il professor Philip Landrigan, del Boston College (Stati Uniti). Il principale autore dell'analisi ha poi dichiarato: "L'inquinamento è ancora la più grande minaccia esistenziale per la salute umana e terrestre. Prevenire l'inquinamento può anche rallentare il cambiamento climatico – ottenendo un doppio beneficio per la salvezza del pianeta – e con il nostro rapporto chiediamo una massiccia e rapida transizione da tutti i combustibili fossili all'energia pulita e rinnovabile". La consapevolezza del problema è fondamentale, ha spiegato Richard Fuller, della Global Alliance on Health and Pollution (GAHP) in Svizzera, un altro autore di riferimento. A oggi solo 11 governi nazionali hanno presentato piani d'azione: "I ministri sono semplicemente sbalorditi dal grande impatto che l'inquinamento sta avendo nel loro Paese". Quantificarne la presenza e rendere pubblico il dato spinge al cambiamento: "La gente vuole fare qualcosa, per questo si mette a manifestare e a gridare contro i politici. Tutto può nascere da questo".

L'inquinamento atmosferico

La giornata internazionale della terra, il World Earth Day che cade ogni anno il 22 aprile
L'inquinamento atmosferico causa il 75% dei decessi totali per questa causa. Con 1,8 milioni di morti supera quelle causate dall'HIV/AIDS
L'inquinamento atmosferico ha causato quasi il 75% dei 9 milioni di morti totali. Le sostanze chimiche tossiche, nello specifico, hanno causato 1,8 milioni di decessi, tra cui 900mila dovuti all'inquinamento da piombo, più di quelli causati dall'HIV/AIDS. Secondo gli scienziati, il numero di decessi dovuti ad agenti inquinanti è probabilmente sottostimato, poiché solo una piccola parte dei 350mila prodotti chimici sintetici in uso è stata adeguatamente testata per verificarne la sicurezza. E a gennaio i ricercatori avevano già lanciato l'allarme: il cocktail di inquinamento chimico che pervade il pianeta ha superato il limite di sicurezza per la stabilità degli ecosistemi globali da cui dipende l'umanità. L'acqua non sicura o contaminata causa invece 1,4 milioni di morti premature all'anno, ma questo dato è in calo grazie ai miglioramenti avvenuti nei servizi igienici e sanitari, soprattutto in Africa. Tuttavia, secondo le Nazioni Unite, oltre 2 miliardi di persone non hanno ancora accesso all'acqua potabile.

Aiutare i Paesi poveri per salvare l'umanità

inquinamento Paesi a basso reddito
L'inquinamento colpisce di più i Paesi a basso reddito, ma per salvare la specie umana tutti devono agire
Oltre il 90% dei decessi dovuti all'inquinamento avviene in Paesi a basso e medio reddito, come India e Nigeria, mentre i Paesi ad alto reddito, come gli Stati Uniti e i membri dell'Unione Europea sono riusciti finora a tenere sotto controllo le forme peggiori di questa piaga. Solo poche nazioni meno ricche sono invece state capaci di rendere la questione una priorità da affrontare a livello politico. Com'è ovvio, però, l'inquinamento attraversa i confini internazionali, trasportato dai venti o dalle esportazioni. "Se vogliamo mantenere tutti al sicuro, dobbiamo aiutare i Paesi che hanno questi problemi a fermare l'inquinamento alla fonte", sottolinea quindi Fuller. I ricercatori hanno chiesto ai governi e ai donatori privati di aumentare i finanziamenti per il controllo dell'inquinamento, di migliorare il monitoraggio e di istituire un nuovo organismo scientifico indipendente per valutare il problema, sul modello del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, i cui influenti rapporti sono approvati da tutti i governi. "L'inquinamento è sempre stato visto come una questione locale", ha dichiarato Rachael Kupka, anch'essa del GAHP, che comprende il Programma Ambiente delle Nazioni Unite e la Banca Mondiale. "Tuttavia, è chiaro che è una minaccia planetaria. È necessario un intervento globale".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto